Emergenza neve, Confindustria: «Sconcerto per la gestione della Strada dei Parchi»

L’Aquila, 7 feb 2012 – «Esprimiamo il più forte sconcerto sulle modalità di gestione della viabilità sulla Strada dei Parchi e sulla conseguente situazione di “disagio” verificatasi nei giorni scorsi». Confindustria Abruzzo esprime tutto il suo disappunto rivolgendosi, in una lettera aperta, al presidente Gianni Chiodi e all’assessore regionale ai Trasporti e Mobilità Giandonato Morra specificando che «tale circostanza di “emergenza” non sia stata assolutamente gestita, causando difficoltà enormi, notevoli perdite economiche e costi collettivi di grande portata».
«Non ci meraviglia quanto accaduto poiché anche nel mese di marzo 2010, le modalità di“gestione” da parte della Società Autostrade di una condizione atmosferica solo relativamente preoccupante, erano state le stesse: passeggeri bloccati nei pressi di Carsoli per una notte intera (15 Marzo 2010) – si legge nella lettera – Riteniamo il blocco autostradale verificatosi nei giorni scorsi del tutto inspiegabile soprattutto in un’area che dovrebbe essere ben attrezzata per affrontare tali situazioni di avversità metereologica, anche a fronte dei notevoli costi di gestione sostenuti per garantire la viabilità e la sicurezza in condizioni meteo avverse».
«L’Autostrada dei Parchi . prosegue Confindustria – così gestita, rischia di danneggiare la nostra immagine turistica: turismo, infrastrutture, trasporti adeguati, rappresentano infatti l’elemento centrale per la valorizzazione e la riqualificazione del territorio, la cui carenza o inadeguatezza incidono pesantemente sui flussi turistici e sull’accessibilità territoriale: tutto ciò a discapito degli innumerevoli tentativi di promozione, volti al rilancio del turismo della nostra Regione.
In Abruzzo persiste il paradosso: la neve che in tutte le Regioni turistiche Italiane rappresenta il presupposto indispensabile per una ricca stagione turistica che consente l’apertura degli impianti, il boom delle presenze, per noi continua a rappresentare un disagio. Questa situazione è insostenibile, soprattutto a fronte dei notevoli investimenti per la promozione del turismo invernale e degli ingenti investimenti sia in termini infrastrutturali che gestionali da parte degli operatori turistici. E’ doveroso segnalare che la maggior parte delle località turistiche montane abruzzesi sono e sono state sempre raggiungibili nei giorni scorsi, gli impianti di risaliti sempre aperti a disposizione degli appassionati della neve, e questo grazie all’impegno di chi opera nelle zone montane».
«Ad oggi – si legge ancora nella lettera – abbiamo rilevato milioni di euro di danno per le disdette pervenute nell’intera settimana a causa dei messaggi distorti che sono stati trasmessi e si ritiene inspiegabile, a questo punto, come turisti “avventurieri” siano riusciti ad arrivare nelle località turistiche abruzzesi tranquillamente, percorrendo Strade Statali, e si stanno godendo gli scenari unici del nostro Abruzzo interno, la natura selvaggia, spettacolare e le meraviglie delle nostre piste da sci innevate.
E’ evidente che la proporzione della nevicata dei giorni scorsi è fuori dal comune ma solo perché ha coinvolto anche basse quote e dunque località impreparate a fronteggiare tali situazioni, e riteniamo del tutto inadeguato parlare di catastrofe per località turistiche che, al contrario, sono state sempre fruibili e raggiungibili, e che hanno garantito i servizi che da sempre hanno fidelizzato i turisti al nostro territorio, alle nostre strutture, ai nostri impianti di risalita. Pertanto, è necessario che i giornali, i politici, che hanno parlato di “catastrofe” e che ancora oggi descrivono le nostre località turistiche in uno stato di emergenza, parlino a ragion di causa».
«Siamo abruzzesi, amiamo e viviamo le nostre montagne, e la neve non è che un dono immortale delle nostre terre, che da sempre i nostri antenati hanno saputo apprezzare, vivere, valorizzare – conclude Confindustria – Le nostre Organizzazioni non intendono più tollerare eventi del genere che hanno peraltro pesanti ripercussioni su tutto il comparto turistico, sull’immagine stessa dell’Abruzzo, e non escludiamo una class-action da parte nostra contro la Società Autostrade e contro coloro che hanno diffuso l’immagine di un Abruzzo montano irraggiungibile e isolato. Riteniamo indispensabile agire sinergicamente, in maniera incisiva, per evitare che si ripetano eventi del genere perché se il comparto turistico abruzzese viene danneggiato le Istituzioni, le Associazioni di Categoria non possono restare a guardare: è doveroso rendere conto di quanto accaduto, invitando ciascuno ed assumersi le proprie responsabilità».
AMICONE (ARTA), PERCHE’ NESSUNA POLEMICA PER ANAS E FERROVIE? – «Per onestà intellettuale, di fronte all’indignazione che si è sollevata in questi giorni di emergenza neve per i disguidi verificatisi lungo l’A24 e l’A25, sento il dovere di rendere pubblica la mia testimonianza, che si colloca decisamente ‘controcorrente’ rispetto alle numerose strumentalizzazioni politiche e alle paventate class actions di cui ho appreso dalla stampa». Parole della propria testimonianza di Mario Amicone, direttore dell’Arta. «Anche io, come Guerino Testa, Geremia Mancini e tante altre voci più o meno autorevoli che hanno fatto notizia nelle ultime ore, venerdì scorso ho viaggiato lungo l’autostrada Pescara-Roma per partecipare al vertice sul dragaggio del porto di Pescara convocato presso l’Ispra. Paradossalmente i più infuriati per le difficoltà registrate lungo il tragitto sembrano essere coloro che invece l’autostrada quel giorno non l’hanno presa affatto. Invece, io che l’esperienza l’ho vissuta sulla mia pelle con i tecnici Arta, posso assicurare che all’andata come al ritorno, fino all’uscita obbligatoria di Carsoli, il transito lungo la Roma-Pescara era intasato unicamente dai mezzi spazzaneve. Colgo l’occasione per ringraziare pubblicamente il sindaco di Carsoli, che senza esitazione ha offerto ospitalità a circa 500 viaggiatori rimasti bloccati, adibendo a rifugio di fortuna la scuola cittadina e chiedendo la collaborazione di ristoranti e alberghi, rimasti aperti tutta la notte per permettere ai forestieri di rifocillarsi. Personalmente, preso atto che dopo la slavina, per ragioni di sicurezza e incolumità pubblica, l’autostrada non sarebbe stata riaperta senza apposita ordinanza del prefetto, ho vissuto la ‘sosta forzata’ a Carsoli come una sorta di settimana bianca, trascorrendo la notte in uno degli ottimi ristoranti del paese, passeggiando sulla neve e sonnecchiando qualche ora in macchina prima di riprendere il viaggio verso Pescara, via Isernia. Mi chiedo, a questo punto, come mai le polemiche si stiano scatenando tutte contro la Concessionaria Strada dei Parchi e nessuno abbia invece puntato il dito contro l’Anas e le Ferrovie, che con il transito autostradale obbligatoriamente interrotto a causa di un’improvvisa frana non sono state in grado di garantire agli automobilisti un percorso alternativo».