Rigopiano, Tecnologia innovativa Huawei per le ricerche

22 gennaio 2017 | 14:58
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Rigopiano, Tecnologia innovativa Huawei per le ricerche

Le tecnologie del Joint Innovation Center Huawei e del CRS4 di Pula (Cagliari) a supporto delle operazioni di soccorso nell’Hotel Rigopiano per facilitare il recupero delle persone rimaste intrappolate.

Il Centro di innovazione, finanziato dalla Regione Sardegna e da Huawei e inaugurato lo scorso 19 dicembre al Parco Tecnologico di Pula, nell’ambito delle sperimentazioni previste nell’accordo di collaborazione con la direzione regionale dei Vigili del fuoco, ha messo a disposizione del Corpo nazionale parte del personale e il sistema portatile Rapid e-LTE emergency solution.
Il sistema utilizzato è parte delle infrastrutture del Centro di innovazione, su cui si stanno sviluppando nuove applicazioni per migliorare gli interventi dei soccorritori in caso di emergenze. Questo è il primo importante utilizzo in campo nazionale della tecnologia perfezionata nel Centro aperto nove mesi dopo il primo accordo Regione-Huawei firmato ad Hannover. Si tratta di un’infrastruttura di comunicazione mobile con tempo di montaggio e messa in opera estremamente veloci, da utilizzare in caso di emergenze e disastri come quello che in questi giorni si sta vivendo in Abruzzo.

La tecnologia di ultima generazione utilizzata consente la trasmissione di voce e dati, incluse immagini, che facilitano la condivisione delle informazioni relative al disastro e il coordinamento delle operazioni da parte degli operatori in campo per facilitare l’individuazione dei sopravvissuti sotto le macerie. Il sistema consente di utilizzare alcune radio che permettono di acquisire le immagini dello scenario del disastro e mandarle poi nella sala operativa in streaming video, in modo tale da coordinare anche a distanza le operazioni con la massima precisione.

Sono undici i sopravvissuti, cinque i corpi senza vita recuperati e 23 i dispersi segnalati, allo stato attuale, nella tragedia dell’hotel Rigopiano di Farindola, travolto da una valanga mercoledì scorso.

Ai due sopravvissuti recuperati giovedì all’alba – Giampiero Parete e Fabio Salzetta – si aggiungono la moglie di Parete, Adriana Vranceanu, i figli Gianfilippo e Ludovica e gli altri due bimbi, Edoardo Di Carlo e Samuel Di Michelangelo. Nella notte tra venerdì e sabato sono stati estratti vivi Giampaolo Matrone, Vincenzo Forti, Francesca Bronzi e Giorgia Galassi. Sono state riconosciute altre due vittime della tragedia dell’hotel Rigopiano. Si tratta di Sebastiano Di Carlo, 49 anni, di Loreto Aprutino (Pescara), e di Barbara Nobilio, di 51 anni, anche lei di Loreto Aprutino.
«Abbiamo altri segnali da sotto la neve e le macerie – dice il funzionario dei vigili del fuoco Alberto Maiolo – Potrebbero essere persone vive, ma anche strutture che si muovono sotto il peso della neve». Cinque le vittime accertate finora. «Andremo avanti finché non li troviamo tutti. Potrebbero ancora esserci persone in vita là sotto. Ma in vita o no, non importa. Ci sono famiglie che aspettano» dice un operatore del Soccorso alpino nazionale.