Emergenza Maltempo, Chiodi incontra Monti: «Chiederemo fondi»

8 febbraio 2012 | 17:58
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Emergenza Maltempo, Chiodi incontra Monti: «Chiederemo fondi»

L’Aquila, 8 feb 2012 – L’emergenza maltempo abruzzese approda sul tavolo del presidente del Consiglio, Mario Monti, che domani incontrerà il presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi, a palazzo Chigi. «Chiederemo al Governo fondi per amministrazioni e imprese che hanno subito danni»: questa l’agenda ipotizzata dal governatore.

Intanto a Pescara  si è svolto il vertice con il sistema dei trasporti regionale per fare il punto sulla situazione della viabilità anche alla luce dell’allerta meteo per le giornate di venerdì e sabato.  Chiodi, chiede, in vista della nuova ondata di perturbazioni, ad Anas, Autostrade, Fs, Arpa e a tutti gli operatori dei trasporti indicazioni e soluzioni coordinate per garantire agli utenti il miglior servizio nelle condizioni di massima sicurezza. Al vertice hanno partecipato anche l’assessore ai Trasporti, Giandonato Morra e il direttore regionale Carla Mannetti.

REAZIONI

GIULIANTE, SISTEMA PROTEZIONE CIVILE HA FUNZIONATO – «Il sistema di protezione civile é composto dai volontari che si stanno muovendo in maniera encomiabile, dall’Associazione Nazionale Alpini che hanno allestito centinaia di pasti caldi, dalla Croce Rossa Italiana e da Vigili del Fuoco la cui preziosa opera è sotto gli occhi di tutti». Queste le parole dell’assessore regionale alla protezione civile, Gianfranco Giuliante, in risposta alle critiche mosse dal consigliere regionale Costantini (Idv). «Il sistema, anche in questa emergenza – prosegue – ha funzionato e se ci sono state delle situazioni critiche sarebbe ingeneroso addebitarle alla Protezione Civile perché equivarrebbe a colpevolizzare le centinaia di operatori e di professionisti dell’emergenza che incessantemente si stanno adoperando per alleviare i disagi dei cittadini e per riportare la normalità». «Rispondo, quindi, in maniera molto garbata all’on. Costantini perché mettersi a fare della sterile polemica ora, mentre gli uomini e le donne della Protezione Civile si stanno organizzando per fronteggiare il riacutizzarsi delle condizioni meteo, cui si aggiunge un livello ‘forte’ di rischio valanghe su tutto il territorio abruzzese, equivarrebbe a distrarre energie dalle operazioni di prevenzione e di emergenza che stiamo mettendo in campo».

COSTANTINI (IDV): «L‘ASSESSORE GIULIANTE CREDE DI ESSERE DA GIGI MARZULLO» «L’Assessore Giuliante crede di essere da Marzullo, considerato che nella sua replica al mio intervento sulle inefficienze di Chiodi nella gestione dell’emergenza neve, si è fatto le domande e si è dato le risposte». A sottolinearlo, in una nota è Carlo Costantini. «Io – prosegue la nota –  ho contestato a Chiodi il fatto che il servizio emergenza della protezione civile è senza la sua figura apicale da oltre un anno: e Giuliante non mi ha risposto. Poi ho contestato a Chiodi la violazione delle norme regionali sull’organizzazione della protezione civile, che impone la redazione ed il costante aggiornamento di specifici piani di emergenza: e Giuliante non mi ha risposto. Il resto sono strumentalizzazioni. Come quella, sempre di Giuliante, sul lavoro in corso da parte dei volontari, che mi riporta alla memoria la gestione dell’emergenza del terremoto, nella quale, con questa scusa, nessuno poteva aprire bocca, mentre nel frattempo, come è stato accertato, si è speculato persino sui morti. La verità è che l’Assessore Giuliante è molto più credibile quando se la prende con Chiodi (e lo fa di frequente) piuttosto che quando, difendendolo, finisce con l’arrampicarsi sugli specchi».

DI STEFANO: BASTA POLEMICHE – «C’è bisogno di responsabilità, non di polemiche inutili». Sono queste le parole usate dal Senatore Pdl Fabrizio Di Stefano, commentando l’intervento di questa mattina in Aula del Senatore Giovanni Legnini. «Non condivido assolutamente la politica dalle due facce portata avanti dal Senatore Legnini. In Abruzzo – continua Di Stefano – parla del fallimento dell’amministrazione Di Primio e della Regione, per la loro presunta incapacità nella gestione dello stato di urgenza. Intervenendo in Senato a Roma invece, ha dichiarato, testualmente, con toni accorati che "…L’Abruzzo si trova in una situazione di particolarissimo e eccezionalissimo disagio per l’abbondanza delle nevicate e per gli effetti che questi hanno determinato con il collasso, nel fine settimana scorso, di tutte le più grandi infrastrutture: autostrade, ferrovie, decine e decine di Paesi ancora isolati, morti e così via…" Non possiamo allora che condannarne la faziosa ipocrisia poichè in tal modo ha ammesso in sostanza ciò che noi diciamo da tempo».

