Da Monicelli a Fellini, ecco il cinema che ha amato l’aquilano

L’Aquila, 8 gen 2012 – Vi siete mai chiesti quanti film siano stati girati a L’Aquila e dintorni? Uno, cinque, dieci? Sono più di una cinquantina le pellicole che hanno avuto una qualche commistione con il capoluogo della Regione Abruzzo a partire dal 1952 con Umberto D di Vittorio De Sica che vide la città come sede del casting attraverso cui fu scelta Maria Pia Casilio come una delle protagoniste. Nel 1953 è stata Rocca di Cambio lo scenario di Il ritorno di Don Camillo con Fernandel, Gino Cervi, Paolo Stoppa, Leda Gloria e Saro Urzì e nel 1954 è stata la volta di La strada di Federico Fellini con Anthony Queen e Giulietta Masina girato ad Ovindoli. Gli anni ’50 chiudono con Scanno scenario di Uomini e lupi di Giuseppe De Santis del 1957 con Silvana Mangano e Yves Montand.
Altre 4 le pellicole che hanno immortalato l’aquilano negli anni 60: Mario Camerini nel 1961 gira tra Pescocostanzo e Alfedena I briganti italiani con Rosanna Schiaffino, Vittorio Gassman e Philippe Leroy. Nel 1968 sono ben 2 le pellicole dal sapore aquilano: Serafino di Pietro Germi, con Adriano Celentano, Ottavia Piccolo e Saro Urzì, girato a Campo Imperatore e Straziami ma di baci saziami di Dino Risi, con Nino Manfredi, Pamela Tiffin e Ugo Tognazzi sul set di Pescocostanzo.
Nel 1970 macchine da presa in funzione per Lo chiamavano Trinità di Enzo Barboni con Bud Spencer e Terence Hill nell’arido scenario di Campo Imperatore, replicato l’anno successivo con Continuavano a chiamarlo Trinità. Corfino e Raiano sono stati scelti nel 1974 per Milarepa di Liliana Cavani mentre Campo Imperatore ha “colpito” ancora nel 1976 con Il deserto dei Tartari di Valerio Zurlini interpretato da Jacques Perrin, Vittorio Gassman, Philippe Noiret e Giuliano Gemma e Keoma di Enzo G. Castellari con Franco Nero. Sempre Campo Imperatore lo scenario di Autostop rosso sangue di Pasquale Festa Campanile del 1977 con Franco Nero e Corinne Clery.
Sono ben 15 le pellicole che nel corso degli anni ’80 hanno il retrogusto aquilano. Il decennio inizia subito nel 1980 con Fontamara di Carlo Lizzani con Michele Placido, Antonella Murgia e Ida Di Benedetto messo in scena tra Avezzano e Pescara. Nel 1982 è ancora Campo Imperatore a rapire Mario Monicelli per le riprese di Amici miei Atto II, pellicola con Ugo Tognazzi, Philippe Noiret e Gastone Moschin. Stesso scenario nel 1983 per Krull di Peter Yates con Ken Marshall e per Il Generale dell’armata morta di Luciano Tovoli interpretato da Marcello Mastroianni, Michel Piccoli, Anouk Aimèe e Sergio Castellitto. Sono 5 le pellicole “aquilane” nel 1985: da D’Annunzio di Sergio Nasca con Robert Powell, Stefania Sandrelli, passando per Joan Lui di e con Adriano Celentano ambientato sugli Altipiani Maggiori, proseguendo ancora sulla via di Campo Imperatore con King David di Bruce Beresford con Richard Gere, Alice Krige e con LadyHawke di Richard Donner, protagonisti Michelle Pfeiffer e Matthew Broderick, girato tra Rocca Calascio e sempre Campo Imperatore, poi è la volta di Nanni Moretti che a sceglie Barrea per La messa è finita e, chiudendo, Yado di Richard Fleischer con Brigitte Nielsen e Arnold Schwarzenegger.
Nel 1986 è la volta de Il nome della rosa di Jean Jacques Annaud con Sean Connery mentre nel 1987 Giorgio Treves ambienta La coda del diavolo a Filetto. Sempre nell’87 Deodato si affaccia a Campo Imperatore per The Barbarians con David Paul, Peter Paul e Richard Lynch. Nel 1989 sceglie lo stesso scenario Liliana Cavani per Francesco con Mickey Rourke mentre nel 1990 a portare le macchine da presa in quota sono Paolo e Vittorio Taviani per Il sole anche di notte. Nel 1992 è la volta di Sulmona per il ritorno di Mario Monicelli con Parenti serpenti.
Chicken Park è la pellicola del 1994 di Gerry Calà girato a L’Aquila e nello stesso anno è anche la volta di Una pura formalità di Giuseppe Tornatore con Gerard Depardieu, Roman Polansky e Sergio Rubini ambientato a Santo Stefano di Sessanio. Il 1997 è la volta di Auguri professore di Riccardo Milani con Silvio Orlando, Claudia Pandolfi girato a San Sebastiano dei Marsi, di Il viaggio della sposa di e con Sergio Rubini che ha portato le cineprese a Campo Felice e Lucoli e di Porzus di Renzo Martinelli.
Si ride a Campo Imperatore nel 1998 con Così è la vita di Aldo, Giovanni e Giacomo e a Pescasseroli con Le faremo tanto male di Pino Quartullo con Stefania Sandrelli e Ricky Memphis.
Roberto Campili gira a Sulmona nel 2001 Chi è Tatiana?! mentre nel 2002 è la volta di Ai piedi della montagna di Peter Del Monte, girato a Campo Imperatore, Il compagno americano di Barbara Barni, Il posto dell’anima di Riccardo Milani, con Silvio Orlandi e Paola Cortellesi itineranti tra Chieti, Vasto, L’Aquila e S. Sebastiano dei Marsi, e Guardiani delle nuvole di Luciano Odorisio con Alessandro Gassman, Claudia Gerini, Leo Gullotta, Anna Galiena girato a Capestrano.
Nel 2003 è la volta di L’angelo e il cacciatore di Giancarlo Planta con Franco Nero, di Liberi di Gianluca Maria Tavarelli e di Due volte Natale di Marco Falaguasta girato tra Celano e Pescara. L’Aquila, Castel del Monte Campo Imperatore raccontano L’orizzonte degli eventi del 2005 di Daniele Vicari con Valerio Mastandrea mentre sono santo Steano di Sessanio e Calascio ad avvolgere La maledizione dell’agave di Riccardo Milani. Bominaco e Navelli raccontano La vita nell’angolo di Patrizio Pace; Pacentro,
Sulmona e Pescara sono state scelte da Gianni Volpe per Madonna – Docufilm mentre per Oltre la barricata Andrea Cairoli è andato a S. Eufemia a Maiella.
Kim Rossi Stuart nel 2006 ha acceso le macchine da presa per Anche libero va bene tra Campo Felice e Lucoli e nel 2007 è la volta di Una ballata bianca di Stefano Odoardi. La lunga lista di pellicole innamorate dell’aquilano si chiude con The American del 2010 di Anton Corbijn interpretato da George Clooney e Violante Placido e girato tra Sulmona, Castel del Monte e Castelvecchio Calvisio e Angelus Hiroshimae di Giancarlo Planta con Franco Nero e Massimo Ghini.
(s.p.)