
Bari, 11 gen 2012 – «L’attività istruttoria svolta consente di ritenere con sufficiente grado di verosimiglianza che il cadavere rinvenuto sia quello di Roberto Straccia». Lo afferma in un comunicato la Procura di Bari riferendosi alle indagini sul cadavere trovato sui frangiflutti del lungomare di Bari-Palese il 7 gennaio scorso.
Sul cadavere, afferma la procura, «sono stati conferiti incarichi di consulenza ad elevato livello di specializzazione per l’esame autoptico e tossicologico. E’ stato anche disposto l’esame del Dna per corroborare l’identificazione. I consulenti – viene sottolineato nel comunicato – hanno avuto termini dai 30 ai 60 giorni, per cui non è possibile avanzare prima del deposito delle relazioni ipotesi giuridicamente apprezzabili». Le indagini della procura di Bari vengono compiute «in stretto collegamento con la Procura di Pescara».
SINDACOPESCARA:«UN DRAMMA CHE E’ ANCHE NOSTRO» – Il sindaco di Pescara, Luigi Albore Masscia, ha espresso parole di solidarietà alla famiglia di Roberto Straccia, dopo la conferma che il corpo trovato a Bari è quello dello studente marchigiano che studiava nel capoluogo adriatico ed ha annunciato la presenza del Comune, con il proprio gonfalone, ai funerali. «La città di Pescara tutta – scrive il sindaco – si stringe con calore e affetto alla famiglia di Roberto Straccia e si unisce al suo dolore, che oggi ancor più è il nostro dolore, quello di un territorio che si interroga sulla sorte di un ragazzo di 24 anni, bello, nel pieno delle forze, giovane, circondato da affetti veri, una straordinaria famiglia, amici eccezionali, con un’esistenza intera dinanzi. Ora – prosegue il sindaco – rispettiamo il dramma di una famiglia che sentiamo un po’ nostra, e attendiamo di conoscere la data dei funerali di Roberto: mi recherò a Moresco con il Gonfalone del Comune di Pescara e i nostri vigili urbani in grande uniforme per testimoniare la nostra solidarietà e la condivisione sincera di un dolore che è di tutta la città».
PM: DA CHIARIRE CAUSE MORTE – Il cadavere è «con sufficiente grado di verosimiglianza» di Roberto Straccia ma per avere certezze sulle cause della morte bisognerà attendere i risultati degli esami istologici e tossicologici. La conferma è arrivata dalla procura di Bari mentre era ancora in corso l’autopsia sullo studente marchigiano di 24 anni scomparso da Pescara il 14 dicembre scorso. L’esame, terminato in serata, è stato compiuto dal medico legale dell’università di Bari, Giancarlo Divella, che sta tentando di risolvere il giallo. Due i quesiti a cui, in sostanza, deve rispondere Divella: accertare le cause e l’epoca della morte e avere certezze scientifiche sull’identità del giovane. Il cadavere, infatti, non è stato riconosciuto dai familiari di Roberto Straccia ma papà Mario, mamma Rita e la sorella Lorena hanno confermato che il cadavere indossava gli stessi vestiti che aveva addosso Roberto il giorno della scomparsa (k-way azzurro, pantaloncini rossi con una banda laterale bianca, scarpe sportive grigie e calzettoni neri). Negli abiti sono stati poi trovati l’i-Pod e le chiavi di casa del ragazzo. Inoltre, lo stato di conservazione del corpo è compatibile con una permanenza in acqua durata oltre venti giorni. Per corroborare l’identificazione sul cadavere la procura ha disposto l’esame del Dna e una perizia odontologica forense. Durante l’autopsia è stato compiuto l’esame tossicologico per accertare se il giovane abbia ingerito sostanze tossiche o medicinali prima di scomparire tra i flutti. I consulenti hanno fino a 60 giorni per depositare i risultati delle perizie loro affidate. «Quindi – sottolinea il procuratore di Bari, Antonio Laudati – non è possibile avanzare prima del deposito delle relazioni ipotesi giuridicamente apprezzabili». Dunque, al momento non è possibile dire con certezza se Roberto Straccia sia finito in mare accidentalmente mentre faceva jogging (magari dopo un malore) o se nell’acqua si è lanciato per suicidarsi. Con il passare delle ore sembra aver perso quasi del tutto quota l’ipotesi dell’omicidio, ritenuta debole dagli investigatori sin dal giorno del ritrovamento del corpo perché sul cadavere del 24enne non è stata trovata alcuna ferita che possa far pensare ad una morte violenta.
TERMINATA AUTOSPIA, ATTI SECRETATI – E’ terminata poco fa, al Policlinico di Bari, l’autopsia. Il medico legale che ha eseguito l’esame ha lasciato l’istituto di medicina legale da un’uscita secondaria. Un funzionario di polizia della questura di Bari, Maurizio Galeazzi, lasciando il policlinico ha detto ai giornalisti che sull’esito dell’autopsia «non si può dire nulla». Sono stati secretati gli atti?, gli è stato chiesto. «Si – ha risposto – noi non possiamo dire nulla». Perché c’è stata la secretazione? «Non lo so», ha tagliato corto.