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Cultura, rete e partecipazione: Alessandra Genco si presenta

1 luglio 2016 | 11:17
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Cultura, rete e partecipazione: Alessandra Genco si presenta

di Eleonora Falci

Si chiama Alessandra Genco, ha 49 anni, proviene dal sindacato ed è la nuova consigliera di parità della Regione Abruzzo. Di Pescara, è funzionaria di Equitalia e componente, dal 2007 fino a pochi mesi fa, della segreterria regionale della Cgil: al suo fianco, Monia Pecorale, 44 anni di Teramo, anche lei proveniente dalla Cgil e nominata consigliera supplente.

Un passato sul campo, o meglio, nelle piazze al fianco delle lavoratrici e dei lavoratori: l’Aquila la conosce bene, soprattutto dopo l’impegno profuso nell’immediato dopo sisma ma a Murata Gigotti, con il campo della CGIL. Si stupisce del fatto che fra tante abbiano proprio nominato lei come consigliera, ammette a noi de Il Capoluogo. Ma al tempo stesso si avvicina con curiosità e impegno a questo nuovo incarico, perché “dopo le parole, è ora di fare i fatti”.

“Sicuramente dovrò capire qual è realmente la condizione in Abruzzo delle donne e degli uomini.” esordisce, al telefono, la consigliera di parità. “Sono a conoscenza, vista la mia provenienza, della situazione reale: ma entrando in una istituzione come la Regione, immagino che potrò contare su dati difficilmente reperibili dal sindacato, non solo sulla situazione prettamente lavorativa. Potremo interpretarli e sulla base di questi creare buone prassi  e fare in modo di evitare discriminazioni e al tempo stesso verificare come reperire i fondi e con quali strategie.”

Insomma, non solo convegni. Diciamo che il cittadino abruzzese non è a conoscenza di cosa può fare o meno la consigliera di parità. Un ruolo nato istituzionalmente ma che non ha inciso, finora, sulle vite dei cittadini: nasce da qui, dunque, la riflessione di Genco.

“Basta con le parole, facciamo i fatti. La priorità per me sarà quella di non essere una meteora o una figura che deve esserci perché lo dice la legge: forse è una mia presunzione, ma è importante per me esserci veramente e non come una presenza arroccata o chiusa in una stanza. La figura della consigliera di parità deve essere fattiva, di confronto e mi auguro di non essere sola in questa battaglia: ci vuole una rete, un confronto continuo con le donne  per capire poi al di là dei numeri quali sono le reali esigenze e da dove si deve iniziare.”

L’importanza di fare rete, di cooperare, di essere sul territorio, di agire concretamente per lottare contro le discriminazioni e per cambiare mentalità: ecco le priorità per la neo consigliera Alessandra Genco. Che poi precisa un aspetto da non sottovalutare.

“Dobbiamo avere pari possibilità, non pari opportunità: uomini e donne sono diversi fra di loro ma le possibilità devono essere uguali per tutti. Il gap che divide uomini da donne non è solo lavorativo: ma è di discriminazione, di differenze salariali, di cultura familiare. Nella nostra cultura sono le donne che fanno lavori part time perché devono occuparsi della famiglia. Sono le donne che, se l’uomo lavora, si licenziano per stare a casa. E’ una questione culturale e, anche per rispondere all’ondata di violenza che permea la cronaca di queste ultime settimane, dobbiamo incidere sulla cultura. E’ per questo che è nato questo ruolo: e farò del mio meglio per esserne all’altezza”

Il ruolo che andrà a rivestire è stato finora occupato da Letizia Marinelli, consigliera che si era definita un personaggio scomodo e che aveva sollevato il dubbio che la nuova procedura di nomina della consigliera di parità fosse illegittima (Regione distratta cita legge sbagliata: Marinelli insorge).

Si apre dunque una nuova pagina per la Regione in tema di parità: all’insegna della partecipazione, della condivisione e della sensibilizzazione.