Comune Capitignano: ricorso in Prefettura per consigliere “incandidabile”

Capitignano (L’Aquila), 4 feb 2012 – «Il Sindaco di Capitignano Maurizio Pelosi, in risposta all’articolo sulla ineleggibilità del Consigliere Antonello Fulvi, ritenuta tale dal Gruppo di Minoranza, in quanto titolare di un’impresa che al momento delle elezioni stava realizzando una struttura polivalente per conto del Comune, aveva affermato che i lavori appaltati erano iniziati e terminati prima della consultazione elettorale del 15 e 16 maggio 2011 e che, quindi, il problema sarebbe esistito soltanto nella mente degli oppositori». Così il gruppo di Minoranza del comune di Capitignano che, a tale proposito, fa sapere che «le affermazioni del Sindaco non corrispondono alla verità, in quanto dai documenti ufficiali del Comune risulta che la consegna dei lavori alla Ditta ove Fulvi Antonello è socio, è avvenuta in data 27/4/11, cioè due settimane prima delle elezioni, che i lavori sono poi proseguiti per circa 90 gg, tanto che il 1° S.A.L è stato approvato in data 23/6/11 e che solo in data 7/12/11 è stata effettuata la Relazione di Struttura ultimata.
«Ad oggi, quindi – aggiungono i consiglieri di minoranza – non è stato ancora effettuato, dopo oltre 6 mesi, il collaudo della struttura e non è stato liquidato lo stato d’avanzamento finale. Questi, dunque, sono i fatti e le date, che dimostrano senza possibilità di smentita da alcuno, che nel periodo pre e post elettorale i lavori erano in pieno svolgimento. Il Sindaco, pertanto, o non conosce le carte del Comune che amministra, o mente ai cittadini sapendo di mentire, e questo non fa certamente onore al ruolo che ricopre».
«In risposta alla esortazione del Sindaco – conclude la nota -, il "bene della collettività", per i Consiglieri di Minoranza resta un concetto strettamente soggettivo ed astratto. Nelle azioni per “il bene della collettività”, infatti, essi sostengono che possono essere certamente ricomprese anche quelle di non candidare persone delle quali già si conoscono le loro momentanee condizioni di ineleggibilità e che poi non partecipano, come successo nel caso di specie, a nessuna attività del Consiglio comunale, se non alla seduta dove occorreva garantire il numero legale minimo, ridotto a quattro Consiglieri a seguito delle dimissioni simultanee presentate da due Consiglieri di Maggioranza. Il problema, pertanto, resta nella sua interezza, ed il Gruppo di Minoranza ribadisce l’auspicio per una soluzione a breve, in un senso o nell’altro, da parte degli Organi interessati, perché l’esito che si andrà a stabilire non riguarderà solo la ineleggibilità di un consigliere, ma andrà ad incidere sulla legittimità della Maggioranza a continuare o meno il proprio mandato elettorale».