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Bertolaso attacca Cialente: ‘Avrebbe potuto fare di più’

17 febbraio 2016 | 09:26
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Bertolaso attacca Cialente: ‘Avrebbe potuto fare di più’

Guido Bertolaso con  la sua candidatura a sindaco di Roma per il centrodestra riaccende i riflettori anche sull’Aquila e sull’emergenza post terremoto.

Imputato in due procedimenti penali Grandi Rischi bis e G8 della Maddalena, l’ex numero uno della protezione civile fa i conti con un processo giudiziario, ma anche mediatico.

Intervistato da Giovanni Minoli, nel programma di Radio 24 “Faccia a faccia” , Bertolaso si racconta e racconta la sua esperienza nel capoluogo abruzzese.

Sui processi dice: “Siamo in fase dibattimentale, aspetto la conclusione di un processo da sei anni, l’altro invece è da poco iniziato. Soprattutto nel dibattimento relativo al G8 non vi è stata una voce contraria alla mia difesa. Ci sono state una serie di conferme sul mio ruolo assolutamente trasparente e al di sopra delle parti. Non temo nulla, ho passato già i tempi dei fanghi mediatici e vessazioni che hanno coinvolto la mia famiglia”.

Sulla Protezione Civile: “Il mio potere era di stare in mezzo alle persone in difficoltà. Se si fa squadra l’Italia diventa un paese imbattibile. Ma la visibilità spesso rischia di uccidere chi lavora da chi crepa di invidia”.

Sulla ricostruzione: “L’Aquila non è affatto un cimitero, come spesso si usa dire. Stanno facendo i lavori. Io personalmente sono stato attaccato per la realizzazione delle case antisismiche. L’ho fatto perché sapevo che la ricostruzione sarebbe stata lunghissima.  Impossibile pensare di mettere la gente nei container in estate. Io e Berlusconi in tre mesi abbiamo messo gli aquilani in case decenti”.

Sull’amministrazione e sul sindaco Cialente:E aggiunge. “Nel gennaio del 2010 le cose sono cambiate da quando abbiamo passato il testimone alle autorità locali. Vengo spesso attaccato dall’amministrazione aquilana e in particolar modo dal Sindaco, che non perde mai occasione. Ma io potrei far vedere i messaggi telefonici che ho conservato. Il Sindaco e le altre istituzioni hanno latitato e fatto lo scarica barile puntando il dito sui governi che si sono succeduti dicendo che non c’erano i soldi. Invece avrebbero potuto fare molto meglio”.

“I miei problemi giudiziari probabilmente saranno un handicap per gli elettori, però io dico che i processi giudiziari non finiscono. Rifiuto la prescrizione perché voglio la sentenza. In più vorrei sottopormi a un processo mediatico per confrontarmi con chi  andrà al voto. Una sorta di plotone d’esecuzione di giornalisti che mi attaccano”.

Sul G8 della Maddalena: “Il trasferimento è stato inevitabile. Dissi a Berlusconi: non me la sento di organizzare un G8 di super lusso alla Maddalena con l’emergenza in Abruzzo che vede 100mila aquilani sfollati. E’ stato un messaggio positivo portarlo all’Aquila per far vedere ai potenti che vivono blindati cosa accadeva nel dopo sisma. I lavori fatti alla Maddalena son stati fatti ad opera arte: un’operazione strepitosa realizzata in 10 mesi. Ora il luogo è abbandonato, mi auguro renzi ci faccia il G7. Sul processo invece già dico che ci sarà la prescrizione, il tribunale attentissimo vorrebbe fare presto ma i tempi sono lunghi. Io dico che il Purgatorio della prescrizione non lo voglio, voglio una sentenza”.

I procedimenti giudiziari di Bertolaso sono stati definiti da Silvio Berlusconi “ridicoli e ingiustificati. Bertolaso è un uomo del fare. Da capo della Protezione civile ha dato delle indiscutibili dimostrazioni di grandi capacità manageriali, sapendo gestire eventi e avvenimenti epocali, fra i quali l’emergenza rifiuti a Napoli e in Campania, il dopo-terremoto in Abruzzo e lo spostamento del G8 all’Aquila”.

Bertolaso all’Aquila, la città del terremoto, è ricordato anche per altri motivi: le intercettazioni. E’ ancora sotto processo con le accuse di omicidio colposo plurimo e lesioni nel procedimento Grandi rischi bis, “per aver falsamente rassicurato gli aquilani prima della scossa delle 3.32”. Intercettazioni venute fuori nel 2012/2013 provocando un altro “terremoto” in città. Già prima del sisma del 6 aprile Bertolaso si era dato da fare per tranquillizzare una popolazione con i nervi a fior di pelle per via di scosse di terremoto ripetute nei mesi e per via degli annunci di Giampaolo Giuliani, secondo il quale un forte terremoto avrebbe colpito Sulmona. Bertolaso il 30 marzo 2009 aveva chiesto ai “luminari del terremoto” di riunirsi  all’Aquila per “zittire subito qualsiasi imbecille”, per “tranquillizzare la gente” e per dire che “cento scosse servono a liberare energia e non ci sarà mai la scossa quella che fa male. Capito?”.

La candidatura di Bertolaso è molto discussa in questi giorni anche all’Aquila. Intanto tra qualche settimana il 4 marzo si terrà il processo Grandi Rischi Bis rinviato lo scorso novembre  per dare la possibilità alla presidenza del Consiglio dei ministri, organo da cui dipende la Protezione civile, di poter studiare le carte, essendo stato citato quale responsabile civile.

Processo che è a rischio prescrizione.