Figli, casa e lavoro: una corsa a ostacoli quotidiana

“Perché hai fatto dei figli se li lasci crescere da qualcun altro?” Diverse persone l’hanno chiesto a me così come alle mie amiche. E credo che almeno una volta nella vita ogni mamma si sia trovata di fronte a questo interrogativo. E’ una frase ricorrente per chi vuole conciliare figli e casa con il lavoro. Sembra un’impresa titanica a volte che risulta impossibile senza una rete di aiuti e un’ottima organizzazione. Conciliare le tre anime di una donna è molto faticoso anche dal punto di vista emotivo. Le mamme che dopo la nascita di un figlio non hanno potuto o voluto rinunciare al lavoro adottano la strategia del fare un po’ di tutto. Ma cosa accade? Oltre a sfidare il tempo, perché una giornata di 24 ore sembra troppo breve e non basta più, hanno l’ansia di non passare abbastanza tempo con i figli. Questo fa nascere una serie di sensi di colpa. E in quel caso senti una vocina che ti ripete: “Non hai paura di perderti qualcosa? Questi anni non tornano più e questi momenti non te li restituisce nessuno”. Ma poi gli sguardi e gli abbracci dei figli ti rassicurano. La mamma c’è sempre, anche quando non si vede, questo i figli lo sanno. Conta più la qualità che la quantità del tempo trascorso insieme. L’importante è esserci davvero e mettere in borsa il cellulare, per esempio, quando si è insieme. Averci per finta è tra le cose che li irrita di più. Non è la nostra presenza a stimolare i bambini, ma è l’interazione con loro. Nella rubrica Psicologiamo de IlCapolugo curata da Roberta Bernardi, psicologa e psicoterapeuta, avevamo già affrontato questo discorso. In una vita frenetica non dimentichiamo però che “Oltre a essere mamma, moglie e lavoratrice esiste anche la nostra individualità: concentrarci su noi stesse serve per farci sentire bene e ritagliarsi uno spazio, almeno una volta a settimana, ci fa uscire dalla routine e ci permette di non trascurare tutto ciò che solo poco tempo prima ci faceva battere il cuore!”.