Fondo sociale europeo: in Italia 53% dei fondi non ancora impegnati

Bruxelles, 1 feb 2012 – L’Italia è nel gruppo di coda dei Paesi Ue per la messa in opera dei finanziamenti del Fondo sociale europeo 2007-2013, destinati a sostenere l’occupazione in Europa. E’ quanto emerge dai dati a disposizione della Commissione europea, secondo cui l’Italia, con il 53% dei fondi non ancora impegnati al 31 dicembre 2011, si situa nell’Ue dopo l’Ungheria (il 60%) e prima, a distanza, della Polonia (37,7%).
«E anche di questi fondi – spiega all’Ansa Cristina Arigho, portavoce del commissario all’Occupazione e agli affari sociali Lazslo Andor – che si parlerà a febbraio, nella missione dei funzionari europei in Italia, con l’obiettivo di impegnarli il più presto possibile per creare nuovi posti di lavoro, soprattutto per i giovani». Missione, come ha indicato ieri il presidente della Commissione europea, Jose Manuel Barroso, che avrà lo scopo di «individuare i necessari elementi di un piano sull’occupazione dei giovani, oltre ad accelerare e aumentare il sostegno alle Pmi, fonte di nuovi posti di lavoro nell’Ue».
Sul tavolo italiano si parlerà quindi dei circa 3,6 miliardi del Fondo sociale europeo (Fse) e dei 4,3 del Fondo regionale Ue (Feder), per complessivi 8 miliardi di finanziamenti 2007-2013 non ancora impegnati.
Dai dati della Commissione europea emerge, in particolare, che fanalino di coda nell’utilizzo dei finanziamenti Ue è il programma operativo Abruzzo (79,10% dei fondi da impegnare entro 2013), seguito dal programma operativo Campania (75,16%), Sicilia (72,36%), Puglia (66,24%) e Calabria (60%). Seguono, Umbria (56,58%), Lazio (55,25%), Basilicata (54,31%), Sardegna (53,91%), Molise (52,74%), Toscana (50,8%), Veneto (50%), Liguria (48,21%), Marche (46,34%), Valle D’Aosta (45,34%), Friuli Venezia Giulia (43,21%), Piemonte (40,54%), Lombardia (39,44), Provincia autonoma Bolzano (33%), Emilia Romagna (31,99), Provincia autonoma di Trento (10,24%).
COZZOLINO (PD), SPESA AL SUD FOTOGRAFIA DI UN DISASTRO – «I dati che arrivano dalla Commissione europea sui livelli di utilizzo dei fondi Ue in Italia sono la descrizione di un disastro, in particolare per il Mezzogiorno. E all’interno di questa già drammatica classifica, per la Campania è notte fonda. Solo l’Abruzzo, alle prese con i problemi che tutti sappiamo, ha fatto peggio» ha commentato il vice capodelegazione del Pd al Parlamento europeo, Andrea Cozzolino.
«Se confermati – prosegue l’europarlamentare – quei numeri sono la cifra del fallimento di una stagione che si era preannunciata come un svolta per il Mezzogiorno e di cui oggi raccogliamo solo le macerie. Adesso – aggiunge – siamo alla stretta finale, dobbiamo individuare tutti gli strumenti utili a rimettere in moto la spesa. Ne va della credibilità del nostro Paese in una fase di estrema delicatezza, in cui stiamo contrattando in Europa la programmazione dei fondi per il periodo 2014-2020». Per Cozzolino, il governo italiano «ha già dimostrato di voler prendere di petto il problema del Mezzogiorno. Alla luce di questi dati, la questione diventa ancora più urgente». Ben venga, conclude, «la task force europea annunciata dal presidente della Commissione Ue Barroso che, di concerto con il governo e le istituzioni locali, potrà aiutare l’Italia a individuare le vie più efficaci ed eque per il recupero dei livelli di spesa. In un Paese con il 31% di giovani senza lavoro sarebbe un delitto sprecare anche un solo euro di fondi destinati allo sviluppo e all’occupazione».