Bilancio Regione, Chiodi: «I 40 milioni di buco? Non esistono»

2 gennaio 2012 | 13:38
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Bilancio Regione, Chiodi: «I 40 milioni di buco? Non esistono»

L’Aquila, 2 genn 2012  – «Non esistono 40 milioni di euro di buco» La voce è stata fatta circolare «fittiziamente dal Partito democratico. Semmai esistesse questo buco, sarebbe stato cagionato dalle precedenti amministrazioni. Comunque, lo ripeto, il buco non esiste».

Lo ha detto stamane a Pescara il presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi, nel corso della conferenza stampa per illustrare la manovra di bilancio contenuta nella legge finanziaria approvata dal Consiglio regionale nella notte tra il 29 e 30 dicembre scorsi. «Dal 2009, anno del nostro insediamento – ha affermato il governatore – non ci sono buchi di gestione».

Il bilancio di previsione ammonta a 5 miliardi e 800 milioni di euro. Presenti all’incontro con la stampa, l’assessore al Bilancio, Carlo Masci, il vicepresidente della Giunta, Alfredo Castiglione, e il capogruppo del Pdl, Lanfranco Venturoni.

CHIODI, ‘INCUBO’ TAGLIO TASSE NEL CENTROSINISTRA – «C’è un ‘incubo’ che si aggira nel centrosinistra: che questa Regione diminuisca le tasse dimostrando che ciò si può fare e può farlo anche il Governo Monti» ha affermato il presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi a margine della conferenza stampa nella quale è stata illustrata la manovra di bilancio contenuta nella legge finanziaria approvata nella notte tra il 29 e il 30 dicembre scorsi.

MASCI: «lL BILANCIO DELLA SVOLTA» – «Questo è il bilancio della svolta». Questo il commento  dell’assessore con delega al bilancio della regione Abruzzo, Carlo Masci, nel corso della conferenza stampa nella quale è stata illustrata la manovra di bilancio contenuta nella legge finanziaria.

«Lo scorso anno – ha ricordato l’amministratore – avevamo chiuso il bilancio in affanno ma oggi, con la sua approvazione, guardiamo in prospettiva in maniera positiva. La gestione oculata e seria del bilancio comincia finalmente a dare i suoi frutti. Possiamo dire, con grande orgoglio, che ci troviamo nella tassazione mediana, come regioni quali la Lombardia e il Piemonte». L’assessore ha quindi aggiunto che «la politica virtuosa portata avanti in questi anni ci condurrà ad una riduzione delle tasse o a fornire maggiori servizi ai cittadini, nonostante veniamo da una gestione tra le peggiori rispetto alle altre regioni italiane». In particolare, finanziamenti rilevanti sono stati ascritti ai settori sociale e trasporti «inserendo cifre per dare quei servizi di cui ha bisogno il territorio».

«In Abruzzo il pareggio di bilancio è stato raggiunto solo con la presidenza di Gianni Chiodi» ha sottolineato Masci. «Precedentemente – ha spiegato l’assessore – il pareggio di bilancio si raggiungeva solo facendo mutui e debiti. Ora siamo arrivati al piano di rientro raggiungendo l’azzeramento del deficit sanitario». Dunque, non più Regione «canaglia» ma virtuosa. «Questa Regione – ha rilevato Masci – non ha un euro di debito, quelli pregressi gli stiamo onorando. Paghiamo 88 milioni di cartolarizzazione e 110 milioni di mutui regionali che oggi, è evidente, pesano sul bilancio. Il controllo sulla spesa pubblica – ha aggiunto l’assessore al Bilancio – ci consente di guardare con ottimismo al futuro. Oggi gia’ sappiamo come chiudere il 2012 e il 2013 per cui abbiamo un quadro economico-contabile ben chiaro». Carlo Masci ha inoltre reso noto che il governo centrale «ha riassegnato per il dopo terremoto 7 milioni di euro in più all’anno» perchè «l’Abruzzo ha dimostrato grande vivacità sui capitoli relativi alle addizionali Irpef e Irap».