«Credo che il Presidente Chiodi ed il Sindaco Di Primio stiano profondendo un enorme sforzo, ed anche con buoni risultati, considerando l’eccezionalità della situazione. Allo stesso modo – prosegue Di Stefano – non si può non riconoscere che tutte le Amministrazioni colpite da questo straordinario evento sono in enorme difficoltà, a prescindere dal loro colore politico. I Presidenti Errani o Spacca nelle loro regioni si trovano di fronte a problemi che sono gli stessi che stanno affrontando in queste ore i nostri amministratori. Davvero ciò che accade in Abruzzo è così diverso da quello che vediamo nella rossa Emilia Romagna o nelle Marche? Differisce forse la situazione di Lanciano da quella di Chieti?» si domanda il Senatore PDL.

«È assurdo che in simili frangenti ci sia chi ne approfitti per compiere delle mere strumentalizzazioni politiche, anziché capire che apparteniamo tutti alla medesima comunità e che, in momenti come questo, è necessario impegnarci a collaborare lealmente nell’interesse comune. E allora – conclude Di Stefano – stringiamoci tutti a quegli operatori che stanno lavorando giorno e notte per far fronte a questa calamità. A loro va il nostro apprezzamento e la nostra ammirazione. Così come dobbiamo essere vicini ai Sindaci del nostro territorio, i primi chiamati ad affrontare l’emergenza. Smettiamo di fargli perdere tempo, costringendoli a polemiche inutili, sottraendoli al loro lavoro e al loro impegno di questi giorni».

DE SANTIS: ABRUZZO NON PREPARATO – «L’Abruzzo sta soffrendo i disagi creati da freddo e neve, che da giorni paralizzano la vita quotidiana e le attività produttive, mentre la classe politica, dal presidente Chiodi ai parlamentari di ogni schieramento politico, continua un dibattito vuoto e sterile sul “Patto per lo sviluppo” che riempie le pagine dei giornali da mesi e che ai cittadini appare solo come un oggetto misterioso buttato lì per distrarre l’opinione pubblica».  A sottolinearlo, attraverso una nota, è Lelio De Santis, Segretario IdV L’Aquila.

«Una Regione che si estende su un territorio per il 70% di montagna al di sopra dei 600 m. e con le vette più alte dell’Appennino – prosegue la nota – dovrebbe essere consapevole  che la neve prima o dopo arriva e, di conseguenza, dovrebbe investire per tempo sulla sicurezza delle strade e sull’efficienza dei trasporti in qualunque condizione climatica. E la neve dovrebbe essere invocata per alimentare l’industria turistica invernale e per la fruizione degli importanti e moderni impianti sciistici, che possono rappresentare un volano per lo sviluppo economico di una Regione, in cui sono in crisi tanti tradizionali settori produttivi. Invece, noi dobbiamo temere l’arrivo della neve, che al nord è considerata oro e dalle parti nostre solo veleno, che fa chiudere gli impianti, che ammazza l’economia e fa chiudere in casa, come in un carcere, migliaia di cittadini! La verità è che da anni le Istituzioni e la classe politica si ricordano del  territorio, della sua vocazione e delle sue fragilità, solo quando nevica, quando c’è un’alluvione, quando c’è una frana.. quando c’è un terremoto. E’ più facile parlare di Patto per lo sviluppo, di discutere nei salotti di idee fumose o
di riempire le pagine dei giornali con propositi vaghi.

C’è da sperare che il Presidente Chiodi e l’intero Consiglio regionale facciano tesoro di questa ennesima brutta vicenda che sta penalizzando gli abruzzesi e l’economia dell’intera Regione  perché si possa cambiare passo e strategia politica, mettendo al centro dell’attività legislativa un nuovo e concreto modello di sviluppo basato sulle risorse del territorio ed in cui si possa anche desiderare una bella nevicata, perché porterà crescita sul piano turistico e non disagi e paralisi sociale».

