
L’Aquila, 18 gen 2012 – Non c’è pace ad Aulla. Dopo l’alluvione dello scorso ottobre, un’esplosione avvenuta poco dopo le 14 nella centrale del metano di Tresana, a 9 chilometri dal comune in provincia di Massa Carrara, ha provocato 10 feriti dei quali 3 operai gravi, uno di loro avrebbe ustioni sull’80% del corpo, e 7 abitanti della frazione.
L’esplosione, secondo quanto riferito dai soccorritori, ha provocato un cratere largo 25 metri, profondo 8, e ha distrutto 5 case. Le fiamme, già sotto controllo, si sono estese ad un tratto di bosco e hanno lambito l’autostrada A15. Dopo il primo boato
si sarebbero udite altre piccole esplosioni.
Gli operai stavano lavorando ad una conduttura del gas metano e secondo una prima ricostruzione a provocare l’esplosione sarebbe stata una manovra accidentale di un escavatore, mentre effettuava delle operazioni di manutenzione ordinaria, che avrebbe sganciato una delle tubature
L’erogazione del gas sarà interrotta per due giorni nelle case di Aulla, Podenza, Licciana Nardi e Fivizzano.
PRC, ORA ABRUZZO DICA NO A METANODOTTO – «Le immagini e le notizie sull’esplosione del gasdotto in Lunigiana confermano quanto sacrosanta sia la nostra battaglia contro il metanodotto SNAM e quanto siano irresponsabili e stupidi gli atteggiamenti di supponenza con cui spesso sono stati trattati i comitati che hanno posto problemi di sicurezza e compatibilità ambientale». E’ la nota con la quale Maurizio Acerbo, consigliere regionale di Prc in Abruzzo, commenta quanto accaduto in seguito all’esplosione avvenuta nel comune di Tresana. Riferendosi al progetto del metanodotto che dovrebbe attraversare la Regione Abruzzo nella parte appenninica, Acerbo spiega che «Il Presidente Chiodi che più volte ha bloccato il nostro progetto di legge per dire no a un gigantesco metanodotto che attraverserà territori a rischio sismico dovrebbe riflettere e darsi una mossa», Acerbo chiude con un invito: «Comitati ed enti locali devono poter contare sul sostegno della Regione Abruzzo».