Onna accoglie Mattarella. «Guardiamo al futuro»






Poco prima delle 13 il presidente Sergio Mattarella è arrivato a Onna, nel cuore del paese distrutto, simbolo del terremoto.
Mezz’ora di tempo per fare una visita al borgo in forma privata, insieme al Sindaco Massimo Cialente e al Presidente della Regione Luciano D’Alfonso.
Ha raggiunto il centro del paese fino alla chiesa parrocchiale di San Pietro Apostolo, da poco restaurata.
Ad attenderlo nel piccolo piazzale antistante la chiesa in legno molti residenti e le tre associazioni attive del paese. Onna Onlus, la pro loco e il centro anziani.
Le tre associazioni a nome dell’intera comunità hanno donato al Presidente un bassorilievo dell’orafo aquilano Paolo Mazzeschi. La scultura incisa su una pietra locale, in ricordo del terremoto, presenta due facce che mostrano i volti della comunità e un viso che riemerge dalla tragedia del sisma. La base invece è scavata da linee d’acqua, per rimarcare il legame della piccola frazione con il fiume Aterno e con la stessa derivazione del nome Onna che deriva dal latino unda (= onda).
Il Presidente di Onna Onlus, Franco Papola afferma: «Questo è un momento importante per il nostro paese. La visita di Mattarella ci dà speranza e ci fa guardare al futuro. La ricostruzione a Onna è partita da poco con due cantieri attivi. Oggi faremo vedere al Presidente come viviamo questa nostra vita dopo il terremoto».
Presenti alcuni sindaci del comprensorio: Francesco Di Paolo di Barisciano, Franco Mucciante di Castel del Monte, Antonio Gentile di Fossa e Paolo Federico di Navelli.
«È un segnale per tutti anche contro chi vorrebbe distruggere la serenità della nostra convivenza in Europa – ha spiegato il Capo dello Stato dopo aver visitato il monumento in memoria dei caduti del sisma, situato nella parte vecchia del paese, quella in ricostruzione.
Dopo un breve discorso in cui ricorda le vittime della strage di Parigi, Mattarella ha attraversato a piedi il viale del villaggio per raggiungere l’asilo intitolato a “Giulia Carnevale” e gestito dalle suore della Presentazione. «Questo asilo è una cosa straordinaria, non solo per quello che si vede ma perché realizzato su un progetto di una studentessa scomparsa nel sisma di cui rimane traccia dell’ingegno e della capacità.
Questo esempio fa capire quanto abbiamo perso con il terremoto.
Imponenti sono state le misure di sicurezza.