Maya, 21 dicembre 2012: scienza e mistero a confronto sulla “fine del mondo”

6 gennaio 2012 | 16:20
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Maya, 21 dicembre 2012: scienza e mistero a confronto sulla “fine del mondo”

Roma, 6 gen 2012 – Con l’ingresso nel 2012 è iniziato il countdown degli apocalittici sulla presunta “fine del mondo” il prossimo 21 dicembre. La data, precisa e circoscritta, fa riferimento all’interpretazione di una presunta “profezia” Maya, chiamata in causa da diversi studiosi del mistero per calendarizzare la fine dei tempi.

Celebre è ad esempio l’interpretazione dello scrittore statunitense José Arguelles, che attraverso il libro del 1987‘Il fattore Maya’, lanciò i primi sospetti sulla centralità nella storia dell’umanità di quel solstizio d’inverno. Nel libro, tradotto in 23 lingue,  Arguelles propone un’analisi della storia del ciclo della civiltà umana dal punto di vista Maya, sottolineando che il 21 dicembre 2012, secondo una profezia, sarà il giorno in cui l’umanità vivrà un cambiamento tanto sconvolgente da poter addirittura scomparire. Dal suo libro ha tratto ispirazione il film ‘2012’ del regista Roland Emmerichapparso nelle sale nel 2009.

Una volta stabilito il “quando” gli apocalittici e i cultori del mistero si sono affannati per stabilire il “come”, cercando di dedurre dalla presunta profezia le possibili modalità di scomparsa del mondo e di tutti i suoi abitanti.  Le ipotesi sulla fine dell’umanità sono state tuttavia bollate dagli scienziati come clamorose bufale. 

Recentemente, National Geographics Italiaha stilato una lista delle più diffuse bufale sulla fine dei tempi, sottolineando che "persino la NASA si è sentita costretta a rilasciare una lista di fatti per placare la frenesie catastrofiste che si sono scatenate con il nuovo anno".

INVERSIONE DEI POLI TERRESTRI – La prima interpretazione catastrofista parla dell’inversione dei poli magnetici in seguito all’impatto di un asteroide. Il geologo della Princeton University Adam Maloof, tuttavia, come riportato da National Geographics ha già smentito i catastrofisti sostenendo che in realtà sappiamo che questo fenomeno è avvenuto in passato, ma si tratta di un processo che richiede milioni di anni – lento abbastanza perché l’umanità non se ne accorga neanche.

COLLISIONE TRA PIANETI –  Un’altra ipotesi apocalittica parla del possibile schianto del fantomatico “pianeta X” o Nibiru sulla terra.  Il mondo X secondo gli apocalittici si celerebbe tra le nubi di polveri che circondano la stella V838 Monocerotis. Tuttavia, come sottolinea l’astronomo della NASA David Morrison al National Geographics «laggiù non c’è proprio niente del genere. E non c’è proprio altro da dire sull’argomento».

ALLINEAMENTO GALATTICO FATALE –  C’è chi crede poi che la fine dei tempi sarà legata ad un’"allineamento galattico", il primo da 26.000 anni a questa parte, nell’ambito del quale  il percorso del Sole sembrerà incrociare quello che, dalla Terra, sembra essere il centro della nostra galassia, la Via Lattea.

In realtà, spiega Morrison della NASA al National Geographics, «nel 2012 non ci sarà nessun ‘allineamento galattico’ né alcunché fuori dal normale», inoltre «gli allineamenti non significano nulla dal punto di vista scientifico. Non provocano cambiamenti nella spinta gravitazionale, nelle radiazioni solari, nell’orbita dei pianeti, o qualsiasi altra cosa che possa avere effetti sulla vita sulla Terra»

ERUZIONE SOLARE – Un’altra ipotesi apocalittica riguarda invece una presunta eruzione solare letale destinata a “cuocere” il pianeta Terra. Tuttavia, oltre al fatto che non esistono evidenze scientifiche circa la possibilità che in tempi imminenti  possa verificarsi una eruzione così violenta da infuocare la Terra, «in realtà, il Sole non segue quello che diciamo noi – spiega Morrison della NASA al National Geographics – Pensiamo che il ciclo attuale non raggiungerà il suo picco nel 2012, ma un anno o due più tardi».

