L’Aquila, firmata l’ordinanza: obbligo di rimozione delle auto intrappolate nella neve

7 febbraio 2012 | 16:46
L’Aquila, firmata l’ordinanza: obbligo di rimozione delle auto intrappolate nella neve

L’Aquila, 7 feb 2012 – Il sindaco dell’Aquila Massimo Cialente ha firmato un’ordinanza con la quale si stabilisce l’obbligo, per «i proprietari di autovetture lasciate sulle vie pubbliche comunali in aree di divieto di sosta o di fermata di provvedere alla rimozione delle stesse, in quanto pregiudizievoli alle attività di soccorso e di sgombero della neve accumulata ai margini della carreggiata stradale».

Cialente, nell’ordinanza, raccomanda agli automobilisti la massima prudenza, «in particolare in prossimità di incroci o attraversamenti pedonali, nonché nei passaggi stretti e ingombrati, soprattutto nelle ore notturne, e ricorda che è fatto l’obbligo al conducente di viaggiare con pneumatici da neve o catene a bordo».

Il comune ricorda, inoltre, che persiste la chiusura del centro storico al transito veicolare e pedonale, fatta eccezione per corso Federico II nel tratto compreso tra via XX Settembre e piazza Duomo, a causa dei rischi determinati dall’accumulo di neve sui tetti e allo scopo di consentire le relative verifiche tecniche sui fabbricati.

LE PROTESTE DEI CITTADINI: NON ABBIAMO MEZZI PER LIBERARE LE AUTO

Sono sempre più numerose e veementi le proteste da parte di cittadini che non hanno i mezzi per liberare le loro auto rimaste imprigionate nella neve dopo le violente precipitazioni dei giorni scorsi. Le polemiche sono rivolte anche contro il Comune dell’Aquila che ha invitato e continua a invitare i cittadini a fare da sé, armandosi di pala e piccone, ma l’operazione è di estrema difficoltà per chi ha l’auto ferma da molto tempo e, quindi, completamente sepolta dal manto bianco, soprattutto lungo le strade.

Nelle strade dove sono passati anche gli spazzaneve, inoltre, si è creata una muraglia gelata che ostruisce l’accesso all’abitacolo delle auto e quindi anche volendo usare le pale i cittadini sono del tutto impotenti. «L’amministrazione deve dirci come togliere le nostre auto, le pale non bastano, ci vogliono le imprese – tuona un gruppo di persone che protestano – ma chi le paga? Quanto ci costa l’ondata di maltempo, oltre ai disagi e il rimanere bloccati per giorni senza poter lavorare e quindi produrre?».