Collelongo torna a festeggiare Sant’Antonio Abate

16 gennaio 2012 | 14:49
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Collelongo torna a festeggiare Sant’Antonio Abate

Collelongo (L’Aquila), 16 gen 2012 – Il 16 gennaio alle ore 16.00, al tocco della campana della Chiesa nelle case si inizia a fare la “cottora" accompagnando il lavoro con la preghiera. Il grande caldaio di rame viene messo sul fuoco del camino e riempito di acqua e granoturco e iniziano la celebrazioni.  Alle 13.00 ai accendono i grandi torcioni, piantati nella piazze, alti 5-6 metri, pieni di legna, preparati dai “festarli", che bruceranno per tutta la notte.

Gruppi di musicanti girano per il Paese e si canta la canzone paesana del Santo. Alle 20:30, da Piazza della Chiesa, parte ila grande processione, con torce di legno accese, suonatori e cantatori, che segue il Parroco, accompagnato dalle autorità, nella benedizione delle cottore sparse in tutto il Paese, fino alla mezzanotte.

Si viene accolti in ogni cottora ( anche la casa che la ospita si chiama cosi ) e ci ricevono  vino, dolci, pane, “cicerocchi”­ granturco Iessato nelle cottore- conditi con olio e peperoncino, in una atmosfera di allegria e partecipazione. Le cottore restano aperte tutta la notte.

Il 17 mattina, alle 5.00, in Piazza della Chiesa, sfilano le ragazze in costume tradizionale che portano sulla testa le conche “rescegnate” (addobbate) nella maniera più ingegnose e luminose, per essere premiate dalla giuria.  Alle 7.00 la Messa del Santo chiude le nottata.

Nel pomeriggio, dalla 14.00, in Piazza Ara dei Santi, la benedizione degli animali e i giochi popolari, vicino ai tizzonì e alla brace del torcione consumato, accompagnano la fine della festa e del grande impegno che i giovani dal Comitato hanno messo par organizzarla.

Nei 5-6 giorni successivi le famiglie, le associazioni, i gruppi di amici offrono “pasti" (minestre, pastasciutta, panini, vino) a pranzo o a cena.

E’ la festa dell’ospitalità. E’ un’ occasione singolare che va conosciuta e vissuta, soprattutto se l’inverno presenta gli aspetti più caratteristici gelo, neve e freddo – che invitano a bere, mangiare e scaldarsi ai fuochi delle cottore e dei torcioni.