
L’Aquila, 27 gen 2012 – Nuova forte scossa in Emilia Romagna, in provincia di Parma. La magnitudo registrata dalle 11 stazioni dalla rete sismica dell’Ingv è stata di 5.4. La frattura si è verificata a 60.8 chilometri di profondità alle 15:53. L’epicentro del sisma è stato localizzato nel comune di Corniglio e nel distretto sismico di Frignano. Secondo quanto si apprende il terremoto è stato chiaramente avvertito in tutta la Regione Emiliana, in Liguria, in Lombardia e Toscana.
LOCALIZZAZIONE– Secondo i dati diffusi dall’Ingv i comuni più vicini all’epicentro sono Berceto e Corniglio. Il centro sismologico euro-mediterraneo ha rilevato che la scossa si è verificata a 43 chilomentri a sud ovest di Parma, a 29 chilometri a ovest di Castelnovo ne’ monti e a 4 chilomentri a ovest di Corniglio.
ALTRE SCOSSE Due ulteriori eventi sismici sono stati avvertiti dalla popolazione in provincia di Parma: «Si tratta di repliche di minore entità della scossa registrata alle 15.53 di magnitudo 5.4» come comunica la Protezione Civile attraverso una nota. Le località prossime all’epicentro sono Corniglio, Berceto, Monchio delle Corti e Palanzano.
Secondo i rilievi registrati dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia gli eventi sismici sono stati registrati rispettivamente alle ore 16.23 con magnitudo di 2.7 e alle 16.34 con magnitudo 3.2.
PAURA, MA POCHI DANNI – Solo paura ma danni non significativi per il sisma che c’è stato oggi al Nord con epicentro sull’ Appennino parmense. Per precauzione domani le scuole, nei centri dove il terremoto è stato avvertito, rimarranno chiuse. In programma verifiche sugli stabili. In più posti si registra la caduta di cornicioni, la formazione di crepe alle abitazioni.La Reggia di Colorno, nel parmense, già colpita dal sisma di due giorni fa ha avuto oggi nuovi danni: sono cadute statue e balaustre.
A MILANO EVACUATI ALCUNI UFFICI Evacuati alcuni uffici a Milano, dove è scattato automaticamente il piano di sicurezza messo a punto dalle ditte, dopo la scossa di terremoto. Ai vigili del fuoco non risultano evacuazioni delle scuole ancora aperte nel pomeriggio (in particolare gli asili), ma non escludono che gli istituti abbiano deciso autonomamente. In provincia a Garbagnate Milanese è stata evacuata una scuola materna per le crepe in un muro. Molte le telefonate ai pompieri per informazioni sull’entità della scossa.
LA SPEZIA: CROLLA UN TETTO, NESSUN FERITO – Non ci sono segnalazioni di feriti in provincia de La Spezia, ma i Vigili del fuoco sono intervenuti insieme agli uomini della Protezione civile per il crollo di un tetto di una casa a Ponzano Superiore.
MASSA: TETTO DANNEGGIATO, NESSUN FERITO – Gli unici due fedeli presenti nella chiesa di San Martino, a Massa, sono rimasti illesi al crollo di parte del tetto durante il terremoto di oggi. Calcinacci e mattoni sono caduti sopra alcune panche. Sempre a Massa evacuati asili, scuole e una biblioteca. Evacuazioni di uffici e aule anche all’università e alla Scuola S.Anna di Pisa. Telefonini in tilt in Versilia. Tanta paura e gente in strada in tutta la Toscana. Centinaia le telefonate ai centralini di vigili del fuoco e forze dell’ordine. Al Giglio la nave Costa Concordia è rimasta stabile secondo quanto riferito da esperti.
PROTEZIONE CIVILE E-R,NO SEGNALAZIONE DANNI «Non sono segnalati danni, sulla base delle prime verifiche che abbiamo fatto assieme ai vigili del fuoco e agli enti locali». Lo ha detto l’ingegner Demetrio Egidi, responsabile della Protezione civile della Regione Emilia Romagna. L’epicentro della scossa con magnitudo 5.4 – ha ribadito Egidi – è stato rilevato tra Corniglio, Berceto e Monchio delle Corti, nel Parmense. «La grande profondità della scossa, 60,8 chilometri, ha fatto sì che fosse spalmata su un territorio molto ampio, attutendo la forza del sisma» ha aggiunto il capo della Protezione civile regionale.