LE NOVITA’ DELLA MANOVRA

CHIODI: NESSUNA TASSA,RIDOTTI TICKET E ACCISE SU BENZINA – «Non un solo euro di ulteriore tassazione è stato imposto ai cittadini abruzzesi, con la manovra finanziaria di Natale, ad eccezione di quelle disposte dal Governo centrale. L’Abruzzo, da regione più tassata d’Italia nel 2008, si colloca al settimo posto delle regioni che hanno tasse più basse Diminuiscono anche i ticket sanitari e l’accise sulla benzina». La Regione Abruzzo sintetizza così la manovra finanziaria approvata nell’ultima seduta di Consiglio, «per il terzo anno consecutivo con il pareggio di bilancio, senza ricorrere a nuovo indebitamento».

«Pareggio non scontato – afferma il Presidente Chiodi – atteso che nei 40 anni di regione ciò non è mai accaduto». Il Presidente ha legato la buona performance dei conti alla «sana, oculata, etica gestione del bilancio. Non ho contratto nessun nuovo debito per conto degli abruzzesi – ha precisato Chiodi -inoltre la bassa fiscalità regionale aumenterà di certo la competitività del territorio sul fronte dell’attrazione di nuovi investimenti». Chiodi ha rivendicato come dato politico essenziale e discriminante, rispetto alle precedenti gestioni politiche, la capacità riformistica, fondamentale, per esempio, sul piano del contenimento dei costi della politica. Il riferimento è andato al taglio agli enti e ai consigli di amministrazione, alla «riforma epocale» della riduzione delle Asl, il taglio ai consorzi fidi, alle centinaia di Ipab, alle Comunità montane, ai vari carrozzoni per un ammontare di «circa duecento poltrone in meno a carico delle tasche dei cittadini». Una decisione che, secondo Chiodi, rivela fino in fondo la «cultura amministrativa ispirata ai principi e ai valori di questa Giunta» è quella relativa alla norma che vieta la nomina politica per revisori dei conti, firmata dai consiglieri di Opposizione Acerbo e Saia oltre che dallo stesso Chiodi. «Con il Centro sinistra eravamo arrivati ad introdurre lo spoil system anche per i revisori dei conti. Una vergogna. Potevamo farlo anche noi, ma noi abbiamo voluto ridare dignità a funzioni e ruoli garanti della correttezza dei conti. Bisogna avere il coraggio di guardare le cose con onestà e di ammettere che questo è un Abruzzo irriconoscibile, e per questo non capisco chi ci accusa di un deficit di riformismo. Vorrei che mi si citasse un solo Governo regionale che in così poco tempo ed in un condizioni generali così compromesse abbia deciso riforme tanto epocali come la soppressione di Arssa, Aptr, Fira servizi ed altro».

Il Presidente ha quindi proceduto con la elencazione delle ulteriori novità introdotte in Finanziaria. Accanto al non inasprimento della fiscalità ma, anzi, alla diminuzione dell’accise sulla benzina e dei ticket sanitari, Chiodi ha ricordato la riforma dei trasporti con l’unificazione delle aziende e l’abbassamento dei costi di gestione. Sul fronte sanità, per il secondo anno consecutivo, si riafferma il pareggio di bilancio e all’Opposizione Il Presidente dice: «Non esistono 40 milioni di buco». Sempre per restare in tema sanitario, Chiodi ha citato la norma a sostegno dei nefropatici per il rimborso mensile per le dialisi domiciliari, cui si aggiunge quella che dà la possibilità ai cittadini degenti di avere assistenza in corsia da familiari e non, anche per le comunicazioni delicate e sensibili. Riferendosi poi alla disputa sulla paternità degli emendamenti, il Presidente ha affermato che gli «emendamenti passano solo se c’è una maggioranza che li accoglie e li vota, e questa Maggioranza è di Centro destra». Poi Chiodi ha stigmatizzato con forza «certe pratiche che sottoponevano alla magnanimità del politico di turno il sostegno a strutture eroganti addirittura livelli essenziali si assistenza. "Una forma di dipendenza che abbiamo evitato, tra gli altri, alla casa di cura Madre Ester, al Piccolo principe, al San Tommaso, all’Anfass di sant’Atto, al Cireneo».

