Ricostruzione: primo incontro con Barca a Roma; ministro a L’Aquila il 14 febbraio

L’Aquila, 1 feb 2012 – «Dobbiamo occuparci della ricostruzione e dello sviluppo delle areee colpite dal sisma» queste le parole del ministro Fabrizio Barca, all’incontro romano con Chiodi, Cialente, Fontana e Nusca.
Piena fiducia è stata espressa all’operato del commissario, Gianni Chiodi. «Il Governo ha confermato la sua fiducia a Chiodi già nell’incontro del 28 dicembre scorso», ha sottolineato il sottosegretario Antonio Catricalà, mentre Chiodi ha esposto i problemi più urgenti legati alla ricostruzione. Sul tavolo anche il problema dei centri storici mentre la relazione di Chiodi rappresenta per il Governo la piattaforma da approfondire nelle prossime due settimane.
Inoltre, Chiodi e il sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente, hanno evidenziato il problema delle risorse legate all’emergenza. All’incontro partecipano il coordinatore della Struttura tecnica di missione Gaetano Fontana, del sindaco Emilio Nusca, Coordinatore dei Sindaci delle Aree Omogenee e del coordinatore della segreteria del Commissario, Antonio Morgante.
Le valutazioni sui problemi riguardanti la ricostruzione saranno riportate entro il 14 febbraio, data in cui il ministro Barca incontrerà all’Aquila il Commissario Chiodi. I rappresentanti del ministero dell’Economia hanno sottolineato come la Opcm sui centri storici riporta il lodo Letta cui ha partecipato anche il sindaco Massimo Cialente che ha lamentato nuovamente il fatto di non aver condiviso il provvedimento. Barca ha chiesto al sindaco di non lasciare spazi a risentimenti. «Il mio tavolo – ha detto – deve partire da zero. Ogni scelta della ricostruzione lascia scontenti. Lo sforzo è quello si superarli per il bene della collettività»
«Importante il ruolo dei piccoli Comuni che rappresentano il 50% della popolazione colpita dal sisma. I collaboratori assunti con le Opcm sono fondamentali, non per l’emergenza come erroneamente crede il Mef, ma per la ricostruzione. I problemi della ricostruzione dei piccoli Comuni sono diversi da quelli del capoluogo. Per questo il loro percorso può essere più veloce e usufruire anche di uffici consortili». Lo ha detto il sindaco di Rocca di Mezzo, Emilio Nusca, Coordinatore dei Sindaci delle Aree Omogenee intervenendo all’incontro.
CIALENTE PRESENTA A BARCA DOSSIER SU CRITICITA’ DELL’AQUILA – «Ho innanzitutto ringraziato il ministro Barca e il sottosegretario Catricalà, perché dopo mesi e mesi il tavolo di lavoro da me più volte invocato e per il quale avevo anche presentato le mie dimissioni da sindaco, è tornato finalmente a riunirsi». Il sindaco Cialente ha commentato così l’incontro che si è tenuto stamani presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, al quale ha partecipato anche il commissario Gianni Chiodi, il responsabile della Stm Gaetano Fontana, il sindaco di Rocca Di Mezzo Emilio Nusca in rappresentanza dei comuni del cratere, il dipartimento di Protezione Civile, rappresentati del Mef , del Tesoro e della Ragioneria dello Stato e del Ministero dello sviluppo economico.
«Un incontro durato due ore, franco e chiaro, nel quale dopo la relazione generale del presidente Chiodi, ho elencato quelle che sono le criticità che hanno portato al blocco totale della ricostruzione e che segnalo da tempo. Il ritardo di 15 mesi per avere le linee guida per la ricostruzione delle case classificate E nelle periferie; l’assoluto sconvolgimento delle procedure della filiera Fintecna – Reluis – Cineas che nel giro di pochi mesi, sotto la guida del Comune erano state capaci di istruire 10mila pratiche B e C ( restituite ai cittadini all’inizio del 2011) e che, invece, ad oggi ha liquidato solo 396 parti comuni di condomini, a fronte di 1500, e 1600 parti singole, su oltre 5000, tra l’altro non combacianti con le parti comuni».
