L’Aquila, scuole: il sindaco può solo sospendere le lezioni

L’Aquila, 3 feb 2012 – «Sospensione dell’attività didattica e non chiusura delle scuole». In caso di neve mentre i ragazzi sono dispensati dal frequentare le lezioni, i dirigenti, dinanzi a una ordinanza del sindaco che parla di sospensione dell’attività didattica, devono tenere i plessi scolastici aperti con collaboratori scolastici e personale amministrativo e prof al proprio posto. Il che è paradossale ma un’assenza ingiustificata farebbe configurare il reato di interruzione di pubblico servizio.
L’ex sindaco Biagio Tempesta che in qualche occasione aveva disposto nelle sue ordinanze per neve la chiusura delle scuole, oltre alla sospensione dell’attività scolastica, fu criticato poiché i dipendenti della scuola non possono avere corsie preferenziali rispetto ai dipendenti di altri uffici pubblici. Dunque, se pericolo c’è, c’è per tutti. Allora dovrebbe essere il prefetto a disporre con un proprio provvedimento la chiusura di tutti gli uffici cittadini. Questo provvedimento non è nelle competenze del primo cittadino.
Il preside del “Cotugno” Angelo Mancini, tuttavia invita il sindaco e il prefetto ad una riflessione: «Che motivo c’è di tenere aperte le scuole con questo pericolo se i ragazzi non ci sono? Questa mattina abbiamo dovuto pulire noi i vialetti di ingresso, abbiamo tenuto al scuola aperta e così faremo domani. Ma a chi giova?». Intanto sempre sul fronte scolastico si apprende che è stata rinviata la visita del ministro dell’Istruzione Francesco Profumo che oltre che presiedere alla inaugurazione dell’anno accademico avrebbe dovuto incontrare il direttore scolastico regionale Giovana Boda per concordare il piano triennale dei bisogni per le scuole aquilane. (A.Cal)