Calderoni: «Espulso da un Soviet»

9 febbraio 2012 | 12:56
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Calderoni: «Espulso da un Soviet»

L’Aquila, 9 feb 2012 – «Mi hanno espulso con un provvedimento di stampo sovietico. Ora le primarie se le facciano da soli. Per questo centro sinistra non si può votare. Queste sono primarie gestite da un soviet». Non ci sta Vincenzo Calderoni dopo l’esclusione  alle primarie da parte del comitato.

«Non so cosa farò –  ha commentato -. Certo le 278 persone che hanno firmato per me vanno rispettate. Certo è che non appoggeremo mia questa coalizione. Io non mi candido come consigliere dovremo trovare un altro candidato sindaco. Ci rimettiamo comunque in gioco. Questo gruppo di persone vuole dare un contributo». Un appoggio a De Matteis? «Se fosse una candidatura di centro se ne potrebbe parlare».

«Si è fatto molto chiacchierare – ha detto – ma nel provvedimento non compare mai la circostanza che la mia ineleggibilità sia dovuta al fatto che io sia difensore civico. Il comitato si è riunito prima il 6 febbraio e ha fatto solo rilevare che il candidato Massimo Cialente non aveva depositato l’assegno. Il giorno seguente si chiede documentazione ulteriore ma a me non è stato notificato nulla. Solo amichevolmente Fabio Ranieri mi ha detto che si poteva risolvere. Solo il 7 febbraio si fa riferimento alla mia ineleggibilità ma non si fa riferimento alla incompatibilità come difensore civico. Prima della candidatura ho affrontato il problema da un punto di vista legale. Nel Tuel si fa riferimento a mansioni di controllo ma  all’articolo 60 stabilisce che la incandidabilità si può sanare se ci si dimette in concomitanza con la  presentazione delle liste. Io perciò ho ritenuto che avrei potuto dimettermi successivamente. In sostanza il comitato per le primarie mi dice che sono ineleggibile perché mi chiamo Vincenzo Calderoni. Del comitato avrebbe dovuto far parte anche Loredana Lombardo come componente della mista lista che non è stata neanche convocata. Evidentemente questo è un provvedimento politico e non è un provvedimento tecnico». «Semplicemente si impedisce la candidatura a un privato cittadino che ha raccolto le firme sotto la neve. Con loro sono in imbarazzato  perché ci speravano in questa candidatura. Con un colpo di mano il comitato primarie ha deciso che  il difensore civico non è ineleggibile. Sono stato escluso perché sono considerato un intruso nel centrosinistra.  Pensavo che la mia candidatura avrebbe fatto piacere. Questo è il sintomo di un gruppo politico disperato». Poi l’affondo: «Il mio impegno politico non cessa con questo brutto schiaffo. Faccio i miei auguri ai due candidati del centro sinistra. Non posso non esprimere l’amarezza. Non voterò questo centro sinistra. É un a questione di principio mi restano solo 2 mesi. Non hanno avuto neanche il coraggio di palesare questo idiozia. Credo che la mia candidatura abbia fatto paura a qualcuno».

Calderoni sottolinea di essere stato escluso per un cavillo inesistente. «Eppoi la veste grafica di questo provvedimento è molto eloquente – ha continuato Calderoni come un fiume in piena -. Sembra il compito di una bimbo della quarta  elementare mal fatto. Dovrei fare ricorso allo stesso organo che mi ha escluso. Io il ricorso non lo faccio. Signor candidato Festuccia come mai per scrivere questo provvedimento odioso non avete convocato il mio rappresentante?».

A.Cal.