Terremoto, Grandi Rischi: la neve di oggi fa tardare l’udienza

L’Aquila, 1 feb 2012 – A causa della neve che ha paralizzato oggi L’Aquila è cominciata con un’ora e mezzo di ritardo la tredicesima udienza del processo alla commissione Grandi rischi, il più delicato della maxi inchiesta sui crolli del 6 aprile 2009 coordinata dalla procura della Repubblica del capoluogo.
Nell’udienza di oggi è previsto l’ascolto dei testimoni di parte civile chiamati dall’avvocato Wania Della Vigna, in particolare docenti universitari, tecnici e giornalisti. Ad aprire le testimonianze lo psichiatra Massimo Casacchia, docente dell’Università dell’Aquila, che ha visitato quattro ragazzi sopravvissuti del crollo della Casa dello studente, ai quali ha diagnosticato la «sindrome da stress post trauma, un disturbo cronico, può durare per tutta la vita. E’ una malattia del vivere, per cui non si può più dimenticare».
Nel corso della testimonianza, Casacchia ha affermato che «la lesione sarebbe diversa se il soggetto percepisce il terremoto da un’altra parte invece di vivere due ore di attesa dei soccorsi, telefonate terribili». Ma lo psichiatra non ha legato questa differenza alle informazioni scaturite dalla riunione dell’organo consultivo della presidenza del Consiglio, oggetto del processo. «In concreto, sulla genesi della patologia ha incidenza anche il sistema dell’informazione collegato all’evento?» ha chiesto il giudice Marco Billi «Scientificamente – la replica – questo nesso non le posso dire sì è così».
Gli imputati sono Franco Barberi, presidente vicario della commissione Grandi Rischi, Bernardo De Bernardinis (l’unico che fino a oggi è stato sempre presente in aula), già vice capo del settore tecnico del dipartimento di Protezione civile, Enzo Boschi, all’epoca presidente dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, Giulio Selvaggi, direttore del Centro nazionale terremoti, Gian Michele Calvi, direttore di Eucentre e responsabile del progetto C.a.s.e., Claudio Eva, ordinario di fisica all’Università di Genova e Mauro Dolce, direttore dell’ufficio rischio sismico di Protezione civile. I capi di imputazione per tutti sono di omicidio colposo, disastro colposo e lesioni personali colpose