Piano strategico Avezzano-Celano, Proto: «Un piano che non prevede sviluppo»

18 gennaio 2012 | 21:04
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Piano strategico Avezzano-Celano, Proto: «Un piano che non prevede sviluppo»

L’Aquila, 18 gen 2012 – «A pochi mesi dalle elezioni comunali e prima dell’inizio della campagna elettorale, il consiglio comunale di Avezzano, venerdì si appresta ad approvare un cosiddetto “piano strategico Avezzano-Celano”, commissionato all’esterno e sembrerebbe per una cifra esosa, comprendente solo otto paginette che analizzano lo stato attuale della Città, da tutti già da tempo conosciuto, e che dovrebbe, con proposte molto fumose e senza alcuna soluzione, indirizzare la politica cittadina per i prossimi anni».

Lucia Proto, responsabile Abruzzo Idv Donne commenta così il piano che dovrebbe essere approvato dal Comune di Avezzano e invita le forze di opposizione a bocciarlo perchè «privo sostanzialmente di novità, rappresentativo e confermativo dello stato di inerzia attuale, con proposte e sprechi del tutto simili al flop del recente project – financing».

Un piano che, secondo la Proto «non prevede né sviluppo, né attrattive e né iniziative economico-commerciali».

«Nulla sul potenziamento dei mezzi pubblici e sui parcheggi, nulla sulla carenza dei trasporti regionali, sui collegamenti con Roma e Pescara e sull’Interporto, sul verde o i parchi ludici – prosegue la Proto – nulla su servizi sociali, agricoltura, allevamento, sulla sitemazione degli spazi pubblicio delle aree perfieriche.

Si mantiene invece, un centro-città solo commerciale escludendo l’artigianato, la formazione e la cultura. Si insiste sui cosiddetti costosi “campus” scolastici (termine usato impropriamente) ormai solo progetti sulla carta di natura elettorale per l’effettiva mancanza di fondi (vedi bocciatura del 1° progetto del Liceo Scientifico V. Pollione) e sull’eliminazione o vendita delle Scuole Primarie Corradini. La zona Nord resta ghettizzata per mancanza di sufficienti accessi e per l’incapacità del sistema fognario che si sarebbero dovuti potenziare molto tempo fa, nel piano di urbanizzazione (vedi impedimenti del passaggio a livello)».

«Che bisogno c’è di questo piano – si chiede la Proto –  Sono sempre le stesse e solite idee dell’attuale giunta! Prima con la cementificazione privata, ora con quella pubblica, forse anche con duplicazione di edifici. Lo chiamano “piano Avezzano-Celano”, ma che c’azzecca Celano? Anche perché in fondo alla prima pagina del piano si recita testualmente che si parlerà solo di Avezzano e difatti si ignora completamente il legame socio-economico di Avezzano con tutto il territorio della Marsica. La gestione comunale, molto complessa ed a servizio del cittadino, viene assimilata a quella di una “Azienda” o di un condominio; recente concetto berlusconiano ed “industriale” miseramente fallito!

Tutto deve rimanere come prima? Si lasci alle nuove forze politiche che verranno elette l’onere e l’onore di operare i cambiamenti e le azioni propositive per risolvere i problemi occupazionali, mitigare la crisi attuale, aiutare donne, bambini e famiglie eliminando lo smog, attuando la strategia rifiuti zero e elaborando un valido piano energetico che incentivi l’uso delle energie alternative.

Non serve alcun piano strategico e tanto meno (V. penultima pagina del piano) un nuovo ufficio del piano strategico! Eccolo allora il vero scopo, almeno iniziale, quello di costituire un altro carrozzone, gestito e occupato da costoro, che aumenterà anche i costi dell’attuale casta politica! (magari mettendo i bastoni fra le ruote e impedendo la nuova giunta che verrà, se di opposizione). Uno schiaffo all’attuale crisi economica e ai sacrifici delle famiglie. Alla faccia della cosiddetta “strategia”; sono riusciti a farsi demolire un edificio pubblico sano ed agibile sul nostro territorio comunale senza batter ciglia; sarebbe potuto servire per tanti altri scopi sociali, culturali e umanitari».

Infine la Proto si rivolge ai cittadini esortandoli a «gestore e migliorare la città, eleggendo consiglieri competenti da cui  potrà derivare certamente una squadra altrettanto seria di assessori, che facciano il loro dovere e non abbiano da risolvere interessi personali».