
L’Aquila, 7 gen 2012 – «La presenza degli stranieri nel nostro territorio è diventato un fatto strutturale, sedimentato, quotidiano, e il segno più evidente della loro stabilizzazione è la
consistenza dell’aumento dei nuclei familiari e dei minori stranieri (quasi mille nuovi residenti dal 2009 ad oggi toccando la soglia dei 5 mila stranieri a L’Aquila). L’integrazione non avviene per caso ma è un processo che deve essere progettato, sostenuto, voluto per non cadere nella trappola dei conflitti sociali come è successo a Luco Dei Marsi» commenta cosi il presidente della consulta stranieri al comune di l’Aquila la situazione dell’immigrazione locale e il caso dei Luco dei Marsi.
«Il caso Luco Dei Marsi è la prova eclatante di come negli anni il fallimento di politiche di integrazione può diventare una bomba ad orologeria che non si può spegnere con la marcia della pace ma con politiche sociali serie ed obiettive. Stiamo assistendo a 15 anni di modello fucino che sta al tramonto ma con una eredità devastante: le enclave e la ghettizzazione», continua il presidente.
«Scongiurare il conflitto sociale tra etnie è una impresa non impossibile ma con la quale il confronto deve iniziare da lontano perché il gorilla va affrontato quando è piccolo diversamente vi lascio immaginare affrontarlo quando è gigante», conclude Gamal.