
L’Aquila, 1 feb 2012 – «Più confuso di così il quadro della sanità abruzzese non potrebbe essere. Non trovo luci in questi tre anni di gestione della sanità». Silvio Paolucci, segretario regionale Pd, non ha dubbi nel descrivere un quadro tutt’altro che roseo della sanità abruzzese.
Neanche dall’ultimo report sullo stato di salute e assistenza sanitaria in Abruzzo diffuso dall’Agenzia sanitaria regionale secondo Paolucci emergono dati confortanti: «La quantità e la qualità del servizio offerto scendono drammaticamente – spiega – le lunghe liste d’attesa e i saldi negativi della mobilità passiva stanno compromettendo in modo molto pericoloso il servizio pubblico sanitario in questa regione».
«Ci ritroviamo un taglio corposo di tutti i livelli di assistenza e non abbiamo adeguati investimenti sui territori» sottolinea il segretario del Pd nel delineare un quadro della sanità abruzzese fatto di «investimenti zero, crescita ospedali nuovi zero, sul territorio nulla, tanti tagli, poca attenzione agli utenti e ai pazienti, tanto è vero che le liste d’attesa sono elevate e la mobilità passiva anche, e un rapporto tra pubblico e privato che alla fine non si chiarisce mai al punto di rendere la normativa certa».
In merito al «drastico calo dei ricoveri di ogni tipologia e per ogni causa in tutte le province, sia nel settore pubblico che nel privato» evidenziato nella sintesi del report dell’agenzia sanitaria regionale Paolucci commenta: «Il calo dei ricoveri è dovuto più che a un lavoro della Giunta Chiodi alle quattro leggi, tra cui quella dell’appropriatezza, del 2007. Per cui questo è solo il risultato di qualcosa fatto qualche anno fa».
Inoltre, secondo Paolucci «ci sono studi anche dell’Agenzia sanitaria nazionale sui percorsi di cura, che drammaticamente rilevano che il percorso di cura in Abruzzo non è adeguato: c’è un iter di cura lungo, burocratico e poco adeguato rispetto alle emergenze».
«Il cambio di Governo rivela anche qualche altra situazione – aggiunge Paolucci – Quando c’era Fazio si dava ampio riconoscimento alla stagione commissariale, invece quando è arrivato il nuovo ministro Balduzzi ha detto che si costruisce un buon servizio non solo con i tagli. Rigore sì, ma anche crescita. Nel caso della sanità avrebbe voluto significare investimenti sul territorio, eccellenze e reti di emergenza e urgenza. Io credo che, purtroppo, ci siano solo i tagli e i cittadini ne risentono. Noi stiamo facendo un viaggio nella sanità, che si sta rivelando drammatico».