Street Science, la notte europea dei ricercatori

Tre parole chiave: scienza, divertimento, passione. A L’Aquila, “Univaq Street Science” insieme con “sharper” nell’ambito della Notte Europea dei Ricercatori ha reso onore ai numeri dello scorso anno, con circa venticinquemila presenze. Quest’anno l’Università dell’Aquila ha giocato il ruolo da protagonista: 490 volontari, tra studenti, ricercatori, professori, artisti, fotografi. Decine di eventi tra laboratori, performance artistiche, dimostrazioni, seminari, e incontri ravvicinati con la ricerca. La città tutta si è letteralmente riunita nei luoghi della cultura d’eccellenza: il Dipartimento di Scienze Umane a San Basilio, con il polo Acquasanta, è divenuto per un giorno “Casa della Scienza”, in cui tutti, dai bambini agli adulti, hanno potuto stimolare la loro inesauribile voglia di conoscere. Ospiti speciali i ragazzi delle scuole di Amatrice, che hanno visitato nella mattinata alcuni dei 46 negozi della ricerca allestiti nel Dipartimento. Anche quest’anno è stata la volta dei sistemi UAV, meglio conosciuti come droni, che hanno sorvolato la chiesa di Santa Maria Paganica, protagonista della ricostruzione in realtà virtuale elaborata dal Dipartimento di Informatica. Street Science è stata anche l’occasione per riscoprire la bellezza di Palazzo Lucentini-Bonanni, in Piazza Regina Margherita, fresco di restauro; lo splendido cortile ha infatti ospitato frammenti di storia della città nelle antiche cronache di Buccio di Ranallo, in duetto con professori e ricercatori. Le strade centrali del centro storico erano gremite: corso Vittorio Emanuele II è stato attraversato da una caccia al tesoro, alla quale hanno partecipato circa 250 persone; contemporaneamente è stata la volta delle “Incursioni Tanguere”, parate di ballerini del gruppo “Negraflor” in sinergia con gli attori di Artisti Aquilani Onlus, di Spazio Rimediato e degli Street Science Contest, competizioni goliardiche fra ricercatori.
L’edizione SHARPER 2016, oltre a L’Aquila, ha coinvolto nella stessa
giornata altre 4 città: Perugia e Ancona, Palermo e Cascina.
L’evento è partito la mattina del 30 settembre con i bambini e ragazzi,
oltre 1000, delle scuole di ogni ordine e grado che hanno partecipato a
diverse iniziative tra cui visite guidate al MUNDA, conferenze e visita ai
due Planetari, il tutto per avvicinare gli studenti al mondo della
Scienza.
Il pomeriggio di SHARPER è proseguito con una equilibrata mescolanza di
intrattenimento e informazione che ha permesso di creare occasioni di
incontro tra il mondo della ricerca pura e la collettività.
In Piazza Duomo, adulti, giovani e bambini si sono lasciati coinvolgere
dalla passione dei ricercatori e dei vari enti e istituzioni locali e
nazionali che attraverso laboratori interattivi, esperimenti scientifici,
performance artistiche e dimostrazioni hanno animato la serata.
Una delle iniziative che ha visto una grande affluenza è stata “Hip Hop
con i fluidi”. Il giardino di Cristo Re è stato il palcoscenico per un
esperimento “senza trucco e senza inganno” in cui grandi e piccoli si sono
cimentati in una performance spettacolare: camminare su un liquido non
newtoniano.
Di grande interesse è stata l’attività “Physics in the attic”, il pubblico
è rimasto sorpreso nel vedere come utilizzando due ampolle di un
esperimento passato e rimuovendo l’aria al loro interno, una piuma e una
pallina sono cadute alla stessa velocità.
Anche gli stand della Polizia di Stato hanno riscosso un gran successo: al
passo con i tempi la polizia scientifica ha dimostrato come il connubio
tra scienza e sicurezza sia indispensabile in tutti i campi, il tutto di
fronte ad un pubblico variegato che è rimasto appassionato dalle attività
che sono state proposte.
Una grande occasione per Sharper e per L’Aquila è stata ospitare, per la
prima volta, due Planetari installati presso la Villa Comunale. La mattina
le scolaresche e pomeriggio e sera adulti e giovani sono rimasti
affascinati dalle animazioni nel Planetario Starlab e nel Planetario
Digitale in cui ci si è immersi nel riconoscimento delle stelle e
nell’osservazione delle costellazioni.