«Ho esposto – ha proseguito il sindaco – la totale afasia della struttura commissariale e del MEF rispetto all’abbandono da parte della filiera a partire dalla fine di marzo, senza che a tutt’oggi nessuno abbia deciso chi affronterà le altre 2000 pratiche della periferia presentate dopo il 31 agosto ( che si aggiungono alle 5000 già in attesa) nonché delle oltre 12000 domande che ci attendiamo dai centri storici.
Ho lamentato che, nonostante il Governo si fosse impegnato a cercare la copertura finanziaria ricompresa fra gli 80 ed i 100 milioni di euro per assicurare l’emergenza sino a dicembre 2012, ad oggi, a 60 giorni dalla scadenza della proroga, non si sia ancora avviato alcun incontro. Ho dovuto discutere animatamente per difendere i finanziamenti per l’assistenza alla popolazione, tutt’ora fuori casa, per colpa di chi non ha permesso di ricostruire le abitazioni e per difendere i finanziamenti per il personale a tempo determinato destinato ai Comuni; in particolare ho nuovamente invitato a venire a L’Aquila i dirigenti della ragioneria che continuano a chiedersi come mai in Città ancora non si sia tornati alla normalità».
«Altro punto evidenziato – ha aggiunto il Sindaco – è stato quello della necessità di puntare , nel processo di ricostruzione, anzitutto ad assicurare il massimo della sicurezza sismica, chiedendo di rivedere le ordinanze che impongono un limite nella progettazione in sicurezza, limite inspiegabile.
Infine ho lamentato che, cosa mai successa, col precedente Governo, che ultimamente sono uscite delle ordinanze delle quali i Comuni sono stati tenuti all’oscuro. A questo proposito ho ripresentato le proposte per l’ordinanza del centro storico, già inviata a tutti gli interlocutori nel dicembre scorso. Il mio timore infatti è che con l’ultima ordinanza lacunosa e contraddittoria rispetto al lodo Letta, si stia ripercorrendo lo stesso cammino farraginoso delle linee guida delle case E della periferia, che hanno provocato un ritardo che costa al Governo 40 milioni di euro; soldi praticamente buttati al vento.
Ho chiesto infine di capire se, anche considerando che è già disponibile oltre un miliardo e mezzo di fondi, si vuole davvero far partire la ricostruzione o se al contrario, come a volte sospetto, si stia facendo di tutto per bloccarla al fine di non investire il denaro.
Su questo il Ministro Barca mi ha invitato a non percorrere più recriminazioni sulle precedenti responsabilità di chi ci ha condotto a questa situazione, affermando che il nuovo tavolo è una “scatola vuota e pulita” dalla quale ripartire. Ho detto al Ministro che sono persuaso, che una nuova fiducia istituzionale passa attraverso il rispetto, la collaborazione costruttiva fra tutte le Istituzioni, ed un funzionamento reale del tavolo, mentre al contrario non sono più disponibile a far pagare ai miei concittadini ed a pagare io stesso, colpe altrui».
«Sono soddisfatto – ha concluso Cialente- poiché il Governo ha acquisito il dossier da me predisposto nel quale il Comune dell’Aquila ha avanzato proposte per ciascuna delle criticità evidenziate, al fine di avviare finalmente la ricostruzione ed assicurare una serena gestione dell’emergenza. Il Ministro, da parte sua, ha confermato che entro 15 giorni proporrà a L’Aquila, nello stesso tavolo, una serie di soluzioni rispetto alle criticità da me evidenziate, dichiarandosi, alla fine della riunione, sollevato avendo potuto rilevare che a fronte di una situazione che credeva irrisolvibile, essendo emersi veri e chiari, netti, punti di criticità, sarà possibile, rimuovendoli, “dare risposte chiare non solo agli aquilani ma all’intero paese”.
Ribadisco la mia soddisfazione e nel contempo il fermo proposito di verificare se, realmente, questa volta sia stia aprendo una fase nuova, con un nuovo metodo condiviso ed un vero rapporto di rispetto tra le Istituzioni, per non ripercorrere gli errori che hanno responsabilità ben precise. Se ciò avverrà, il Comune dell’Aquila recupererà la serenità necessaria per continuare una bat
taglia che oggi ricade soprattutto sulle spalle degli aquilani e della stessa Amministrazione cittadina».