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Isolatori sismici, Dolce assolto per non aver commesso il fatto

9 aprile 2016 | 10:41
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Isolatori sismici, Dolce assolto per non aver commesso il fatto

Il reato c’è: ma a commetterlo non è stato Mauro Dolce, responsabile unico del procedimento per la costruzione del Progetto Case dell’Aquila, condannato in due gradi di giudizio per la frode nella fornitura degli isolatori sismici e assolto, con un colpo di scena, ieri dalla Cassazione. Peraltro, la Procura aveva chiesto l’annullamento della sentenza con il ritorno in Appello: la Suprema Corte ha direttamente annullato la sentenza giudicando Mauro Dolce non colpevole del reato per il quale era sotto processo.

La notizia è arrivata nella tarda serata e di certo lascia stupiti visto che la Giustizia nei gradi precedenti si era pronunciata per la condanna: nell’ottobre 2013 Mauro Dolce, che aveva chiesto il rito abbreviato nel procedimento in cui era accusato di frode nelle pubbliche forniture, era stato condannato a un anno di reclusione. La decisione era stato confermata in appello due anni dopo.

“Una sentenza che si commenta da sé” ammette a IlCapoluogo Gregorio Equizi, avvocato di una delle Parti Civili costituitesi, il comitato 3e32. Nei due gradi di giudizio precedenti, quelli che hanno visto la condanna di Dolce, il 3e32 era stato difeso dall’avvocato Lorenzo Cappa: solo in Cassazione è subentrato Equizi.

“Leggeremo le motivazioni e leggendo si capirà il perché di questa sentenza. Assoluzione per non aver commesso il fatto: significa che il fatto sussiste, ma non lo ha commesso lui, come invece era stato deciso nelle passate sentenze.Tribunale e Corte d’Appello hanno condannato una persona che non ha commesso il fatto. E per gli altri indagati (Gian Michele Calvi, direttore dei lavori e già processato, condannato e successivamente assolto nel processo Grandi Rischi, e Agostino Marioni, dirigente della Alga Spa, una delle due imprese fornitrici degli isolatori sismici, ndr) i reati sono destinati ad andare in prescrizione” spiega l’avvocato. Infatti, il procedimento che coinvolge Calvi e Marioni ha avuto inizio, dopo diversi rinvii, soltanto nella scorsa estate e a fine anno, qualora non si giunga a sentenza, interverrà la prescrizione.

“Da aquilano questo fatto aggiunge ancora più amarezza. La prescrizione, poi, è qualche cosa di grigio, che lascia comunque ombre, sia in caso di colpevolezza che di innocenza” aggiunge poi l’avvocato Equizi.

A difendere Mauro Dolce  c’era Ettore Figliolia, avvocato dello Stato nonché superconsulente della Protezione Civile ai tempi di Bertolaso.

Mauro Dolce, insieme a Gian Michele Calvi e Agostino Marioni, erano stati indagati a seguito dell’inchiesta sugli isolatori malcostruiti di alcune piastre che ospitano le palazzine dislocate nelle 19 new town.

A far partire l’inchiesta, dopo la costruzione degli alloggi del progetto Case, fu Pietro Ciavarola, all’epoca dei fatti responsabile del servizio tecnico centrale del Consiglio superiore dei lavori pubblici della presidenza del Consiglio dei Ministri: il dirigente segnalò che erano stati montati 5mila isolatori sismici non omologati sui 7mila totali, con un danno stimato per 10 milioni di euro.

Sul processo c’era molto interesse anche perché, nella fase delle indagini preliminari, in alcuni test di consulenza dell’accusa, gli isolatori che dovrebbero proteggere gli aquilani da nuove scosse sismiche si sono spezzati durante alcune prove di laboratorio effettuate in California.

Con l’assoluzione di Dolce, dunque, e la probabile prescrizione per Calvi e Marioni, si avvia con molta probabilità a chiusura la vicenda della frode nella fornitura degli isolatori sismici, per i quali il reato c’è, ma non è stato commesso dagli indagati.

La nota del Dipartimento della Protezione civile

“Consapevole della totale correttezza del suo operato – si legge nella nota della Protezione civile – Dolce ha scelto di essere immediatamente giudicato piuttosto che seguire le più lunghe procedure del processo ordinario, attualmente in fase di svolgimento in primo grado. La sentenza della Cassazione pone fine alla vicenda che ha riguardato il professore Dolce giungendo a quanto il Dipartimento della Protezione Civile ha sempre auspicato: accertare quanto prima la verità dei fatti e, quindi, la totale estraneità del professore al reato di frode nelle pubbliche forniture per cui è stato imputato”.