Santariga e operazione Caligola, Rossini: «Inchieste importanti»

20 gennaio 2012 | 17:00
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Santariga e operazione Caligola, Rossini: «Inchieste importanti»

L’Aquila, 20 gen 2012- «Sono due inchieste importanti, la gente è rimasta colpita per la qualità delle persone coinvolte nel processo. Ma sono persone che si sono mosse in un certo modo e noi stiamo vedendo se ci sono aspetti penalmente rilevanti». Così il procuratore della Repubblica dell’Aquila, Alfredo Rossini, sulle due inchieste che hanno segnato l’Abruzzo nel corso della settimana: quella denominata "Caligola" e l’altra che ha portato all’arresto dell’alto dirigente del provveditorato alle Opere Pubbliche Giancarlo Santariga. Per la prima sono state arrestate sette persone, accusate di tangenti in due appalti nell’ambito di fondi comunitari IPA; Nella seconda l’accusa è di concussione nei confronti di un imprenditore da parte

dell’alto dirigente del provveditorato interregionale alle opere pubbliche Lazio, Abruzzo, Sardegna, Santariga, provveditore dell’Abruzzo ed uomo che ha gestito gli appalti per l’emergenza e per la prima fase della ricostruzione post terremoto. In questa inchiesta lo scenario è l’appalto per la costruzione, non terminata, della nuova sede della guardia di finanza a Pescara, ma gli investigatori stanno passando al setaccio le gare e gli affidamenti per il terremoto. «Le indagini comunque continuano al fine di approfondire ogni elemento emerso», ha proseguito il procuratore capo, il quale in riferimento ai possibili sviluppi sugli appalti del terremoto da parte del provveditorato alle Opere Pubbliche ha sottolineato che «stiamo vedendo, ma ancora non siamo nelle condizione di fare altri possibili processi. Comunque, appena mature, tireremo giù le arance», ha puntualizzato Rossini. Sulla collaborazione tra la Procura dell’Aquila e quella di Pescara, alla luce del fatto che l’inchiesta sulle tangenti sugli appalti nell’ambito dei fondi comunitari è stata innescata da indagini della squadra mobile di Pescara, Rossini ha sottolineato che «abbiamo dei rapporti di lavoro in comune, stiamo lavorando loro con noi, noi con loro ho sempre insistito nel dire questo. Non pensiamo che una polizia sia diversa dall’altra – ha concluso Rossini -. Qualche giorno fa in una riunione del comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica c’è stata una ulteriore conferma che stiamo lavorando insieme per arrivare ai migliori risultati».

ROSSINI: «SEMPRE ATTENTI ALLE INFILTRAZIONI MAFIOSE»

«Sono due inchieste importanti, la gente è rimasta colpita per la qualità delle persone coinvolte nel processo. Ma sono persone che si sono mosse in un certo modo e noi stiamo vedendo se ci sono aspetti penalmente rilevanti. Le indagini comunque continuano al fine di approfondire ogni elemento emerso. Stiamo vedendo, ma ancora non siamo nella condizione di fare altri possibili processi. Comunque, appena mature, tireremo giù le arance». Sono le parole del procuratore della Repubblica dell’Aquila, Alfredo Rossini, nel fare il punto della situazione sull’attività di contrasto alle infiltrazioni mafiose nel cratere del terremoto, dove è "aperto" il cantiere più grande d’Europa, alla luce dei lavori per la ricostruzione.

«Siamo sempre molto attenti, le infiltrazioni sono la manifestazione più evidente che le organizzazioni mafiose interferiscono sulla vita dei cittadini inducendoli, spesso, a delinquere. Stiamo lavorando molto duramente, il nostro obiettivo è bloccare tutti i passaggi delittuosi – ha aggiunto il procuratore capo – Piano piano l’Italia cambierà e diventerà un Paese normale».

MIA CASA D’ABRUZZO: REVOCARE RICOSTRUZIONE ATER A PROVVEDITORATO OPERE PUBBLICHE«Il Mia Casa chiede al Commissario delegato alla ricostruzione – Presidente della Regione –  Gianni Chiodi e al Sindaco dell’Aquila Massimo Cialente di “revocare immediatamente” al Provveditorato Interregionale alle Opere Pubbliche l’incarico di provvedere, quale “soggetto attuatore”, alla “ricostruzione pesante” degli alloggi di Edilizia Residenziale Pubblica di proprietà dell’ATER e del Comune dell’Aquila. Non è  infatti più accettabile che, nonostante le risorse finanziarie pari rispettivamente a 107 milioni di euro per gli interventi da effettuarsi sugli immobili di proprietà dell’ATER ed a 43 milioni di euro per gli interventi da porre in essere sugli alloggi di proprietà dei Comuni, a 33 mesi dal terremoto, gli interventi non siano stati ancora iniziati. Il Presidente della Regione Abruzzo e il Sindaco dell’Aquila, sin dall’inizio, decisero autonomamente e unilateralmente di avvalersi, in qualità di soggetto attuatore “unico”, del Provveditorato interregionale alle opere pubbliche, il quale, pur potendo provvedere con i poteri straordinari e di emergenza della Protezione Civile, d’intesa con i Sindaci dei Comuni interessati, non lo ha fatto. La Regione Abruzzo ed i Comuni interessati dal sisma, più di altri legati al territorio ed alla popolazione colpita, devono essere chiamati a “dimostrare” la utilità e l’efficienza dei rispettivi Compartimenti di competenza e dei loro innumerevoli Enti strumentali, Società partecipate e controllate: si affidi alle strutture amministrative, tecnologiche e operative “interne” della Regione Abruzzo, delle quattro Province, delle 5 ATER e degli Uffici Tecnici dei Comuni Capoluogo e più attrezzati, la ricostruzione, il recupero e la riqualificazione del patrimonio abitativo pubblico. In questi giorni, dopo l’arresto di un alto Dirigente dello stesso Provveditorato, tra l’altro responsabile per l’Abruzzo anche della “ricostruzione pesante”  degli alloggi pubblici ancora lasciati nel più completo abbandono e degrado, la situazione si è fatta ancora più “seria”, ed è importatissimo capire se “effettivamente” il Commissario e Presidente della Regione Gianni Chiodi, il Sindaco dell’Aquila Massimo Cialente, abbiano davvero la ferma intenzione e la forte volontà a utilizzare le risorse economiche immediatamente disponibili per la “ricostruzione e  messa in sicurezza” del patrimonio abitativo pubblico di proprietà della intera comunità regionale duramente colpita dal terremoto. Ecco perché  il Mia Casa chiede alle Istituzioni della Regione Abruzzo, al Consiglio regionale convocato a Pescara per martedì prossimo 24 gennaio, alle Commissioni di vigilanza e di controllo e al Comune dell’Aquila, di “esporre e rendere noti” quali siano gli ostacoli “vari” che stanno impedendo la “ricostruzione e messa in sicurezza antisismica” della Edilizia Residenziale Pubblica Regionale e Comunale, a cominciare di quella classificata E».