Sul piano della organizzazione regionale, il presidente Chiodi ha ricordato che nella manovra è stata inserita la norma che trasforma i dipendenti Arssa in dipendente regionali. «Inizia un percorso di ristrutturazione del sistema organizzativo e noi puntiamo ad un aumento della produttività e al contenimento delle dinamiche di crescita dei costi del personale». Nel 2012 prende l’avvio anche il cosiddetto ciclo delle performance. «Vogli
amo incentivare chi lavora e disincentivare chi non dà il massimo. Non è possibile l’uguaglianza a scapito del merito. La disuguaglianza, cioè distinguere sulla base del’intensità dell’impegno, non è tabù». Di fatto il personale dirigente è stato ridotto del 30 per cento, passando da 120 a 81. Sui Fondi europei, Chiodi ha smentito tutte le voce «allarmate che vorrebbero un Abruzzo fanalino di coda sul piano della spesa delle risorse comunitarie». Per quanto riguarda il Fers è stato raggiunto il «30 per cento in più dell’obbiettivo che fa escludere il disimpegno automatico dei fondi». Identico discorso per il Fondo sociale con «un’ottima performance» mentre addirittura l’Abruzzo è la prima regione in Italia per la spesa dei fondi comunitari destinati all’Agricoltura. «Ottimo l’obiettivo di spesa» per l’Ipa, dove l’Abruzzo è anche è autorità di gestione. Quindi i Fas. «Siano stati l’unica regione ad averli avuti per intero pur essendo stata l’ultima a presentarli», ha puntualizzato Chiodi. «La disponibilità di cassa, come è noto, non dipende dall’Abruzzo ma dallo Stato. Mi auguro che non si interrompa il processo di spesa». Fondi a pioggia alla cultura. «Lasciatemi togliere qualche sassolino dalle scarpe. Magari avessimo avuto 7 milioni di euro per la Cultura! Purtroppo si è trattato solo di un ordine del giorno, di un impegno politico a fare quando se ne presenterà l’opportunità. Nel concreto ci siamo limitati a rifinanziare leggi regionali a sostegno delle principali iniziative, quindi non abbiamo erogato nessun contributo a pioggia». Alle imprese che hanno lamentato lo spostamento di risorse dal Fondo unico per le attività produttive, il Presidente ha evidenziato che «non certo per mia volontà, lo Stato dal 2011 ha annullato il Fondo. Monti lo va spiegando: non è più periodo di finanziare lo sviluppo attraverso la spesa pubblica perchè di somme non ce ne sono più».

I DETTAGLI

MASCI: AD APRILE SVINCOLATI 40 MLN DA ADDIZIONALI – E’ pari a 0,0258 euro, quindi equivale a poco più di 2 centesimi e mezzo di euro, la diminuzione dell’accisa sui carburanti in Abruzzo. Una notizia, che, questa mattina, è stata ribadita dall’assessore al Bilancio, Carlo Masci, nel corso della conferenza stampa che si è tenuta a Pescara, nella sede della Regione.

