Protezione civile: previsti anche 50 centimetri di neve

7 febbraio 2012 | 18:21
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Protezione civile: previsti anche 50 centimetri di neve

L’Aquila, 7 feb 2012 – Le notizie che arrivano dal Dipartimento della Protezione Civile e dal Centro Funzionale D’Abruzzo che sottolineano il persistere, per la giornata di domani, di nevicate fino al livello del mare sull’Abruzzo e le previsioni di un peggioramento per la giornata di venerdì, con un nuovo impulso perturbato che determinerà la ripresa delle nevicate con quantitativi elevati (30-50 cm in 24 ore), impongono la massima allerta e la predisposizione da parte dei diversi livelli istituzionali coinvolti di tutte le attività utili alla prevenzione e alla mitigazione del rischio. Massima attenzione va prestata anche a causa dell’elevato pericolo valanghe, come da Bollettino Meteomont, che ha comportato l’allertamento, da parte della Protezione Civile regionale, delle squadre cinofile di volontariato. Si consiglia, inoltre, ai cittadini abruzzesi, vista la delicatezza della situazione, di organizzarsi preventivamente in modo da rendere agili gli interventi che potrebbero essere necessari al ripristino di una situazione di normalità, qualora le previsioni dovessero essere confermate.

IL PUNTO SUL FREDDO DELL’ORGANIZZAZIONE METEOROLOGICA MONDIALE – Temperature polari ma quello che è eccezionale non sono i -37 della Russia ma l’espansione contemporanea di due anticicloni: quello subtropicale Atlantico (caldo) che si è allungato a nord fino nell’alto Atlantico e quello siberiano (freddo) che si è allargato ad est verso l’ Europa. Alle isole Svalbard (oltre il circolo polare artico) fa più caldo che a Milano o ad Istanbul. Lo dice l’Organizzazione Meteorologica Mondiale (Wmo) secondo la quale l’anticiclone freddo siberiano che si allarga a dismisura e blocca le correnti atmosferiche occidentali non è un fenomeno raro: era già successo varie volte in quest’ultimo decennio e, di recente, nell’inverno 2009-2010. Anche se le temperature minime registrate in Europa variano dai -37 gradi della Russia fino ai -15 gradi dell’Europa centrale, non sono temperature record. L’aria fredda artica proveniente dalla Russia, passando attraverso i Balcani, si è poi scontrata con l’aria più mite ed umida del Mediterraneo provocando copiose precipitazioni nevose in Italia, Grecia, Turchia e perfino Algeria e altri paesi del nord Africa. Sull’Atlantico, intanto, l’anticiclone subtropicale (noto in estate come anticiclone delle Azzorre) si è talmente allungato lungo i meridiani da raggiungere le aree subpolari del nord Atlantico, col risultato che alle isole Svalbard, che sono a 80 nord, cioè ben oltre il circolo polare artico, ci sono in questi giorni temperature che sono di circa 5 gradi superiori alle temperature di Milano o di Istanbul. L’espansione verso il Polo Nord dell’anticiclone atlantico subtropicale (anticiclone dinamico caldo) in concomitanza con l’espansione verso est dell’anticiclone siberiano (termico freddo) rappresenta, invece, una combinazione piuttosto rara. In conclusione, l’ eccezionalità non sta nell’irruzione di aria fredda siberiana da nord est sull’Europa, ma sta nella concomitante combinazione di espansione di due anticicloni con due caratteristiche molto diverse che hanno bloccato i movimenti dell’atmosfera ed hanno accentuato la situazione di irruzione di aria fredda siberiana.