Trasporto pubblico, Idv: nel centro destra si conferma confusione

Pescara, 7 gen 2012 – «La difesa dell’esistente da una parte o l’idea dall’altra che la vendita al privato possa risolvere il problema dei costi a carico della regione, in un servizio pubblico essenziale come il diritto alla mobilità, conferma che chi ci governa a livello regionale vive fuori dalla realtà dei cambiamenti che si stanno preparando a breve nel nostro Paese». Lo ha dichiarato il senatore Alfonso Mascitelli, segretario regionale dell’IdV entrando nel merito della necessità e dell’urgenza di una riforma, non più rinviabile, del trasporto pubblico locale.
«A settembre 2010, in un convegno organizzato a Pescara dall’IdV sul TPL, l’assessore Morra aveva assicurato che a fine anno avrebbe portato all’approvazione una proposta di riforma. Oggi, a distanza di più di un anno, lo stesso assessore si sente soddisfatto dell’approvazione di un emendamento che recepisce i contenuti della sua proposta, assegnando altri sei mesi di tempo per la presentazione di un progetto di fusione delle tre società Arpa, Gtm e Sangritana, che dovrebbe essere preparato per giunta dagli stessi amministratori delle società interessate. Non ci si rende conto che a pagare le conseguenze di ulteriori ritardi, nel portare avanti la riforma e con essa la fusione delle tre
società di trasporto su gomma, singolarmente inadeguate sul piano della competitività, saranno proprio i cittadini utenti e gli stessi lavoratori del settore. Tre dati di fatto importanti. La cosiddetta Manovra Monti – afferma sempre Mascitelli – nell’incrementare di 800 milioni il fondo del finanziamento del TPL a disposizione delle regioni, fondo che era stato ridotto ad una misera quota di 400 milioni dal governo Berlusconi, rinvia a criteri premiali la ripartizione delle risorse tra le regioni, anche perché a decorrere dal 2013 il fondo sarà alimentato da una nuova compartecipazione derivante dall’accise sui carburanti, in sostanza nuove tasse per gli utenti. La conferenza Stato Regioni ha posto la riorganizzazione e la ristrutturazione dell’intero sistema del TPL tra i sette punti prioritari da concordare con il governo Monti e questo avverrà entro febbraio. Se a questo poi si aggiunge che nelle proposte di riforma concorrenziale presentate al governo e al parlamento l’Antitrust pone la liberalizzazione di questo settore, con tutte le contrarietà dell’affidamento diretto in house, come un punto che dovrà essere prioritario nella stessa azione di governo si capisce come il centro-destra si stia dilettando in discussioni inutili e fuorvianti. E, come al solito, in tutta questa storia si finisce per dimenticare l’interesse dei cittadini quando si sposta l’attenzione dagli aspetti veramente importanti e cioè la definizione delle funzioni fondamentali e degli obblighi di questo servizio pubblico, la definizione dei criteri futuri per la determinazione delle tariffe che dovranno essere applicate e poi l’esatto perimetro di una corretta gestione concorrenziale tra pubblico e privato».