Cialente concorda con il premier Monti il cambio di metodo

L’Aquila, 30 gen 2012 – É quasi pronto il dossier che il sindaco rimetterà al presidente Monti in occasione del vertice romano previsto a giorni. Sul destino del commissario Chiodi e della struttura tecnica di missione Cialente dice: «È tutto scritto nella legge per la ricostruzione in discussione alla Camera». Appena il testo sarà approvato la ricostruzione tornerà nelle mani dei sindaci. E anche il sindaco Massimo Cialente è in trepida attesa. Monti avrebbe commentato l’operazione Barca con Cialente auspicando l’inizio di un cambio di metodo. Proprio con Barca e tramite un comitato di tutte le associazioni di categoria appena costituito, sarà deciso come utilizzare i 90 milioni della mai nata Zona franca costruendo un pacchetto di misure adatte all’Aquila fra le 26 previste dal regime de minimis.
«Porterò le istanze della ricostruzione direttamente sul tavolo del governo – ha spiegato il sindaco -. Nel dossier chiederemo di risolvere il problema del vuoto che lascerà la filiera dal 31 marzo attraverso una squadra di tecnici; di ridurre i tempi della filiera; di eliminare la retroattività della direttiva taglia-Cas. Infine porteremo sul tavolo il problema dei lavoratori precari». Quanto a Chiodi, «se decide di fare il commissario – dice Cialente – deve prendere atto che la ricostruzione pesante è bloccata a causa degli errori della struttura commissariale e della Stm».
Il primo cittadino inoltre rigetta l’idea che la ricostruzione che possa durare 10 o 15 anni ipotizzata da Chiodi. «Mi chiedo se per Teramo il commissario avrebbe parlato di tutti questi anni. Mi rifiuto di dire alla mia generazione di aquilani che non rivedrà la propria città ricostruita; ciò significherebbe una condanna all’esilio». Sempre nella sua reprimenda anti-commissario, Cialente contesta che sul piano di ricostruzione vi sia stato ritardo da parte del Comune: «Ciò vuol dire che Chiodi non ha capito la mole di lavoro che c’è stata dietro – dice -. Non siamo convinti di aver fatto un ottimo piano a meno che per Chiodi i buoni piani siano solo quelli che costati milioni di euro tramite affidamento alle Università». Intanto, l’ordine degli Architetti dell’Aquila ha deliberato l’adesione alla manifestazione cittadina prevista per il 18 febbraio. Lelio De Santis dell’Idv commenta invece «le finte dimissioni prima del Commissario Chiodi e poi del Capo della Struttura tecnica di missione Fontana che hanno illuso i cittadini».
A.Cal.