Trasporto pubblico, Ugl Abruzzo: indispensabile garantire valenza sociale del servizio

9 gennaio 2012 | 12:55
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Trasporto pubblico, Ugl Abruzzo: indispensabile garantire valenza sociale del servizio

L’Aquila, 9 gen 2011 –  «L’Ugl-Abruzzo conferma il proprio apprezzamento nei confronti delle determinazioni prese dal Consiglio Regionale che porteranno alla fusione delle società che effettuano trasporto su gomma. Tale operazione, però, otterrà i risultati sperati solo se tutti gli attori interessati mostreranno responsabilità. A tal riguardo, condanniamo fermamente l’atteggiamento dell’Arpa che, in modo unilaterale, ha azzerato la contrattazione di secondo livello tentando di far pagare ai lavoratori ed al sindacato la “colpa” di aver portato avanti con determinazione  la fusione delle aziende pubbliche». A sottolinearlo, attraverso una nota, è l’Ugl Abruzzo, in seguito ad una riunione che si è tenuta oggi all’Aquila

«In relazione all’ingresso di soggetti privati nel settore – continua la nota –  fermo restando il rispetto delle nuove direttive del Governo Nazionale, riteniamo che esso possa avvenire solo se vincolato a rigide regole che garantiscano, non solo i lavoratori, ma anche e soprattutto l’utenza. L’alta valenza sociale del Trasporto Pubblico non può essere gestita seguendo esclusivamente logiche di mercato. Pensiamo, ad esempio, ai collegamenti con i paesi e le frazioni dell’Abruzzo interno che, pur non evidenziando appetibilità economica da un punto di vista imprenditoriale, sono indispensabili per la collettività».

«Noi siamo convinti che una soluzione ottimale potrebbe essere quella dell’azienda unica in Public Company o simili soluzioni di itegrazione pubblico-privato – prosegue l’Ugl Abruzzo – che porterebbe certamente ad avere una gestione efficiente e produttiva e nel contempo conservare la socialità del trasporto locale pubblico nella nostra regione. Siamo d’accordo al biglietto unico ma riteniamo che i piani tariffari debbano essere calcolati in modo equo con particolare riguardo nei confronti delle famiglie. Riteniamo, quindi, che un sistema basato sul “quoziente familiare” possa garantire una più equa formulazione dei piani tariffari».