
L’Aquila, 2 feb 2012 – «A quasi tre anni dal terremoto, il modello “commissariale” ha fallito la sua missione per la ricostruzione dell’Aquila e dei comuni inseriti nel cratere sismico». Lo affermano, in una nota congiunta, il responsabile di Cna Costruzioni Abruzzo, Federico Scardecchia, e il direttore della Cna dell’Aquila, Agostino Del Re. Secondo i due esponenti del mondo della piccola impresa abruzzese, il giudizio prescinde dalla professionalità dalle figure impegnate, ma investe al contrario la stessa filosofia dell’intervento. «Perché – dicono nel loro atto di accusa, ricordando le perplessità pubblicamente espresse all’atto di nascita della struttura – è stato messo in piedi un apparato che ha scarsa conoscenza dei problemi del territorio, prevede meccanismi farraginosi, non offre adeguati supporti sotto il profilo tecnico, dialoga a fatica con i principali interlocutori istituzionali e d’impresa presenti nei vari centri, presenta costi elevati».
Secondo la Cna Costruzioni Abruzzo e la Cna dell’Aquila, occorre, a questo punto, «cambiare decisamente passo, cominciando con il ridefinire compiti e ruoli nel processo di ricostruzione. E questo – osservano – può avvenire solo con un intervento legislativo del Consiglio regionale, che è la massima espressione politico-istituzionale dell’Abruzzo, e dunque in grado di riavviare un percorso virtuoso di dialogo con il territorio e il suoi attori. Due anni fa, d’intesa con Api Edil, mettemmo a punto una proposta, rivolta alla Regione, contenente linee guida per la ricostruzione post-sisma, ma la volontà di commissariare tutto e tutti prevalse sul buon senso».
«Oltretutto – dicono ancora – proprio l’esistenza di una struttura commissariale ha di fatto impedito al Consiglio regionale di svolgere una funzione di indirizzo e controllo sui meccanismi decisionali, sui tempi, sulle procedure, sulla gestione economica. Quanto infine ai rapporti con il governo e con la nuova delega assegnata al ministro della Coesione territoriale, Fabrizio Barca, per il “caso L’Aquila”, Cna Costruzioni Abruzzo e Cna dell’Aquila ritengono che si tratti di un importante punto di svolta, la cui verifica deve comunque essere legata alla rapida messa a disposizione delle risorse necessarie alla ricostruzione, comprese quelle necessarie a potenziare, negli enti locali coinvolti, le strutture tecniche e progettuali». I limiti dell’attuale struttura commissariale, secondo gli estensori del documento, si riflettono sulla caduta generale dell’occupazione e dell’economia del territorio aquilano e regionale, producendo effetti non solo sulla filiera delle costruzioni, ma anche in diversi altri comparti dell’economia locale.