
Roma, 7 gen 2012 – Per effetto delle liberalizzazioni e della crisi nei prossimi 3 anni «chiuderanno 80 mila esercizi commerciali e si perderanno 240 mila posti di lavoro». A lanciare l’allarme è il vice direttore generale di Confesercenti, Mauro Bussoni. Bussoni critica il provvedimento allo studio del governo: «E’ fuori dal mondo e favorisce solo la Grande distribuzione, senza dare benefici ai cittadini».
«Non siamo d’accordo con questo provvedimento – spiega Bussoni – e siamo preoccupati. Sbaglia chi pensa che con la possibilità di tenere aperti sempre gli esercizi si recuperano punti di Pil». Secondo il vice direttore generale di Confesercenti non solo «non ci sarà un aumento dei consumi, perché da almeno 4-5 anni sono in decrescita e non ci
sono segnali di ripresa, ma non ci sarà neanche un aumento degli esercizi. Anzi, molti chiuderanno». In tre anni dovranno chiudere battente 80 mila esercizi con la perdita di 240 mila posti di lavoro. «Se è un provvedimento per garantire la concorrenza – prosegue Bussoni – non lo capiamo. Ora la grande distribuzione detiene quote di mercato superiori al 70% e l’effetto delle liberalizzazioni farà spostare gli acquisti alla domenica, dove tradizionalmente si concentrano le spese nella Gdo. È un provvedimento che non da’ benefici al cittadino e rischia di creare uno squilibrio tra le diverse forme di distribuzione». Non ha caso, ironizza Bussoni, «gli unici che dicono che va bene sono i rappresentanti della Gdo».
Confesercenti ha chiesto alle Regioni «di chiedere l’illegittimità del provvedimento: Toscana, Lazio, Veneto e Piemonte hanno accolto il nostro invito e spero che altre aderiranno». Infine, conclude Bussoni, «c’è un problema di compatibilità sociale: se dobbiamo stare aperti sempre allora devono anche funzionare asili, scuole, sicurezza e trasporti. Per non parlare del problema della gestione del tempo libero in famiglia».