
«Da cittadino abruzzese oggi mi avete profondamente commosso, perché i vostri discorsi hanno attribuito a me o alla mia attività politica, quello che sperate e desiderate creare». Lo ha detto oggi pomeriggio Marco Pannella, a cui il Consiglio regionale ha assegnato la Medaglia Aprutium, il riconoscimento che viene assegnato a quelle personalità che con la loro attività hanno contribuito a dare lustro all’Abruzzo.
«Vi devo ringraziare profondamente – ha detto Pannella – perché nei vostri interventi avete espresso quello che mi riconoscevate, facendolo vostro. Vostro al di là dei corsi e ricorsi della storia. Io sono una bestia di questi Abruzzi, di questa nostra storia, che vive ancora tutto come un annuncio e non come ricordo. Vi faccio solo un invito: continuate a essere voi stessi».
La Medaglia Aprutium è stata assegnata a Pannella soprattutto per il suo impegno nella tante battaglie civili che ha portato avanti a partire dagli anni Sessanta. «Un combattente non violento e tollerante – ha sottolineato il Presidente del Consiglio regionale Giuseppe Di Pangrazio – che ha compreso come la politica ha bisogno non solo di idee e di progetti, ma anche di visioni. Lui è un monumento della politica italiana, è il protagonista indiscusso delle battaglie civili del nostro Novecento, è un convinto difensore della nostra Costituzione, tanto che anche il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, parlando di lui, ha detto ‘ben conosco il suo disinteressato rigore nell’esigere il rispetto degli adempimenti costituzionali’».
Nel suo intervento Di Pangrazio ha ripercorso il legame tra Marco Pannella con Ignazio Silone e Benedetto Croce, la sua ammirazione per Papa Francesco e Benedetto XVI, la sua instancabile attività referendaria, che gli ha permesso di raccogliere oltre 50 milioni di firme.
«Pannella non ha vinto sempre – ha aggiunto il Presidente della Giunta regionale Luciano D’Alfonso – ma è un grande valore abbracciare battaglie che sono difficili da vincere. Pannella è tra i pochi abruzzesi che, una volta diventato grande, ha continuato sempre a coltivare un rapporto fruttuoso con la sua terra d’origine. Questo riconoscimento era doveroso, perché una grande Regione è fatta non solo di pil e progetti, ma anche di quegli esempi di vita che possono essere un simbolo per le nuove generazioni».
Dai banchi della minoranza sono intervenuti i Consiglieri Leandro Bracco (M5S) e Giorgio D’Ignazio (Ncd). «Le sue battaglie – ha rimarcato Bracco – sono state condivise dalla maggioranza degli italiani e molte conquiste civili che questo Paese ha ottenuto, si devono alla sua caparbietà: dall’obiezione di coscienza alla moratoria sulla pena di morte, e sempre in difesa degli ultimi. Penso sia una coincidenza significativa che questo premio le venga consegnato alla vigilia dell’anniversario della dichiarazione universale dei diritti dell’uomo».
D’Ignazio ha invece ricordato l’impegno politico di Marco Pannella al Comune di Teramo, proprio negli anni in cui il padre del Consigliere era il Sindaco della città. «Un politico con la p maiuscola – ha puntualizzato D’Ignazio – che è sempre rimasto legato a Teramo e alle grandi sfide che la città si è trovata ad affrontare nel corso degli anni».
AI POLITICI ABRUZZESI HA DETTO: «SIATE SEMPRE VOI STESSI» – «Continuate ad essere sempre voi stessi e a praticare la democrazia come scelta consapevole di una vita dedicata alla difesa dei diritti umani».
Con queste parole, che suonano come un monito rivolto a chi dedica parte della sua vita alla politica e all’amministrazione della cosa pubblica, Marco Pannella ha ringraziato il Consiglio regionale d’Abruzzo per avergli conferito la medaglia Aprutium. Alla seduta solenne del Consiglio regionale che si è tenuta questa sera, oltre ai presidenti Di Pangrazio e D’Alfonso, erano presenti assessori regionali, sindaci, presidenti di provincia e i presidenti emeriti di Giunta e Consiglio. La volontà di conferire a Pannella questo prestigioso riconoscimento, era stata anticipata nell’agosto scorso da Luciano D’Alfonso all’uomo politico abruzzese, nel corso di una tavola rotonda sui diritti dei detenuti organizzata da Radio Radicale, che si è svolta a Taranta Peligna.
«L’Abruzzo – ha detto D’Alfonso salutando il fondatore del partito radicale trans-nazionale – conta tanti illustri Figli che hanno vissuto momenti di separatezza rispetto alla loro terra: Marco Pannella è stato tra i pochi che, una volta diventato grande, ha sempre coltivato un rapporto fruttuoso con la sua terra d’origine che ora gli mostra riconoscenza per aver costituito un punto di riferimento per le future generazioni di cittadini».
D’Alfonso: «Tra i primi a sollevare il tema della legittimità di numerose battaglie politiche, Marco Pannella ha consumato gran parte della sua vita politica in difesa dei diritti civili e in particolare di quelli delle persone che, avendo commesso un errore, sono stati sottoposti a subire una pena, ma che non per questo devono essere privati dei loro diritti fondamentali alla dignità».
Chiudendo il suo intervento, Pannella ha esortato tutti i presenti ad essere protagonisti attivi della propria vita sociale e democratica intraprendendo tutte le battaglie anche quando non si è sicuri di vincerle tutte: «questo invito proviene da un uomo che ha sempre creduto nei suoi ideali; sono una bestia del Gran Sasso e delle Maiella, sono una bestia degli Abruzzi e di questa nostra storia, che la vivo non con la memoria, ma come annuncio di un futuro che vivremo insieme avendo la consapevolezza straordinaria di esserne degni».