L’Aquila, Cialente: la campagna elettorale non rallenti la ricostruzione

8 gennaio 2012 | 00:25
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L’Aquila, Cialente: la campagna elettorale non rallenti la ricostruzione

L’Aquila, 7 gen 2012 – La campagna elettorale per il rinnovo della giunta comunale «non deve rallentare la ricostruzione dell’Aquila». A dirlo è il sindaco uscente Massimo Cialente, che mette così in riga i contendenti alla poltrona di primo cittadino. «Non permetterò che la campagna elettorale in atto comprometta la ricostruzione della città. Questa è una semplice campagna elettorale, guai a lasciarsi distrarre e a non lavorare», aggiunge il sindaco.

Cialente è, infatti, preoccupato per il blocco della ricostruzione in centro storico, per il quale sono attese le linee guida da mesi. E attacca di nuovo la struttura commissariale e quella tecnica di missione capeggiata dall’architetto Gaetano Fontana. «Abbiamo consegnato una bozza di decreto per la ricostruzione del centro storico», spiega Cialente, «un documento molto corposo nel quale facciamo dettagliatamente le nostre proposte sulla riparazione degli edifici in centro storico, dove ci sono palazzi da ristrutturare o ricostruire di vario tipo. Per ognuno abbiamo dato le nostre indicazioni. Ma tutto è in altro mare. Dell’ordinanza non c’è ombra». Il decreto è uno strumento fondamentale, spiega il sindaco, «per definire, ad esempio, come intervenire sulla case di pregio: che caratteristiche devono avere? Ci sono soldi aggiuntivi per questo tipo di case?».

Cialente attacca anche chi lo critica. «Dicono che io voglio litigare», dice, «ogni volta che sollevo queste incongruenze mi si dice questo. Invece non è vero. Io mi devo sopportare di tutto, ma non mi scoraggio e denuncio quello che non funziona».

«Mi sono sentito chiedere dal presidente del consiglio dei ministri, Mario Monti, quando mi ha ricevuto a dicembre, “come mai state ancora a questo punto?”. Monti mi ha chiesto: “Se un cittadino vi chiedesse perché in città la ricostruzione ancora non parte, voi cosa rispondete?”». Cialente la risposta ce l’ha bene in mente, ed è la stessa da due anni. «La colpa è delle strutture commissariali. Vorrei ricordare che per ottenere le linee guida per la riparazione delle case con inagibilità E fuori dai centri storici ci sono voluti 15 mesi, dal febbraio del 2010 al maggio del 2011. E questo ho detto a Monti».

E mentre la ricostruzione delle case E è bloccata nei passaggi della filiera, resta da sciogliere il nodo della ricostruzione dei centri storici. «Si sta verificando la stessa cosa che è successa con le case gravemente danneggiate» dice Cialente.

M.Gianf.