Brignano fa sorridere L’Aquila



Si è fatto attendere come ogni star che si rispetti Enrico Brignano, oggi a L’Aquila per lo spettacolo di apertura della stagione teatrale del Tsa. 49 minuti di ritardo, ma strappa un sorriso a tutti alla guida della sua auto, poi si fa serio e racconta le proprie emozioni legate al capoluogo abruzzese.
«È importante pensare positivo, al benessere dei cittadini. È suggestivo per me tornare in questa città che ho visitato nei giorni dopo la tragedia. Dove c’è danaro pubblico ci sono i malfattori. Mi riferisco a chi ha speculato, a chi ha riso la notte del terremoto», sottolinea nel suo primo intervento a piazza del Teatro. «Non credo che la politica possa ricostruire le case – aggiunge – ma il buon senso. So che Renzi qui non l’avete fatto entrare e questo è un buon segno».
L’attore ricorda le sue origini abruzzesi e aggiunge: «È un paese in emergenza. Mentre noi siamo qui, a Messina sono senz’acqua, altre zone sono devastate dall alluvione».
Fa sorridere il suo saluto al Primo cittadino Massimo Cialente: «Sindaco a quando le sue dimissioni?». Ha la battuta pronta Brignano e lo conferma in ogni circostanza.
All’interno del teatro Brignano vuole ascoltare dagli ingegneri e dai tecnici quali siano stati i danni e il punto della ricostruzione. Una volta all’interno, nel buio del teatro l’attore afferma: «Ascoltate il silenzio, ascoltate cosa ci dice il teatro». «Vi consiglierei di utilizzare il sottopalco, l’elemento sorpresa, tipico di questi teatri – aggiunge – Questo dà la possibilità a voi cittadini di usufruire di spettacoli a tre livelli».
L’architetto con cui si confronta Brignano è Marcello Marchetti, direttore dei lavori del teatro. «Vi consiglio vivamente di diventare con il nuovo teatro ristrutturato fiore all’occhiello dell’Abruzzo», dice l’artista, riferendosi alle cattive gestioni di altri teatri. «Io – sottolinea – vi esorto affinché la ricostruzione non sia solo l’università, ma anche il teatro. Pensate a tutto quello che serve dal punto di vista tecnologico, in modo da ospitare qualsiasi tipo di spettacolo». «Al teatro ci si può incontrare, conoscere, fidanzare e, perché no, fare anche figli», conclude, scherzando, Brignano.
L’architetto Marchetti si è detto soddisfatto di tutti i suggerimenti dell’attore: «Sono ottimi spunti di riflessione e ne faremo tesoro», afferma.