
L’Aquila, 27 gen 2012 – Mentre l’amministrazione comunale si sta occupando della emanazione di un nuovo bando per la refezione scolastica, la Csa dell’Aquila, una delle società escluse dalla gara di appalto (andata deserta dopo la progressiva esclusione di tutti i partecipanti), ha deciso di inviare le carte alla Procura della Repubblica. Non è escluso che alla stessa conclusione possa arrivare anche la seconda società tagliata fuori, la “Essebi” di Avezzano. Dovranno essere gli inquirenti a stabilire se la condotta tenuta dall’amministrazione comunale nella gestione della complessa operazione sia stata limpida. I vertici della società Csa sostengono che alcuni profili della vicenda potrebbero essere di interesse della Corte dei Conti.
«Mercoledì prossimo – ha spiegato uno dei rappresentati della società Csa – confezioneremo l’esposto da consegnare in Procura. Venerdì scorso intanto abbiamo presentato un ricorso al Tar per impugnare l’esclusione dal bando».
Si tratta solo dell’ultimo di una serie di ricorsi relativi al bando che si è concluso con un nulla di fatto a seguito della esclusione delle tre ditte che avevano presentato una offerta. A rivolgersi per prima ai giudici amministrativi era stata la società Vivenda (che si era aggiudicata il vecchio appalto che sta continuano a gestire in prorogatio). La società era stata esclusa per prima in quanto non aveva applicato il ribasso richiesto. Anche la Essebi, ammessa in un primo momento con riserva, aveva impugnato il bando dinanzi al Tar. Poi è toccato anche alla Csa dell’Aquila che con un primo ricorso aveva impugnato l’avviso di gara poiché riteneva che il compenso previsto per l’affidatario del servizio mensa fosse troppo basso. Ora dunque la società aquilana torna alla carica dopo la sua esclusione sul doppio binario, Tar e Procura della Repubblica. La società insomma non molla e non sembra aver gradito il perverso gioco dell’oca fatto sulla pelle dei piccoli utenti il cui unico risultato sembra essere stato la proroga, ormai sembra per tutto il corrente anno scolastico, alla società Vivenda vincitrice del vecchio bando. Il bando di gara andato in fumo avrebbe previsto invece un risparmio per il Comune dell’Aquila oltre che l’imposizione di attuare il servizio di “sporzionamento” anche per tutti i plessi scolastici attrezzati negli ultimi mesi. Il dato di fatto è che dopo un anno e mezzo dalla scadenza del vecchio bando l’amministrazione comunale non riesce ancora ad individuare il nuovo gestore del servizio. A fare le spese di questa situazione sono anche molti piccoli utenti del servizio che almeno per questo anno scolastico non potranno fruire del servizio di sporzionamento che darebbe loro la possibilità di mangiare pasti caldi. A.Cal.