Assergi e una montagna da ricostruire: il Gran Sasso

di Giovanni Baiocchetti
La “fortuna” di Assergi è stata la roccia su cui poggia: la frazione aquilana è una di quelle che hanno subìto meno danni con il terremoto del 2009, tanto che di residenti sfollati ne conta solo una ventina. E pensare che a pochi chilometri in linea d’aria c’è Onna, nota alle cronache mondiali per la sua distruzione.
Ad ogni modo, di case inagibili ce ne sono anche qui, e Assergi, oltre alla dovuta ricostruzione materiale, avrebbe decisamente bisogno di un vero rilancio turistico vista la sua posizione strategica: in pochi minuti, con la funivia, si sale oltre i 2000 metri di quota e in meno di un’ora si è al mare; di casi così al mondo non ce ne sono molti.

“Dal 2009 non è cambiato nulla” spiega a IlCapoluogoLuca Scarcia, presidente dell’Amministrazione Separata degli Usi Civici, “al di là dei lavori alle case classificate A non si è visto ancora nulla, il centro storico è fermo. Forse a fine anno o ad inizio 2017 verranno prese in considerazione le prime schede parametriche e partiranno alcuni lavori”. Di fatto, ad oggi, il centro della frazione è silente. Anche l’alimentari/edicola vicino alla torre con l’orologio non c’è più.
Le mura del paese, però, sono state ristrutturate, e spiccano maestose tra le case e i pagliai: “si tratta di un lavoro avviato prima del terremoto – spiega Scarcia – promosso dall’Amministrazione Separata ed eseguito dal Comune, finanziato con fondi dell’8×1000, che non è ancora terminato: sono in programma l’illuminazione e la realizzazione di un parco pubblico”.
Altra nota positiva in chiave sviluppo turistico: nei prossimi mesi, probabilmente entro l’estate, aprirà un parco avventura. La struttura sorge su un terreno di proprietà degli Usi Civici affidato a due ragazzi con una convenzione ventennale per realizzare il loro progetto.
Ma per uno sviluppo serio, gli assergesi e gli aquilani lo sanno, servirebbe ben altro; “cambiano le giunte comunali ma il Gran Sasso e la vallata non vedono mai uno sviluppo” conclude Scarcia. “Nonostante tante battaglie, ancora non riusciamo a capire il motivo di questa stasi. Anni fa si diceva che gli abitanti di Assergi non volevano lo sviluppo: falso! Noi vogliamo puntare sul turismo, vera vocazione della vallata in questo periodo storico, e anche come Amministrazione Separata accogliamo sempre con gioia gli eventi volti allo sviluppo della nostra montagna; se non cambiano le cose, rischiamo lo spopolamento.”
