Ricostruzione: firmata ordinanza sui centri storici

18 gennaio 2012 | 16:46
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Ricostruzione: firmata ordinanza sui centri storici

L’Aquila, 18 gen 2011 – «E’ stata firmata ieri dal presidente del Consiglio dei Ministri, Mario Monti, l’ordinanza n. 3996 che disciplina la ricostruzione nei centri storici dei comuni colpiti dal sisma». Lo sottolinea, attraverso una nota, la struttura per la Gestione dell’Emergenza che spiega: «L’articolo 1 stabilisce che gli interventi di riparazione e ricostruzione degli edifici localizzati nei centri storici siano realizzati attraverso i piani di ricostruzione, anche per piani stralcio, ferma restando la necessità di un previo documento di pianificazione unitario. Il Comune autorizza prioritariamente gli interventi volti al ripristino ed alla realizzazione delle opere di urbanizzazione primaria nei centri storici, stabilendone tempi, modalità di esecuzione ed oneri, come previsto dall’articolo 2 dell’ordinanza. Qualora le spese occorrenti per la riparazione con miglioramento sismico degli edifici vincolati ovvero di particolare interesse paesaggistico siano superiori ai limiti stabiliti dalle ordinanze n. 3881 e 3917, la parte eccedente è ammessa ad un ulteriore contributo tenuto conto della situazione economica individuale del proprietario. Lo stabilisce l’articolo 3».

«L’articolo 4, invece – prosegue la nota –  specifica che per accedere al contributo di riparazione, ricostruzione o acquisto di edifici privati ricadenti negli ambiti assoggettati ai piani di ricostruzione, l’interessato deve presentare al Sindaco un’apposita domanda entro 180 giorni dalla pubblicazione dell’atto di adozione del piano di ricostruzione sull’Albo Pretorio del comune e salvo i diversi termini in esso stabiliti. Il Comune, in questo caso, svolge l’istruttoria sulle domande presentate verificando i presupposti per la concessione del contributo, la coerenza degli interventi con quanto previsto nel piano di ricostruzione e con il regolamento igienico sanitario vigente, nonché l’equivalenza dell’abitazione sostitutiva da acquistare con quella distrutta.  Entro 90 giorni dalla presentazione della domanda, il Sindaco del Comune autorizza gli interventi, determina il contributo in base alle spese giudicate ammissibili,  e ne dà immediata comunicazione agli interessati.

In base all’articolo 5 della nuova ordinanza, gli importi stabiliti dall’ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 3779 e n. 3790  sono raddoppiati per gli interessati al contributo che intendono ottenere il finanziamento agevolato.

Agli interventi di riparazione o ricostruzione delle parti comuni e strutturali di edifici o di aggregati edilizi in cui la proprietà pubblica è maggioritaria, provvede il Commissario delegato avvalendosi, del competente Provveditorato interregionale alle opere pubbliche o dei soggetti pubblici proprietari, su richiesta del consorzio. Lo stabilisce l’articolo 6 dell’OPCM 3996, che sancisce anche la necessità di interventi strutturali sui singoli immobili coerenti con l’intero aggregato.

Il  Dipartimento della protezione civile  provvede all’espletamento delle procedure amministrative connesse alle occupazioni d’urgenza ed alle espropriazioni come stabilito all’articolo 7.

Infine, l’articolo 8  prevede la fusione delle due contabilità speciali del Commissario delegato per la ricostruzione, mantenendo una gestione separata, anche ai fini della rendicontazione,  degli interventi di ricostruzione e di quelli emergenziali».

DEL CORVO: «CAMBIANDO L’ORDINE DEI FATTORI IL RISULTATO NON CAMBIA: RICOSTRUZIONE FERMA» – «A L’Aquila, nell’era del Governo Monti come in quella che è stata del Governo Berlusconi, purtroppo, ad oggi, si rileva un “unico comune denominatore” e cioè che la ricostruzione stenta a ripartire». Questo il commento del presidente della Provincia dell’Aquila, Antonio Del Corvo che precisa: «Nonostante il cambio al vertice, da un governo di centrodestra con a capo il leader del Pdl, Silvio Berlusconi, accusato spesso dal centrosinistra di aver fatto mancare un adeguato sostegno al capoluogo ferito, a seguito dell’emergenza sisma del 2009, al Governo tecnico di Mario Monti, il risultato, purtroppo, sembra non essere cambiato. Infatti, ancora oggi, come ieri, si rileva la mancanza dei piani di ricostruzione da parte del Comune dell’Aquila, per la rinascita della città. Come la Protezione Civile, auspichiamo che dopo gli ulteriori solleciti gli amministratori comunali diano risposte concrete attraverso la presentazione dei piani di ricostruzione di cui, evidentemente, anche il Governo Monti, necessita per il futuro dell’Aquila e dei suoi cittadini».

FREZZA (SINISTRA CRITICA): «PIETRA TOMBALE SULLA RICOSTRUZIONE» – «L’Ordinanza 3996 della Presidenza del Consiglio dei Ministri del 17 gennaio rappresenta un’autentica pietra tombale sulla ricostruzione della nostra città». Questa la posizione di Sinistra Critica rispetto all’ordinanza firmata da Monti.