«Si tratta di decisione derivante da una legge pubblicata sul Bura ad inizio di novembre – ha sottolineato l’assessore – per cui, mi appello a quanti, tra gli operatori delle stazioni di vendita di carburante, non avessero ancora adeguato i prezzi, a farlo al più presto». Riferendosi, poi, al bilancio appena approvato in Consiglio regionale, Masci ha parlato di bilancio della svolta. «A tal proposito, – ha aggiunto – abbiamo già cominciato a lavorare sul bilancio del prossimo anno. Ce lo aveva chiesto lo stesso presidente Chiodi, all’inizio dell’anno scorso, a fronte di una situazione a dir poco drammatica. Si ricorderà che avevamo chiuso in affanno il bilancio – ha proseguito – trovandoci a dover fare i conti con la certificazione di quel pesante debito di 360 milioni di euro, non certo causato da noi, che derivava dalla sanità fino al 2006. Oggi, invece, abbiamo chiuso il bilancio avendo davanti una prospettiva sicuramente positiva perchè finalmente si cominciano a vedere i primi risultati di una gestione oculata e corretta della sanità e del bilancio. Si pensi che se fossimo stati costretti, come alcune Regioni canaglia, – ha rimarcato l’assessore – ad aumentare l’addizionale Irpef dello 0,30 per cento e l’addizionale Irap dello 0,15 per cento, i cittadini abruzzesi sarebbero stati caricati di ulteriori 51 milioni di euro di tasse».

Invece, l’Abruzzo si colloca al fianco di Regioni virtuose come la Lombardia, la Liguria, le Marche, l’Emilia Romagna ed il Piemonte. «Regioni – ha spiegato Masci – che prima guardavamo dal basso verso l’alto e che oggi, almeno in tema di tassazione, possiamo guardare da pari a pari. La differenza è che l’Abruzzo, ancora oggi, ha quei fondi vincolati per pagare i debiti della sanità mentre queste altre Regioni utilizzano i fondi dell’addizionale Irpef a beneficio del bilancio regionale». Tuttavia, Masci ha anticipato che «grazie alla politica virtuosa portata avanti nei tre anni di gestione di questo Governo regionale, anche l’Abruzzo potrà utilizzare i fondi dell’addizionale a vantaggio dei cittadini. Infatti, dal prossimo mese di aprile, una volta ottenuto il disco verde dal tavolo di monitoraggio, dovrebbero rendersi disponibili 40 milioni di euro. A quel punto, la scelta da compiere – ha spiegato l’assessore – sarà quella di ridurre le tasse o di offrire maggiori servizi alla collettività".

Risorse già liberate sono, invece, quelle relative al bollo auto. "Anche i fondi derivanti dal pagamento del bollo auto, dieci milioni di euro all’anno, – ha aggiunto Masci – erano vincolati al pagamento dei debiti della sanità. Tuttavia, lo scorso 14 dicembre, il tavolo di monitoraggio interministeriale ci ha dato la posssibilità di utilizzare quella somma per il bilancio regionale e noi l’abbiamo impiegata per finanziare il sociale ed in parte il settore dei trasporti».

Infine, una notazione sul pareggio di bilancio. «Non era affatto un risultato scontato – ha dichiarato l’assessore Masci – visto che in Abruzzo è stato raggiunto solo durante la gestione Chiodi. Per oltre trent’anni, infatti, non c’è mai stato e l’unico modo per realizzarlo era facendo debiti attraverso l’accensione di mutui. Inoltre, nel bilancio non venivano inseriti i debiti delle Asl, una voce autonoma che rimaneva praticamente in sospeso. Però, dal 2007 lo Stato ha preteso che le Regioni pagassero i propri debiti e così è arrivato il Piano di rientro. Oggi – ha continuato Masci – non si spendono più soldi che non ci sono, non si fa più un euro di deficit ma si continuano a pagare debiti. In ogni caso, – ha detto l’assesore – nel 2015, 42 milioni di euro di cartolarizzazioni andranno in scadenza. Per cui, queste risorse verranno liberate a vantaggio del bilancio regionale così come ulteriori 20 milioni di euro di mutuo nel 2016. per cui la prospettiva si fa sempre più rosea». Infine, buone notizie anche sul fronte del gettito fiscale. Dopo il terremoto, lo Stato riteneva che per l’Abruzzo ci potesse essere una diminuzione di gettito fiscale di circa il 10 per cento per il triennio 2009-2011. «Invece, – ha concluso l’assessore – nei giorni scorsi è arrivata la comunicazione ufficiale da parte del Governo che ha riassegnato all’Abruzzo sul capitolo delle addizionali Iperf ed Irap ben 7 milioni di euro all’anno. Questo perchè, nonostante la crisi e la situazione difficile situazione conseguente al sisma, l’Abruzzo ha dimostrato grande vivacità ed il gettito fiscale è stato largamente superiore a quanto preventivato».

