Reasta, è fatta

13 dicembre 2016 | 17:42
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Reasta, è fatta

di Eleonora Falci

E’ fatta. E’ stata votata e approvata dal consiglio regionale la legge Reasta – sull’Istituzione Rete Escursionistica Alpinistica Speleologica Torrentistica Abruzzo (REASTA) per lo sviluppo sostenibile socio-economico delle zone montane e nuove norme per il Soccorso in ambiente montano. Una legge “straordinaria per il destino della montagna abruzzese nei prossimi anni” ha sottolineato nel suo intervento Pierpaolo Pietrucci, promotore del provvedimento insieme al collega di partito Monticelli.

Una vittoria per il consigliere aquilano che ha fatto della montagna e della valorizzazione delle aree interne uno dei suoi terreni di azione principali.  Ma è una vittoria per la montagna abruzzese e per chi la ama, visto che il processo attraverso il quale si sono delineati i provvedimenti inseriti nella legge provengono da decine di tavoli di concertazione con guide alpine, maestri di sci, soccorritori ed esperti che hanno, ognuno, aggiunto un pezzo a questa legge

“E’ un progetto di legge che valorizza e promuove il nostro patrimonio: punta sulla formazione e su un uso più consapevole delle nostre montagne.” ha sottolineato Pietrucci, che evidenzia come si stia pensando, anche attraverso questa legge, alla messa in rete e sistema di un turismo a 360° in Abruzzo, dalla costa alle vette. 

Il Gran Sasso è il volano economico dell’Aquila e della sua provincia: dobbiamo valorizzarlo” dice Iampieri, sottolineando come Forza Italia abbia partecipato attivamente al processo di elaborazione di REASTA.

Luciano Monticelli ricorda il caso dei turisti romani soccorsi sul Gran Sasso pochi giorni fa: l’imperizia degli escursionisti, abbigliamento e attrezzatura non adeguata, sottovalutazione del rischio sono tutti elementi che nella nuova legge sono indicati come caratteristiche per far pagare l’intervento a chi si avventura senza la cognizione di quello che sta facendo.

Si sorride in Aula dopo l’approvazione, soprattutto perché si rischiava, per sgambetti politici, che tanto lavoro andasse in fumo. I ribelli, la raccolta firme per la sfiducia a Di Pangrazio, le mosse e le rivendicazioni dell’assessore Di Matteo: “tutto svanito, come in una sceneggiata” rimarca Mauro Febbo.

“I fatti mi hanno dato ragione: la crisi di Governo si è conclusa con l’assenza dei due ribelli Gerosolimo e Di Matteo (entrambi per malattia ndr), 200mila euro destinati al bimillenario di Ovidio e tre incarichi di prestigio per Di Matteo: Arap, Ater di Lanciano e conferma alla ASL Lanciano Chieti Vasto. Una vera e propria sceneggiata”.