Ma da cosa nascono tutte queste teorie apocalittiche? Secondo alcuni studiosi alle base delle ipotesi catastrofiche legate al 2012 potrebbero esserci semplici fraintendimenti.  Sven Gronemeyer de La Trobe University in Australia, fa notare, ad esempio, che la tavoletta su cui è incisa l’iscrizione sul Monumento 6 del tempio Maya di Tortuguero, in Messico è parzialmente illeggibile e ciò  che ne resta indica semplicemente l’inizio di una nuova era. Niente fine del mondo, dunque, ma la descrizione del ritorno dal cielo della misteriosa divinità Maya della guerra Bolon Yokte. La precisazione di Gronemeyer è arrivata una settimana dopo l’annuncio dell’Istituto messicano di Antropologia relativo al ritrovamento di un secondo documento che avrebbe confermato la profezia del 2012 ed è arrivata proprio durante una tavola rotonda organizzata dallo stesso Istituto nel sito archeologico di Palenque, nel Messico meridionale, per frenare l’ulteriore ondata di panico scatenata dalla notizia.

La nuova iscrizione sarebbe stata trovata su un mattone trovato nelle rovine di Comalcalco, vicino Tortuguero, e porterebbe un esplicito riferimento al 2012, ma per ora il reperto viene conservato dall’Istituto e tenuto lontano dagli occhi del pubblico. A differenza delle previsioni apocalittiche alternatesi negli ultimi anni che hanno attribuito a eventi diversi l’onore di porre fine all’umanità, Gronemeyer sostiene che l’iscrizione si riferisca semplicemente alla fine di un ciclo, iniziato 5.125 anni fa con l’avvio dell’Età dell’Oro e che terminerà il 21 dicembre 2012. Bolon Yokte, infatti, è anche la divinità del cambiamento: secondo lo studioso tedesco, l’antico sovrano Bahlam Ajaw si era limitato ad indicare il passaggio del dio e l’intenzione di accoglierlo nel tempio di Tortuguero. «La data ha acquisito un valore simbolico perché visto come il riflesso del giorno della creazione», ha spiegato Gronemeyer. Anche se secondo altri studiosi anche la stessa data del 21 dicembre 2012 potrebbe essere frutto di interpretazioni errate.

Mentre gli esperti si arrovellano per tranquillizzare la popolazione, la profezia Maya ispira anche il commercio: in “onore” della fine del mondo sono già nati un calendario, Apocalypse Survival Guide 2012 Calendar, e un’applicazione Apple, Apocalypse 2012: The Survival Guide.  

TUTTE LE VOLTE CHE IL MONDO SAREBBE DOVUTO FINIRE …

La "presunta" profezia Maya è solo una delle numerose "previsioni" che si sono diffuse nei secoli sulla "fine del mondo" o sulla distruzione di parte di esso. La prima previsione apocalittica di cui si ha notizia avrebbe fissato la fine del mondo addirittura al 31 dicembre 999, ossia "mille anni dopo la nascita di Cristo". Buona parte di questa tipologia di previsioni sono state raccolte da Antonio Meloni, ricercatore dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv).

Allineamenti di pianeti e calcoli complicatissimi sono all’origine di quasi tutte le previsioni, come quella fatta dagli astronomi Johann Staffler e Jakob Pflaumen, secondo i quali nel 1524 una sorta di diluvio universale avrebbe causato la fine del mondo. Il 18 giugno 1836 era il giorno della fine del mondo per John Wesley, mentre i calcoli del predicatore battista William Miller indicavano il 1843, poi corretto di anno in anno da fino al 1849, quando il religioso morì. I calcoli basati sulle misure delle piramidi hanno fissato la data dell’Apocalisse nel 1881, poi nel 1936 e quindi nel 1953. Altri anni candidati per la fine del mondo sono stati il 1914, 1918, 1925, 1947 e 1967.

Una previsione fatta nel 1832 dai testimoni di Geova indicava il 1975 come l’ultimo anno della Terra. Il boom del catastrofismo è arrivato nel 1982, quando una serie di libri ha annunciato disastri in
seguito ad un allineamento planetario. Il 1999 è stato un altro candidato alla fine del mondo, mentre il 2000 la catastrofe ha avuto un sapore hi-tech, con l’attesa del Millennium Bug, ossia una falla informatica che se non prontamente sistemata avrebbe riportato la tecnologia agli inizi del 1900.

Altrettanto tecnologica la fine del mondo annunciata per il 10 settembre 2008, che prevedeva un letale buco nero generato dall’accensione del più grande acceleratore del mondo, il large Hadron Collider (Lhc) del Cern di Ginevra.  Anche il 2011 è  stato un ottimo candidato: oltre al terremoto a Roma, interpretazioni matematiche della Bibbia avrebbero indicato il 21 ottobre come il giorno del giudizio universale.

red