REVISORI DEI CONTI SLEGATI DALLA POLITICA – Il presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi, ha "liberato" dalle catene politiche i revisori dei conti di Enti e società partecipate. Con una apposita legge, la prima del suo genere in Italia, gli organi di controllo non saranno nelle mani della politica ma scelti a sorte dai loro albi. «Il massimo – ha affermato Chiodi durante una conferenza stampa sul bilancio regionale – si è visto con il governo presieduto da Ottaviano Del Turco quando si ebbe lo spoil system anche per i revisori. Fu una cosa scandalosa. Noi – ha osservato – non lo abbiamo fatto perché conserviamo valori e ideali» significando con ciò che «la politica non è solo gestione del potere».

Il governatore ha spiegato di aver inserito nella manovra finanziaria una norma per la quale gli organi di controllo e i revisori non saranno più scelti dalla politica. In questo modo «si ridà dignità al ruolo di revisore, al ruolo di controllo svincolato dalla politica».

La norma era stata proposta dallo stesso presidente e dai consiglieri regionali di opposizione Maurizio Acerbo (Prc) e Antonio Saia (Pdci).

«E’ un profondo segnale di cam
biamento – ha rimarcato il governatore – oggi, tra l’altro, possiamo contare duecento persone in meno nell’organico regionale rispetto alla gestione del centrosinistra».

VALUTAZIONE SUL PERSONALE  DELLA REGIONE  – «Dal 2012 si inizia il ciclo ‘performance’ per il personale regionale» ha annunciato Gianni Chiodi. Il governatore ha spiegato che ci sarà «una valutazione sul personale, sui dirigenti, e la meritocrazia rappresenterà inevitabilmente la fine delle disuguaglianze». Per Chiodi «occorre incentivare chi lavora per le funzioni che gli sono state attribuite». «Eviteremo lo scandalo per il quale tutti hanno avuto uno stesso giudizio. Sempre per quanto riguarda l’organizzazione – ha detto il presidente – affermo, e non temo smentite, di aver ridotto da 120 a 80-81 le posizioni dirigenziali e ciò lo abbiamo realizzato, in alcuni casi, sostituendo dipendenti più anziani con l’assunzione di personale più giovane. I dirigenti sono stati ridotti di quasi il 30%. Non lo ha fatto nessuna regione – ha rilevato il governatore – e non lo ha fatto neanche il governo centrale». Il presidente, infine, ha ricordato che la regione Abruzzo aveva quasi il doppio di dirigenti delle regioni meglio organizzate.