«Già all’Art.1 – prosegue nella nota il portavoce Stefano Frezza – si legge "Gli interventi di riparazione e ricostruzione degli edifici danneggiati dal sisma del 6 aprile 2009 ubicati nei centri storici sono realizzati attraverso piani di ricostruzione…." Se i residenti nel centro storico dell’Aquila erano già pienamente consapevoli dei tempi relativi al loro ritorno a casa, ora anche i residenti nei centri storici delle frazioni arrivano a partecipare a quello che rappresenta un autentico dramma; soprattutto per tutte quelle famiglie che speravano di poter iniziare i lavori con l’arrivo della bella stagione. Ma il dramma autentico è rappresentato dal fatto che – a quasi tre anni dalla nostra tragedia – il comune dell’Aquila non ha neanche pensato alla predisposizione di quei "Piani di Ricostruzione".

Sappiamo benissimo che per predisporre il Piano di Ricostruzione di una frazione piccola come Onna – costruito non certo grazie alla nostra amministrazione – è stato necessario più di un anno; questi sono i tempi necessari ed è giusto oggi mettere i cittadini di Sassa, Roio, San Gregorio, Paganica e tutte le altre frazioni che dovranno attendere ancora parecchi mesi prima di sperare di poter iniziare i lavori. Questa indecenza è veramente inspiegabile e sicuramente imperdonabile da parte dell’amministrazione comunale che oggi avrebbe quanto meno il dovere di fare la giusta informazione sulla situazione che tanti nostri concittadini non conoscono nei dettagli della sua gravità».

RICCIUTI (PDL): «MONTI DICHIARA GUERRA ALL’AQUILA» – «Appare evidente la dichiarazione di guerra alla ricostruzione della città dell’Aquila operata dal governo Monti dopo il varo dell’OPCM 3996. Nei fatti le risorse per gli interventi nei centri storici vengono equiparate a quelle delle periferie; inoltre viene decapitata completamente la struttura esterna che presiedeva l’esame e l’approvazione dei progetti».Queste le dure parole di Luxca Ricciuti che afferma: «Oltre la drammaticità del momento va evidenziata con amara ironia l’uscita del Sindaco Cialente in Consiglio Comunale. Ha dichiarato stima infinita nei confronti del governo Berlusconi! Nei fatti ha chiesto il ritorno dell’intervento della Protezione Civile con un immediato cambio di governance! Si! Gli stessi sui quali aveva riversato una vagonata di letame nei mesi scorsi! Finalmente! E’ chiaro che tenta di coprire i danni che la sua amministrazione ha provocato, non ultimo la mancata redazione del piano di ricostruzione cosa che ha generato in parte, la 3996.

E adesso? Bene, Massimo Cialente ci dice che il 26 gennaio varerà il Piano e se questo non genererà un cambio di rotta rispetto alla definizione delle risorse per i centri storici da parte del “nemico” Monti, staremo affianco a lui nella “guerra” contro chi a quel punto avrà violato apertamente il cosiddetto “Lodo Letta”. Ma ora è il momento di operare con coerenza. Non passiamo dalla parte del torto. Ed anche i problemi di governance dei progetti diverranno oggetto di confronto serrato con chi tenta di “fregarci” in maniera
così sfacciata!»

DI STEFANO: PER QUANTI COMUNI E’ ARRIVATA INTESA DOPO PIANO RICOSTRUZIONE? – «Il presidente della Provincia Del Corvo interviene oggi con fare polemico sulla ricostruzione e si scaglia contro il solo Comune dell’Aquila. Il presidente ha avuto modo di accertare la serietà del Comune nella vicenda dell’accordo di programma dell’ex palazzo della Prefettura, di proprietà della Provincia, conclusasi per quanto ci riguarda con la notifica unanime da parte del Consiglio comunale. Ora aspettiamo con un certo interesse che venga celermente svolta la gara di appalto per il successivo inizio dei lavori». Dichiarazioni dell’assessore comunale alla ricostruzione, Pietro Di Stefano.

«In quanto ai piani di ricostruzione, se il presidente guardasse bene le procedure, le normative e gli ostacoli frapposti, scoprirebbe, a dispetto dei tre anni di cui parla, che i Comuni dispongono, da soli sette mesi, dei riferimenti normativi necessari per poter elaborare i piani di ricostruzione. Anzi, ad essere precisi, la tanto attesa ordinanza sui centri storici, indispensabile per meglio disporre la programmazione, si è materializzata nella giornata di ieri con il n.3996 ed è un vero colpo per i centri del cratere. In questa situazione e con queste premesse i piani di ricostruzione sono, e restano, un mero puntiglio e non altro. Ma visto che da un anno si parla di piani inviati al commissario, da parte di altri Comuni, oltre quello per Onna, vorrei chiedere pubblicamente a Chiodi e a Del Corvo per quanti di essi è stata raggiunta la sospirata intesa che, da elemento di dettaglio, si è trasformata nel più complesso burocratese».