
Teramo, 9 gen 2012 – Salvatore Parolisi, unico indagato per l’omicidio della moglie, Melania Rea, avrebbe dovuto incontrare oggi nel carcere di Teramo, alla presenza di una psicologa, la figlioletta Vittoria di due anni. Ma l’incontro è stato rinviato a data da destinarsi, perché il tribunale dei minorenni, ha accolto l’istanza degli avvocati della famiglia Rea. Sarebbe stata la prima volta da quando fu arrestato il 20 luglio dello scorso anno, perché accusato di avere ucciso il 18 aprile scorso con 35 coltellate la moglie, il cui corpo fu trovato due giorni dopo nel boschetto di Ripe di Civitella del Tronto (Teramo).
L’incontro era previsto per la tarda mattinata, subito dopo l’arrivo da Somma Vesuviana (Napoli) della piccola che è accompagnata dai nonni materni – Gennaro e Vittoria – che ne hanno ottenuto l’affidamento dal Tribunale dei minori di Napoli.
Era prevista anche la presenza di una psicologa designata dal Tribunale dei minori dell’Aquila, Simona Taraschi, e la nonna materna. Per ragioni di opportunità e per tutelare la piccola, la direzione del carcere aveva messo a disposizione per il colloquio una saletta riservata. L’avvocato della famiglia Rea, Mauro Gionni, ha chiesto che sia consentita la presenza anche a uno psicologo di parte, il dottor Vincenzo Luciani, di Ascoli Piceno.
Il legale – che prima di raggiungere il carcere si è recato in procura per un colloquio con gli investigatori teramani – ha contestato l’incontro tra il caporalmaggiore e la figlia perché non vi sarebbero state le condizioni né ambientali né psicologiche, e la bambina avrebbe potuto subire un trauma. La riunione è servita per verificare se vi siano le condizioni perché la bimba incontri in carcere il padre. «A mio giudizio – ha detto l’avvocato Gionni – queste condizioni non ci sono perché non sono state predisposte le misure necessarie perché la bimba non subisca alcun trauma». L’avvocato ha evidenziato che «sarebbe stato opportuno che il padre fosse stato trasferito a Somma Vesuviana o che, comunque, all’incontro fossero state delegate le assistenti sociali che seguono abitualmente la bambina in Campania». Un altro aspetto importante – ha aggiunto Gionni – è quello riguardante la preparazione psicologica della nonna materna: «la signora Vittoria è stata autorizzata, dopo una mia richiesta specifica presentata questa mattina, ma psicologicamente non è pronta a trovarsi di fronte quello che, secondo la Procura, sarebbe l’assassino della figlia». Gionni ha sottolineato che «non vi è alcuna opposizione da parte della famiglia Rea affinché la piccola incontri il padre, ma tutto deve essere fatto con la massima attenzione per il bene della bambina».
Secondo quanto si è appreso, Parolisi si comporta da detenuto modello ed è tranquillo. Nei giorni scorsi gli ordini dei giornalisti nazionale e dell’Abruzzo hanno rivolto un appello agli iscritti affinché l’incontro tra Parolisi e la figlia non si trasformi in uno show mediatico.