APPROVATO EMENDAMENTO SU AMMINISTRATORE DI SOSTEGNO – Approvato l’emendamento alla finanziaria che prevede la figura dell’amministratore di sostegno, su iniziativa del consigliere regionale dell’IdV Lucrezio Paolini, vice presidente della quinta Commissione Sanità e Affari sociali, che poco più di un mese fa aveva annunciato il provvedimento, in occasione della giornata internazionale dei diritti delle persone con disabilità, in  un convegno  a Francavilla al Mare.  «Anche la Regione Abruzzo, in adeguamento alla legge 6 del 2004, si potrà dotare di un quadro normativo per sostenere la figura dell’amministratore di sostegno, che va a sostenere la persona disabile, o non del tutto autosufficiente, in un progetto personalizzato in base ai bisogni della persona da affiancare,  per  garantire ad ogni cittadino il pieno esercizio dei diritti di cittadinanza, la rappresentanza giuridica in ogni ambito della vita civile e le medesime opportunità previste dalla Costituzione Italiana» ha spiegato Paolini, sottolineando che  «il testo del provvedimento approvato, dal titolo “Disciplina per la promozione e la valorizzazione dell’Amministratore di Sostegno“, fatto di tre articoli, prevede la promozione e la divulgazione della figura  da parte della Regione che la disciplina a livello comunale o sovra comunale con l’istituzione e la gestione di appositi Albi e ne definisce il profilo in merito alle proprie attitudini e competenze. Infine, il provvedimento prevede l’istituzione presso la Direzione regionale competente, a fini statistici e conoscitivi, dell’Elenco regionale dei soggetti disponibili a svolgere l’incarico di amministratore di sostegno, aggiornato annualmente mediante raccolta dei nominativi iscritti negli Albi».

«Mi auguro – ha aggiunto Paolini – che i successivi provvedimenti di attuazione arrivino  con celerità al fine di dotare fattivamente la nostra Regione di un importante strumento di civiltà che guarda alla disabilità e alla non autosufficienza in senso positivo, di inclusione, di sostegno, prevedendo un progetto di vita individualizzato della persona da affiancare. L’amministratore di sostegno, infatti, non va  a sostituirsi a alle forme di protezione giuridica dell’interdizione o dell’ inabilitazione, ma si frappone ad esse. Siamo vicini ad un importante traguardo sociale che vogliamo tagliare al più presto: tutelare la qualità della vita delle persone diversamente abili e non autosufficienti in un’ottica di inclusione ed integrazione sociale».

LE REAZIONI

D’ALESSANDRO (IDV),TASSE? DA CHIODI PRIMA BALLA 2012 – «Non poteva iniziare diversamente, il 2012, se non con la grande ‘balla’ di Chiodi: "non abbiamo tassato gli abruzzesi…"». Lo afferma in un intervento il consigliere regionale Idv Cesare D’Alessandro. «La prima frottola dell’anno è perciò del nostro Presidente, che ritiene di poter dire tutto e il contrario di tutto, avendo però fallito in ognuno dei suoi compiti: dalla ricostruzione dell’Aquila alla Sanità, dalla riduzione degli sprechi allo sviluppo dell’economia». Non solo, per D’Alessandro «Chiodi avrebbe potuto parlare dell’azzeramento dei fondi per le politiche giovanili, per gli artigiani, per il commercio, dei pochi spiccioli per i disabili e per il sociale; avrebbe anche potuto dirci perché non ancora arrivano, a distanza di tre anni, i soldi promessi dal Governo Berlusconi. Ma non l’ha fatto! Ha avuto, invece, la sfacciataggine di negare le nuove tasse». «Da ultimo l’aumento del 10% del bollo auto, che va a sommarsi all’accisa prima messa e poi tolta solo a parole. Tant’é che l’Assessore Masci, consapevole della ‘fesseria’ fatta dal Governo regionale, non può far altro che "invitare" i distributori a limare il costo del carburante e rimettersi al loro buon cuore». «Gli aumenti dell’IRPEF, dell’IRAP, dell’IVA, l’imposta sui fabbricati, le tasse sul gas e l’energia elettrica, i pedaggi… Non una voce contro tutti questi aumenti! Chiodi non è stato neppure capace di eliminare – come, invece, ha fatto il Governo nazionale – la tassa regionale per il diritto allo studio che ancora grava su chi frequenta l’Università aquilana. La cosa peggiore è che tutti gli aumenti non serviranno neanche un po’ a ridare fiato alla nostra economia, ma solo a garantire il livello della spesa corrente, il più alto da sempre. Ha omesso di dire, volutamente – chiude il dipietrista – che le riforme annunciate rimangono sulla carta, avendone prorogato di molto l’attuazione. Un cinismo senza pari che gli consentirà di gestire le proprie clientele politiche sino al termine di questa Legislatura. A pagare le spese delle riforme non attuate saranno, però, tutti gli abruzzesi».

