Patto per lo sviluppo, Confindustria: «Si allarghi anche ai parlamentari»

31 gennaio 2012 | 14:20
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Patto per lo sviluppo, Confindustria: «Si allarghi anche ai parlamentari»

L’Aquila, 31 gen 2012 – «Il Patto per lo Sviluppo oggi va allargato anche ai rappresentanti parlamentari, perché si sta parlando di "emergenza Abruzzo" e quindi tutti devono essere forze attive per uscire da questo stato di crisi».

 Quete le parole del presidente di Confindustria Abruzzo, Mauro Angelucci, sottolineando che l’associazione degli industriali per ora resterà nel Patto, «perché se fallisce questo strumento fallisce l’Abruzzo». «Il nostro vuole essere un nuovo richiamo al presidente della Regione, Gianni Chiodi – ha aggiunto Angelucci -, affinché i temi contenuti vengano portati a termine a strettissimo giro. Chiediamo un cronoprogramma senza assistere, come purtroppo sta avvenendo, ad ulteriori leggi regionali, che di fatto impediscono la ripresa economica della regione. Sarà responsabilità di Chiodi se il Patto si scioglierà»

«La nostra regione ha la necessità che le cose si facciano – ha proseguito il presidente di Confindustria -. Siamo convinti che il Patto sia lo strumento che ha preso coscienza dell’emergenza. Se il tavolo si svuota e perde di efficacia, la responsabilità sarà della politica. Noi a settembre – ha ricordato – avevamo dato un ultimatum, proprio perché non percepivamo più la sua efficacia. Oggi altre associazioni che sosteniamo nella scelta dell’autosospensione, da molti ritenuta avulsa, hanno capito che il nostro timore è diventato una certezza».

«Non vogliamo una lista della spesa su come ripartire i fondi, no ad un tavolo della concertazione. Se le priorità del patto non vengono affrontate con la dovuta emergenza, il patto stesso non avrà più contenuti e quindi sarà automaticamente sciolto. Confindustria Abruzzo vuole che la politica dia corso alle esigenze del nostro territorio, altrimenti deve prendere coscienza che la responsabilità del fallimento – ha concluso Angelucci – sarà solo della politica stessa, che, invece di fare, ritarda e ritarda».