DI PANGRAZIO: E’ IL MOMENTO DI RIFLETTERE – «La nostra Regione è al centro di una nuova e grave emergenza. Una nuova emergenza che si aggiunge alle già numerose vissute dai cittadini abruzzesi e divenute ormai ‘normalità’. Non è il momento di sterili polemiche, che avrebbero il solo effetto di creare ulteriore disagio e fastidio, ma di una riflessione profonda mi auguro venga posta al centro delle agenda politica regionale e nazionale da subito». A sottolinearlo, attraverso una nota è il consigliere regionale Giuseppe di Pangrazio.

«E’ vero – prosegue la nota –  il maltempo per quanto annunciato e previsto è stato sproporzionato rispetto alle aspettative di tutti. E’ vero che molti dei disagi non erano oggettivamente evitabili data l’eccezionalità dell’evento.  Credo tuttavia che, date per buone queste premesse, l’Abruzzo stia soffrendo soprattutto per la fragilità di un sistema di prevenzione e di intervento. Intervento che dovrebbe essere, al tempo stesso, parte di quella stessa pianificazione preventiva e che nel nostro caso ci ha trovato impreparati. Ricordo che siamo in una regione montuosa fatta di tanti piccoli comuni, la maggior parte dei quali, montani. 

E’ doveroso tuttavia sottolineare che l’eccezionalità del tempo non può e non deve essere presa come scudo per coprire le gravi condizioni delle nostre infrastrutture. Penso ad esempio alla viabilità ferroviaria, in particolare della linea Pescara – Roma. L’Odissea a cui sono stati sottoposti i passeggeri non è che la logica conseguenza di un continuo e progressivo degrado che, nella normalità, i pensolari sono costretti a subire. Cosa aspettarsi dunque quando già nella norma il viaggio in treno è un’avventura? Quando già nella norma si rischia di rimanere bloccati da un momento all’altro e quando i ritardi vengono misurati in ore?

Lo stessa riflessione deve essere fatta per quanto riguarda la circolazione stradale. La chiusura della A24 e A25 e soprattutto la drammatica vicenda che ha coinvolto centinaia di persone rimaste bloccate sulle autostrade abruzzesi, non può essere considerata esclusivamente il frutto della causalità. Le pianificazioni, e la prevenzione hanno proprio questa funzione, ovvero far rientrare in una regolarità ciò che potrebbe essere eccezionale. Chiudere le principali arterie per il flusso del traffico significa rendere difficili aiuti, significa rendere difficoltosi se non impossibili interventi, significa mettere in pericolo la vita dei cittadini che pagano affinché queste situazioni non si verifichino. 

Ma l’isolamento della Regione non ha riguardato solo l’ambito della mobilità. L’isolamento ha riguardato anche l’informazione, più interessata alle goffagini e ai deliri di sindaci incapaci di prendersi cura dei propri cittadini che alla drammatica situazione del centro Italia e, nel nostro caso, dell’Abruzzo. Ci sono voluti tre giorni prima che si potesse parlare di emergenza. Tre giorni che hanno visto interi paesi senza elettricità, senza collegamenti stradali e in alcuni casi emergenza alimentare e idrica.  

Ripeto, gestire non significa mettere toppe ma occuparsi anche e soprattutto della manutenzione. Non è normale che si chiudano per giorni e giorni le tratte ferroviarie come quella di Avezzano – Roccasecca perché sono caduti alberi sui binari. Qual’è il ruolo e la responsabilità dei gestori?

La manutenzione nelle infrastrutture deve essere fatta giorno per giorno in modo tale da arginare e rendere minimo gli effetti dell’evento imprevisto.

Lo stesso deve valere per autostrade, strade statali e provinciali. Non ci si può rendere conto di essere emergenza solo dopo drammatici epiloghi, quando si giunge a morire per il freddo o per malori a causa di strade bloccate.

Ad Avezzano l’Amministrazione comunale di centro destra, dopo l’esperienza negativa del 2010, si è nuovamente fatta trovare impreparata e carente soprattutto nella organizzazione degli interventi. Per due giorni la città è rimasta bloccata, e ad oggi ci sono ancora quartieri periferici e frazioni bloccati dalla neve. Ci auguriamo che il Sindaco Floris si sia reso conto del malumore e dello stupore manifestato dall’intera città in merito alla conduzione delle operazioni. Anche pezzi della maggioranza, come l’assessore Gallese, hanno richiamato il sindaco Floris per i gravi ritardi, soprattutto nei quartieri e nelle frazioni. Ciò che ci aspettiamo da amministratori e da cittadini è che si ponga una volta per tutte al centro della pianificazione territoriale la gestione ‘ordinaria’ di prevenzione e di intervento. Solo in questo modo Avezzano può essere il modello e il punto di riferimento per il nostro territorio Marsicano».