COSTANTINI: CHIODI POVERO DI TUTTO –  «Chiodi èsempre più lontano dalla realtà». A sosterlo è Carlo Costantini, capogruppo IdV in Consiglio regionale, che argomenta: «La realtà rivela che dal 2008 ad oggi l’aumento della leva fiscale in Abruzzo ha consentito a Chiodi di incassare circa 550 milioni di euro in più rispetto al passato. E Chiodi – che pure lo ha scritto sul suo dpfer – rivendica il merito di aver rimesso a posto i conti senza aver aumentato le tasse. La realtà rivela che tutte le riforme sono al palo e sono rimaste sulla carta – da quella del trasporto pubblico locale, a quella delle Ater, dell’Aptr, dell’Arssa. E Chiodi – che pure dovrebbe saperlo – non solo dice di averle già fatte, ma addirittura associa a queste fantomatiche riforme risultati esaltanti per la nostra regione, dei quali evidentemente si è accorto solo lui. La realtà rivela che il passaggio da 6 a 4 asl è scritto ed è imposto nel piano sanitario di Mazzocca, avendone Chiodi dovuto solo prendere atto. E Chiodi – che anche questo dovrebbe sapere – continua a spacciarlo come un proprio miracolo».
«Potrei non fermarmi più e documentare nel dettaglio che ancora una volta non una sola delle rivendicazioni di Chiodi  è vera – aggiunge Costantini –  ma ormai replicare a Chiodi è un po’ come sparare sulla Croce Rossa. La cosa che, invece, più mi preoccupa e che ormai Chiodi ha indebolito anche la sua autostima. Gli addetti ai lavori avranno certamente notato che Chiodi, a differenza di tutti, da Berlusconi e Tremonti a Monti, da Vendola agli altri Presidenti di Regione, non presenta mai alla stampa ed all’opinione pubblica le proprie "manovre" prima del dibattito in Consiglio regionale,  per spiegarle nel dettaglio e per assumerne la piena paternità. Tutti lo fanno prima, mentre Chiodi è l’unico – lo ha dimostrato anche ieri – a farlo dopo; prima aspetta di vedere cosa esce dal Consiglio Regionale e solo dopo "esterna", magari appropriandosi di
qualcosa di buono che pure  ogni tanto esce dal Consiglio Regionale d’Abruzzo. Difficile escludere che questa vistosa anomalia non nasca dalla paura. La paura di non rappresentare la propria maggioranza e la conseguente necessità di potersi associare "mediaticamente" ad una determinata proposta solo in sicurezza; solo dopo che la maggioranza ha votato. O la paura di assumere su di se responsabilità nei confronti di un’opinione pubblica dalla quale, nonostante gli investimenti milionari fatti nella comunicazione, sa di non essere apprezzato. In ogni caso, una scarsa considerazione di sè, perche’ chi ha la certezza della validità e dell’efficacia di ciò che propone si comporta come si comportano tutti, tranne Chiodi».

PAOLUCCI (PD), CHIODI SODDISFATTO A NOSTRE SPESE – «Chiodi arriva a gioire per un bilancio regionale che non segna nessuna svolta, ripropone spese e clientele, non riduce le tasse e contro il quale persino pezzi della sua maggioranza di stanno pronunciando sul territorio». Lo afferma il segretario regionale del Pd Silvio Paolucci. «Un bilancio – prosegue Paolucci – che sta segnando, a detta di alcuni degli stessi firmatari, il tramonto del Patto per lo Sviluppo sul quale Chiodi aveva investito un intero anno. L’unica vera riforma di questo bilancio, la società unica dei trasporti, porta la firma del gruppo consiliare Pd, mentre la riduzione delle aliquote regionali resta solo una promessa: Chiodi sorride sui sacrifici degli abruzzesi». A giudizio del segretario regionale del Pd, «il nostro bilancio sarebbe stato diverso, avremmo tagliato seriamente i costi degli staff e le tante mance che il centrodestra ha voluto spargere nel territorio, e avremmo dato alle imprese più strumenti per fronteggiare la crisi. Il Pd ha introdotto elementi migliorativi, ma Chiodi continua a dimostrare una volta di più di essere alieno all’Abruzzo, davvero il presidente meno amato d’Italia, che non legge neppure i giornali e le dichiarazioni durissime di tanti pezzi di società abruzzese. La verità è che Chiodi, privato della copertura di Berlusconi a Roma, non sa più dove condurre l’Abruzzo e oggi guida una maggioranza divisa in mille clan, che hanno provato ad utilizzare il bilancio per accontentare le correnti e le loro clientele».