SOLD OUT per “L’universo è servito”, show semiserio a base di invenzioni
culinarie che si è tenuto all’Auditorium del Parco. Spettacolo a due voci,
che ha visto protagonisti lo chef stellato William Zonfa e il presidente
dell’INFN Fernando Ferroni. Durante la serata il presidente dell’INFN ha
raccontato i retroscena che hanno portato a realizzare le creazioni
culinarie preparate dal vivo dallo chef stellato. La distanza tra questi
due mondi è stata colmata dal conduttore Marco Castellazzi. Lo spettacolo,
che ha riscosso un enorme successo, ha assunto un significato ancora più
particolare, in quanto l’incasso sarà interamente devoluto al progetto di
sostegno dei territori terremotati “Sharper per AMATRICE”.
Musica e Scienza, invece, sono state le protagoniste del concerto
spettacolo “Black Hole Concert”, nato dalla collaborazione tra Eugenio
Coccia, rettore del GSSI, e il Quintetto dei Solisti Aquilani. Attraverso
il linguaggio delle vibrazioni, la platea si è lasciata trasportare in un
viaggio alla scoperta del cosmo.
La Ricerca ha raggiunto anche Palazzo Fibbioni, dove in una Sala Rivera
piena di gente ha preso vita lo spettacolo Anime Robot Science: “Da
Goldrake a Mazinga Z: il futuro è qui!” in cui si sono ripercosse le
origini, le gesta e le soluzioni tecnologiche dei robot che furono
immaginate e anticipate dagli autori nipponici già 40 anni fa, e che sono
diventate realtà quotidiane. Soprattutto la platea degli adulti è rimasta
piacevolmente coinvolta e divertita tra sigle e scene epiche dei mitici
cartoni degli anni ’80.
Oltre le aspettative la risposta del pubblico che ha invaso le strade
dell’Aquila fino a notte tarda, a testimonianza del grande interesse verso
il mondo della scienza raccontato divertendosi e divertendo.
SHARPER è stato organizzato a L’Aquila dai Laboratori Nazionali del Gran
Sasso in collaborazione Gran Sasso Science Institute, INGV, Dompé, Parco
Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, Comune dell’Aquila, Regione
Abruzzo, AIF, e Associazione Scienza Gran Sasso.
Ad immortalarli, oltre i fotografi ufficiali di Univaq Street Science, i partecipanti de “La ricerca in una foto”, concorso fotografico sul tema “ricerca”, in collaborazione con lo Studio di Roberto Grillo. Non è cosa di tutti i giorni vedere professori universitari discutere amichevolmente di grandi temi davanti un calice di vino: è questa, ad esempio, la filosofia degli Science Happy Hours, gli aperitivi della ricerca, una ricetta che si è rilevata ancora una volta di successo, coinvolgendo i numerosi locali che ogni giorno animano il centro storico in ricostruzione. Anche gli incontri con un’impostazione più tradizionale hanno avuto una forte risposta di pubblico: ne sono esempio le immagini dell’affollata sala di Palazzo Fibbioni, ospite d’eccezione il direttore delle Gallerie degli Uffizi Eike Schmidt. A concludere in bellezza i concerti serali in viale Nizza, a cui hanno partecipato gli studenti del Conservatorio dell’Aquila e il gruppo re-uses dei Bamboo, perché la musica è anche ricerca. Questi sono solo alcuni delle decine di eventi susseguitisi: quest’anno l’app ufficiale di Street Science, sviluppata dal team del professor Henry Muccini, ha permesso di raccontare l’evento in tempo reale, monitorando tempi e luoghi del divertimento. Non meno importante il tema della sicurezza: sull’app è stato reso disponibile un piano di sicurezza scaricabile in pdf, a sostenere l’attività costante della Protezione Civile dell’Università. Del resto sei lunghi mesi di lavoro hanno dato i loro frutti, grazie ad una grande macchina organizzativa su base volontaria. Quella di Univaq Street Science e di Sharper 2016, è una vitalità partita dal basso, dai cittadini e dalle associazioni. “La nostra idea è quella che l’università debba ancora un po’ abbandonare quel ruolo di castello dorato di una sapienza tra i sapienti” spiega Massimo Prosperococco, tra i membri del comitato organizzatore. “L’Università è nel territorio, per cui condividere la conoscenza con il territorio è una cosa positiva. L’idea è che non sarà solo un evento isolato, annuale: l’università deve offrire ai suoi studenti degli spazi culturali di divertimento e di conoscenza condivisi”.