Elezioni: Calderoni ineleggibile?

3 febbraio 2012 | 22:42
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Elezioni: Calderoni ineleggibile?

L’Aquila, 3 feb 2012 – Sta provocando qualche mal di pancia la candidatura a sorpresa di Vincenzo Calderoni alla primarie del centrosinistra, tanto che qualcuno si “appella” al Testo unico per gli enti locali per portare avanti una sua presunta ineleggibilità in quanto ricopre la carica di difensore civico. Il Tuel contempla infatti il caso di Calderoni all’articolo 60, comma 1, punto 5. «Non sono eleggibili a sindaco, presidente della provincia, consigliere comunale, provinciale e circoscrizionale… i titolari di organi individuali ed i componenti di organi collegiali che esercitano poteri di controllo istituzionale sull’amministrazione del comune o della provincia nonché i dipendenti che dirigono o coordinano i rispettivi uffici…Le cause di ineleggibilità non hanno effetto se l’interessato cessa dalle funzioni per dimissioni, trasferimento, revoca dell’incarico o del comando, collocamento in aspettativa non retribuita non oltre il giorno fissato per la presentazione delle candidature». 

La tesi portata avanti dagli anti-Calderoni è che quest’ultimo dovrebbe dimettersi, non al momento della presentazione delle liste, ma prima di partecipare alle elezioni primarie. «Ciò perché – sostengono negli ambienti politici – se Calderoni dovesse essere essere il vincitore delle primarie e poi dovesse decidere di non dimettersi al momento della presentazione delle liste il centro sinistra sarebbe paradossalmente senza candidato. In caso contrario, ossia se dovesse perdere potrebbe essere imbarazzante avere all’interno dell’amministrazione un avversario alle primarie». Ovviamente non la pensa così il diretto interessato. «Le primarie sono una mera manifestazione di volontà alla stregua di un comizio – spiega Calderoni – Mi sembrerebbe assurdo dovermi dimettere dall’incarico per partecipare alle consultazioni. Se dovessi vincerle avrò tutto il tempo per rimettere il mandato  anche prima delle presentazione delle liste». «Non capisco – ha aggiunto con amarezza – per quale ragione la mia decisione di candidarmi stia provocando queste reazioni».