SEGNALAZIONI ANCHE DA SVIZZERA, FINO A PERUGIA – E’ stato avvertito in tutta l’Italia settentrionale e scendendo verso Sud fino alla Toscana, il terremoto di magnitudo 5.4 che oggi ha colpito la zona compresa fra Parma, Massa Carrara e Reggio Emilia. E’ quanto emerge dalle mappe elaborate dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv) sulla base di circa 1.500 questionari "Hai sentito il terremoto?" comoilati online entro poche ore dalla scossa. Il terremoto è stato avvertito in tutto il Nord e verso Sud fino ad Arezzo, Perugia, ad Ovest fino a Torino, a Nord fino a Sondrio, Trento, Bolzano e ad Est fino a Trieste, ha detto Valerio De Rubeis, che cura le mappe della percezione dei terremoti con Patrizia Tosi. «La magnitudo dell’evento è più alta rispetto a quella del terremoto del 25 gennaio, ma la profondità maggiore – ha osservato – ne ha limitato gli effetti».
Il capo del Dipartimento della Protezione Civile Franco Gabrielli ha convocato il comitato operativo per fare il punto sulle scosse di terremoto che stanno interessando l’Italia e in particolare il nord in questi giorni.
«Non possiamo dire che non seguiranno altre scosse. Né che ci sarà una scossa più forte o un evento come quello dell’Aquila»: per questo l’unica forma di protezione contro i terremoti è «avere abitazioni sicure e piani di protezione civile aggiornati in tutti i Comuni» ha detto Gabrielli, al termine del comitato operativo convocato per fare il punto della situazione dopo le scosse di terremoto che hanno interessato negli ultimi giorni diverse parti d’Italia.
Gabrielli ha ricordato che non è solo il Nord Italia ad essere interessato dai terremoti: «Anche il Pollino – ha sottolineato – da mesi è interessato da attività sismiche continue». L’Italia, insomma, è sempre a rischio sismico ed è per questo che è necessario mettere in atto tutta una serie di misure preventive, perché il terremoto non si può prevedere. «Se approcciamo il rischio sismico limitandoci a dire ‘verra’ o non verrà il terremoto non faremo mai passi avanti – ha ripetuto il capo della Protezione Civile – se invece ci mettiamo nell’ordine di idee di vivere in un territorio a rischio sismico e pensiamo a strutture ed edifici che possono resistere alle scosse, allora avremo il giusto approccio». Dunque, c’é una sola strada: «Bisogna mettere in sicurezza gli edifici. Continuare a mettere in ridicolo questi avvisi è molto rischioso».
ORIGINATO DA MOVIMENTO PLACCA ADRIATICA – Come è accaduto nei terremoti avvenuti nei giorni scorsi il Reggiano e prima ancora il Veronese, è stato ancora oggi il movimento della placca Adriatica all’origine della scossa di magnitudo 5.4 che ha colpito l’area compresa fra Parma, Massa Carrara e Reggio Emilia. E’ quindi ancora una volta il movimento della placca Adriatica l’unico legame, indiretto, fra il terremoto di oggi, quelli del Reggiano e la sequenza registrata nel Veronese nella notte fra il 24 e il 25 gennaio, ha rilevato il sismologo Alessandro Amato, dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv). A Nord-Est la placca Adriatica spinge verso l’Europa e in questo movimento scorre sotto le Alpi, generando terremoti nella zona di Verona e poi verso il Friuli e le Prealpi; scendendo in direzione Sud, invece, si piega gradualmente sotto l’Appennino, inarcandosi. E’ stato questo movimento a generare il terremoto nel Reggiano, in un’area più vicina alla pianura e con una pericolosità sismica classificata come medio-bassa, così come oggi ha colpito un’area più vicina ai rilievi e classificata con una pericolosità medio-alta.
IL SISMA PIU’ FORTE DOPO L’AQUILA – Il terremoto di magnitudo 5.4 avvenuto oggi fra Parma, Massa Carrara e Reggio Emilia è
stato il più violento registrato in Italia dopo quello di magnitudo 6.3, quindi migliaia di volte più intenso, che la notte del 6 aprile 2009 ha messo in ginocchio L’Aquila. Da allora la terra non ha mai smesso di tremare, tanto che in poco più di due anni sono stati ben 52.337 i terremoti registrati dalla rete dei sismografi dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), comprendendo anche quelli molto lievi, al punto da non essere percepiti.
