Sindaco in residence dopo sisma: chiesta archiviazione per giornalisti querelati da Cialente

L’Aquila, 3 feb 2012 – La sistemazione scelta dal sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente e da alcuni suoi familiari all’indomani del terremoto fu oggetto di molte chiacchiere e di attenzione anche da parte dei quotidiani nazionali "Il Giornale" e "La Repubblica". In particolare, ricorda oggi "Il Messaggero" riguardo la presenza del sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente, e dei suoi familiari nel residence Borgo Il Castello a Tortoreto Lido, smentita però dal primo cittadino che aveva anche querelato i giornalisti (sei in tutto) che si erano occupati del caso.
Ieri in aula il pm David Mancini ha chiesto per la seconda volta l’archiviazione del procedimento per i giornalisti, motivandola che i fatti contestati sono veri. «È vero – scrive il magistrato – che il gruppo familiare del sindaco (sette le famiglie imparentate con il primo cittadino), insieme ad altre persone, è stato accolto in strutture ricettive, anche di livello superiore alla media. È altresì vero che i proprietari del residence di Tortoreto hanno ricevuto affidamenti di lavori in deroga, seppure in ciò non è rilevabile alcuna violazione in capo al sindaco o in capo a terzi».
Il pm è arrivato alla decisione, dopo aver ordinato alla polizia giudiziaria della Procura di accertare i movimenti del primo cittadino e dei suoi parenti. E in effetti il primo cittadino risulta aver alloggiato al camping Lido d’Abruzzo di Roseto dall’8 aprile 2009 al 25 maggio 2009 e fino al mese di ottobre dello stesso anno ha soggiornato nel residence. «Entrambe le strutture ricettive – ha evidenziato il pm – hanno fatturato la presenza quotidiana della persona di Massimo Cialente oltre che dei suoi familiari, salvo restituire alcune somme di denaro con apposite note di credito. I gestori, non potevano non sapere che il sindaco si trovasse all’Aquila e non presso le loro strutture, ragion per cui non avrebbero dovuto fatturare». Denaro che sarebbe stato restituito asserisce il pm «senza però specificare se si riferissero anche alla persona del sindaco dell’Aquila». Stessa operazione adottata dal camping di Roseto. «Si possono profilare – conclude il pm – dibattiti in tema di opportunità, ma trattasi di considerazioni attinenti alla politica, dal versante degli amministratori, in ordine ai quali è ammissibile la critica politica dal versante dei giornalisti».