Rocca Di Mezzo, allarme randagismo: “vietato l’accesso al cimitero”

“Quando ci si avvia al cimitero per fare visita ai propri cari defunti, ci si avvicina con l’animo attento e con il pensiero rivolto al ricordo ed ai momenti passati insieme ai propri cari estinti. Da qualche mese a questa parte ai cittadini di Rovere, frazione del comune di Rocca di Mezzo, questo sentimento ha dovuto lasciare il posto alla paura ed alla impossibilità di avvicinarsi alle mura di cinta del cimitero della frazione.” denuncia Emilio Nusca, consigliere comunale di Rocca di Mezzo.
“Infatti è sufficiente recarsi nei pressi della zona cimiteriale per essere assaliti da branchi di cani randagi preannunciati dal continuo abbaiare dei cani stessi. Proprio a me è accaduto, il giorno dell’epifania, di dover desistere dal fare visita alla tomba di mio padre, per la presenza minacciosa di un branco di cani randagi all’interno del cimitero stesso. Ho saputo, parlando con alcuni amici concittadini, che il fenomeno è ormai diventato cosi grave tanto che una signora, cadendo, ha riportato una rottura del piede, per fuggire dai cani che stavano per assalirla all’interno del cimitero. Altre persone sono dovute tornare indietro per non essere assalite a loro volta. Insomma un cimitero off- limits. Tanto che, alcuni abitanti della frazione, si sono rivolti alla Asl per segnalare il fenomeno ed attivare la cattura dei randagi, dopo essere passati per l’ufficio di polizia comunale.”
“Siamo a conoscenza di quanto sia difficile e che dimensioni abbia ormai raggiunto il fenomeno del randagismo nella nostra regione” prosegue Nusca “ma questo non solleva dall’obbligo e dalle responsabilità che sono in capo ad ogni Amministrazione comunale ,per combattere, all’interno delle disposizioni di legge, il fenomeno del randagismo. Soprattutto non solleva e nè assolve l’atteggiamento di totale latitanza ed abbandono in cui l’amministrazione comunale di Rocca di Mezzo lascia la frazione di Rovere e le altre frazioni. L’episodio dei cani randagi ne è solo un piccolo esempio.
Sarebbe stato sufficiente continuare la politica di prevenzione di tale fenomeno che qualche anno fa mise in campo l’amministrazione comunale dell’epoca, acquistando le gabbie per catturare i cani, facendo in accordo con l’Ente Parco Sirente Velino un programma di cattura e sterilizzazione dei cani, istituendo l’anagrafe canina comunale con la messa in opera di micro cip, la stipula di una apposita convenzione con il canile di un comune della Marsica per procedere alla cattura ed al ricovero dei cani randagi catturati. Tutto questo si è fermato ed i risultati sono sotto gli occhi di tutti.”
“Non si pretende che un sindaco o chi per esso faccia la guardia alle mura di ogni cimitero del proprio comune, ma che si attivi e si impegni seriamente per risolvere o per contenere il problema, quando esso ha raggiunto livelli di drammaticità tali come in questo caso : credo che questo sia il preciso dovere di un sindaco oltre che un atto di rispetto verso i cittadini che vogliono fare visita ai propri cari defunti. Non voglio neanche accennare al senso di civiltà che dovrebbe animare , giunti all’inizio del terzo millennio , ogni Amministrazione comunale degna di questo nome, ma al fatto che ci si ricorda dei cittadini delle frazioni solo quando si è prossimi alle scadenze elettorali. ” conclude il consigliere.