MAZZARELLI, COSTANTINI NON SA PIU’ COSA INVENTARE PER SCREDITARE CHIODI – «Ormai Carlo Costantini non sa più cosa inventarsi per gettare discredito sul presidente Gianni Chiodi, e per disorientare l’opinione pubblica sulla sua azione politica e di governo». E’ Enrico Mazzarelli, segretario generale della Regione e portavoce del Presidente, a replicare al capogruppo IdV in Consiglio regionale d’Abruzzo, secondo cui Chiodi farebbe passare per sue scelte virtuose dei suoi predecessori di centrosinistra. «Costantini sa benissimo che il centrodestra, dal 2008 ad oggi, non ha imposto alcuna tassa e, nel contempo, non ha fatto un euro di debito – contesta Mazzarelli – L’unica fiscalità adottata, tra l’altro poi revocata, è stata l’accise sulla benzina, sostituita dall’incremento del bollo auto. Necessario per coprire quei 360 milioni di euro di buco provocato proprio dalla maggioranza di centrosinistra da lui sostenuta. L’aumento delle tasse, purtroppo per gli abruzzesi, c’è stato e risale al 2007, governo Del Turco. Chiodi ha preso in mano la Regione più indebitata e più tassata d’Italia e, dopo tre anni, l’ha riportata sulla retta via – riconosce Mazzarelli – con politiche razionali, di rigore e coerenti; tagliando poltrone, sprechi e privilegi, tanto da raggiungere il pareggio di bilancio nella sanità e la riduzione dell’indebitamento di oltre 800 milioni di euro». Per il Portavoce «oggi la nostra è una regione risanata e può guardare con maggiore fiducia al difficile futuro che ci aspetta. Il passaggio da 6 a 4 delle Asl, e il capogruppo Idv lo sa bene – puntualizza – e tutte le riforme messe in campo, rappresentano sicuramente un percorso difficile. Chiodi ha risposto con i fatti alle difficoltà in cui navigava l’Abruzzo, tirandolo fuori dal baratro in cui il centrosinistra l’aveva trascinato». Mazzarelli fa notare che «Costantini fa solo proclami, mentre invece ai cittadini abruzzesi dovrebbe solo porgere delle scuse per gli enormi danni provocati dal centrosinistra e per i quali paghiamo e pagheremo, nei prossimi decenni, decine e decine di milioni di euro l’anno». Quanto al Dpefr, che il capogruppo Idv ritiene elaborato «in solitudine», senza dibattito preliminare in Consiglio regionale, il Portavoce del Governatore puntualizza che il documento è stato presentato e condiviso, venerdì 21 ottobre 2011 (ore 16:00 a Pescara, per la precisione), con il partenariato istituzionale; e mercoledì 2 novembre 2011 (ore 14:00 all’Aquila) discusso e condiviso col partenariato economico-sociale. "Costantini – conclude Mazzarelli -dovrebbe riconoscere il lavoro di questa Giunta che, nel concreto, sta dimostrando non di vendere fumo e parole, ma di perseguire risultati che vanno nella direzione del benessere della collettività abruzzese tutta».