Assemblea cittadina: appello alle organizzazioni di categoria

L’Aquila, 29 gen 2012 – Una lettera inviata a tutte le organizzazioni di categoria e ai sindacati per invitarli a partecipare alle riunioni dell’assemblea cittadina, che da tre settimane s’incontra per organizzare una nuova manifestazione per la ricostruzione della città.
Questa mattina i cittadini dell’assemblea hanno sfidato la temperatura gelida per mettere un altro tassello all’organizzazione della protesta. «E’ importante che partecipino le associazioni di categoria – ha detto Pina Lauria – e tutti i sindacati». L’appello è in particolare a Cisl e Uil, dato che la Cgil è sempre stata presente. A rappresentarla nella varie assemblee il segretario provinciale in persona, Umberto Trasatti, che stamattina ha ricordato l’importanza della nomina del ministro Barca da parte del premier Mario Monti. Fabrizio Barca dovrà occuparsi di accelerare la ricostruzione dell’Aquila, al suo fianco ci sarà Antonio Catricalà.
Ancora incerta la data della manifestazione: forse si terrà il 25 febbraio, ma è ancora in corso il dibattito sulla necessità di tenerla in un giorno feriale, per «protestare davanti le sedi del potere». In ogni modo, ha ribadito Lauria, la manifestazione dovrà tenersi entro febbraio, per non entrare nel vivo della campagna elettorale. «Vogliamo tenere staccati i due aspetti». Probabilmente la protesta non si esauirirà con la manifestazione: «Presidieremo la città con delle tende», ha ricordato Lauria.
Mercoledì prossimo ci sarà un nuovo incontro; sarà presentata la piattaforma programmatica della manifestazione, con i vari punti da affrontare per la rinascita della città: immediato avvio della ricostruzione pesante del centro storico, rivisitazione dell’ordinanza di Cicchetti sull’assistenza alla popolazione, ordinanza blocca-centro storico, stato dell’economia. Poi si entrerà nel vivo dell’organizzazione, con un calendario degli incontri con gli abitanti delle new town e dei villaggi map.
All’assemblea ha partecipato anche Pierluigi De Amicis, presidente regionale dell’Ordine degli ingegneri. De Amicis ha ripreso il discorso delle 7mila pratiche delle case E fuori dai centri storici, la cui approvazione da parte della filiera ha superato di gran lunga i tempi prestabiliti: il 31 dicembre 2011 per quelle consegnate entro il 31 agosto. De Amicis ha evidenziato l’eccessiva burocrazia che blocca la ricostruzione, chiamando in causa Reluis che avrebbe detto di aver istruito l’85% delle pratiche. «Ma quale 85%!», ha tuonato l’ingegnere, «quella percentuale è relativa alle parti private e non alla pubbliche, mentre la ricostruzione parte dall’insieme delle parti. Reluis gioca con i numeri». De Amicis ha anche sottolineato la necessità di rendere trasparente tutto l’iter delle pratiche. «I cittadini devono essere in grado di seguirlo dall’inizio alla fine. Ci vuole, inoltre, più malleabilità per consentire di proseguire nel recupero di un edificio – ha aggiunto – non è possibile che per un ritardo singolo venga ritardato il recupero di un intero edificio. Noi le pratiche le presentiamo, ma dall’altra parte non c’è risposta».
Antonio Gasbarrini ha riservato una critica al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che ha telefonato a Gianni Letta «tra i sorrisi di soddisfazione del commissario Gianni Chiodi, lasciando intendere il messaggio che tutto va bene madama la marchesa, mentre qui siamo in una megalopoli cimiteriale». Gasbarrini ha rivendicato il ruolo delle carriole e dei carriolanti: «Devono essere riabilitati, invece in questa città sono stati criminalizzati, a partire dall’ex prefetto Gabrielli. Sessanta carriolanti me compreso sono stati denunciati per avere violato la zona rossa. Alla manifestazione io verrò con la mia carriola – ha urlato Gasbarrini – e con il motto di allora: tremate tremate, le carriole son tornate», ha detto ricordando che ieri al corteo in Val di Susa contro la Tav «c’erano 6 delle nostre carriole. Lì hanno fatto notizia e non sono state criminalizzate».
Antonio Perrotti ha sottolineato l’urgenza di istituire subito degli uffici alternativi alla filiera, che andrà via tra marzo e aprile. Ha lanciato poi un appello all’assessore Gianfranco Giuliante, alla Provincia, alla Regione e al commissario «per istituire un tavolo per organizzare questi uffici». Perrotti ha inoltre proposto di utilizzare i nostri ingegneri all’interno del genio civile, per sfruttare le risorse del territorio e risparmiare. «Vorrei inoltre capire perché è così difficile mettere a punto, da parte del Comune, un sistema informatico che racclga tutte le nostre pratiche. Vogliamo che sia reso trasparente l’accesso alle istruttorie». Quanto al piano di ricostruzione dei centri storici presentato dal Comune il 27 gennaio, Perrotti ha annunciato che i cittadini verificheranno ogni singola parte. «Il piano doveva essere condiviso con la cittadinanza. Se troveremo aspetti che danneggiano il nostro territorio e i quartieri, ci opporremo al piano. Prima che vada in consiglio, vogliamo vedere cosa i tecnici che hanno lavorato al piano hanno previsto frazione per frazione e soprattutto per la città storica. Se qualcosa non ci andrà bene, organizzeremo per contrastare il piano».
Da più parti è stato inoltre chiesto il 100% della sicurezza antisismica.
Antonio Congeduti ha ricordato l’importanza dell’approvazione della legge per la ricostruzione dell’Aquila. «Dobbiamo spronare l’approvazione della legge. Altrimenti basta una persona a fermare il lavoro di tutti, quindi siamo noi aquilani che dobbiamo trovare una soluzione. La legge è importante perché prevede interventi ben precisi. Tra cui la tassa di scopo che faccia entrare soldi in modo continu per la ricostruzione della città». Anche Congeduti ha criticato Napolitano: «Ci sta prendendo in giro come Cialente».
M.Gianf.