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L’Aquila, 8 feb 2012 – L’attesa decisione del comitato per le primarie, tutt’altro che inaspettata, è arrivata lasciando una lunga scia di polemiche. L’avvocato Vincenzo Calderoni è fuori dalle primarie. A non consentire la sua eleggibilità è non solo il Tuel, ma anche un articolo del regolamento delle primarie che avrebbe imposto una sua dimissione in concomitanza con la presentazione della candidatura alle primarie. Dimissioni che sarebbero state solo annunciate nella giornata di ieri al presidente del Consiglio comunale Carlo Benedetti.
Insomma, in un primo momento Calderoni aveva pensato di consegnare il suo incarico di difensore civico nelle mani del presidente del consiglio comunale Carlo Benedetti che avrebbe dovuto essere il garante delle sue future dimissioni, ma evidentemente questa ipotesi non è stata vista con favore dal comitato delle primarie. E così per Calderoni è scattato il piano B, l’attacco frontale con conferenza stampa prevista per la mattinata di domani. L’avvocato Calderoni ha solo 24 ore di tempo per presentare il ricorso sempre al comitato dei saggi, ma a questo punto potrebbe tornare in corsa solo dimettendosi. Calderoni ne fa una questione di principio. «Ritengo di essere candidabile, ho ragione io e andrò fino in fondo» ha detto iracondo. Si tratta davvero di una pura questione di principio visto che fra due mesi la figura del difensore civico non esisterà più in quanto abrogata.
A.Cal.