Considerando invece i terremoti più intensi, con una magnitudo che supera il livello della soglia di percezione, il numero si restringe a 835. Per la maggior parte sono stati terremoti di magnitudo 3 o di poco superiori, come quelli registrati pochi giorni fa in provincia di Catania (magnitudo 3.4), nel dicembre 2011 a Cosenza (3.5) e nel novembre 2011 fra Calabria e Basilicata (3.6). I terremoti di magnitudo compresa fra 4 e 5 sono stati 52. Di questi, un buon numero sono stati delle repliche del grande terremoto dell’Aquila. Di questi fanno parte anche i cinque terremoti di magnitudo superiore a 5 avvenuti in Italia dall’aprile 2009 ad oggi. Quello di oggi è stato quindi il primo sisma di magnitudo superiore a 5 non legato a quell’ evento. Fra i terremoti più intensi avvenuti nel resto d’Italia dall’aprile 2009 ad oggi, invece, c’é stato il sisma di magnitudo 4.7 che ha investito l’area padana nel luglio 2011, seguito da quello di magnitudo 4.6 registrato nell’agosto 2010 nelle Eolie. Terremoti di magnitudo 4.4 hanno fatto tremate il foggiano nel settembre 2010 e un anno prima il palermitano.
INGV, E’ SCIAME SISMICO POSSIBILI ALTRE SCOSSE – Siamo in presenza di uno sciame sismico nell’appennino emiliano, «ed e’ possibile che ci siano altre scosse dopo quella di oggi, anche piu’ forti» ha detto all’AGI il sismologo dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia Salvatore Barba, commentando la scossa di magnitudo 5.4. «E’ stato un terremoto particolarmente profondo – spiega il sismologo – molto più della media della zona che è di 25-30 chilometri (questo e’ localizzato a oltre 60 chilometri di profondità, ndr), e questo ha sicuramente attutito l’effetto. Ricordiamo che all’Aquila la profondità fu di appena 7 chilometri. La magnitudo è elevata, ma in questa zona sono possibili magnitudo anche più forti, fino a 6 gradi richter. E vista la frequenza elevata con cui registriamo scosse nella zona – ribadisce il sismologo dell’Ingv – è possibile che ce ne siano altre».
SISMOLOGO, SCOSSE ASSESTAMENTO IN CORSO – «Sono in corso scosse di assestamento, le cosiddette ‘repliche’. Ne abbiamo registrate due, la prima di magnitudo 2.7 e la seconda di magnitudo 3.2, entrambe oltre i 60 chilometri di profondità" afferma Daniele Spallarossa, docente del Dipartimento di sismologia dell’Universita’ di Genova. «Queste scosse – aggiunge il sismologo – confermano la profondità dell’evento principale, che si è verificato circa 79 chilometri sotto terra ed è stato di magnitudo tra 5.6 e i 5.7. La scossa principale – prosegue Spallarossa – è stata avvertita soprattutto in Pianura Padana, in provincia di Milano e nello spezzino». Secondo il sismologo, questo terremoto non sarebbe direttamente collegato a quello avvertito alcuni giorni fa ma «è dovuto allo stesso fenomeno, ovvero al lento movimento della catena appenninica verso la Pianura Padana».
DATI INGV Dati evento forniti dall’IngvEvent-ID 2221279330 Magnitudo(Ml) 5.4 Data-Ora 27/01/2012 alle 15:53:13 (italiane)
27/01/2012 alle 14:53:13 (UTC) Coordinate 44.483°N, 10.033°E Profondità 60.8 km Distretto sismico Frignano
Comuni entro i 10Km
BERCETO (PR)
CORNIGLIO (PR)
Comuni tra 10 e 20km
CALESTANO (PR)
MONCHIO DELLE CORTI (PR)
PALANZANO (PR)
SOLIGNANO (PR)
TERENZO (PR)
TIZZANO VAL PARMA (PR)
VALMOZZOLA (PR)
BAGNONE (MS)
FILATTIERA (MS)
PONTREMOLI (MS)
DATI CSEM EMSC Magnitude mb 5.3 Region NORTHERN ITALY Date time 2012-01-27 14:53:14.0 UTC Location 44.48 N ; 10.03 E Depth 60 km Distances 43 km SW Parma (pop 176,806 ; local time 15:53:14.5 2012-01-27)
29 km W Castelnovo ne’ monti (pop 10,532 ; local time 15:53:14.5 2012-01-27)
4 km W Corniglio (pop 2,161 ; local time 15:53:14.5 2012-01-27)