L’Aquila, centro antiviolenza: interrogazione della D’incecco alla Fornero

9 febbraio 2012 | 17:21
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L’Aquila, centro antiviolenza: interrogazione della D’incecco alla Fornero

L’Aquila, 9 feb 2012 – Vittoria D’Incecco (Pd) ha presentato un’interrogazione a risposta scritta al Ministro del Lavoro e del Welfare, Elsa Fornero sulla realizzazione a L’Aquila del Centro antiviolenza. Nell’interrogazione, la deputata abruzzese chiede chiarezza su procedure, contenuti e tempi di realizzazione della struttura destinata alle donne. 

«Le aquilane – spiega la parlamentare – stanno portando avanti da mesi una battaglia per ottenere la costruzione di un Centro antiviolenza. I fondi, pari a tre milioni di euro, sono stati finanzianti con una legge del 2009, ma, dal momento dello stanziamento, giacciono ancora inutilizzati. L’assessore alle Politiche sociali del Comune dell’Aquila – sottolinea – ha ripetutamente sollecitato il Governo precedente, con varie richieste di incontro e lettere, senza ricevere mai alcun tipo di riscontro.

Nonostante tali solleciti e le innumerevoli proposte avanzate, a distanza di oltre due anni e mezzo dal terribile sisma che ha distrutto la città, oggi risulta impossibile comprendere come debbano essere utilizzati i fondi messi a disposizione, che restano quindi non spesi».

La D’Incecco evidenzia inoltre che «una sorprendente ordinanza» della presidenza del Consiglio dei Ministri dell’8 novembre 2011 ha dirottato la metà dei fondi alle diocesi abruzzesi «confondendo il sostegno alle famiglie disagiate con la complessità dei compiti di un Centro antiviolenza, per il quale fine – ribadisce – era specificamente destinato lo stanziamento da una legge che, a mio parere, non può essere modificata da una ordinanza”. Sempre a proposito dell’ordinanza,  fa presente che essa affida l’altra metà delle risorse alla consigliera di parità della Regione Abruzzo, «che tra le sue competenze istituzionali non ha possibilità di spesa e quindi di realizzazione di un Centro Antiviolenza».

Per la deputata «al momento esistono, quindi, ritardi oggettivi, confusione nelle direttive e forte disorientamento negli enti locali e nelle associazioni, che si chiedono chi spenderà i soldi stanziati, se ci saranno bandi, per quali finalità e se ci sarà uno spazio di condivisione con i soggetti che già operano sul territorio».

Alla luce di questa situazione, la D’Incecco chiede, dunque, al ministro Fornero «se è a conoscenza di quanto esposto, se condivide il contenuto dell’ordinanza dell’8 novembre 2011, che destina i fondi stanziati per il Centro antiviolenza dell’Aquila alle diocesi e alla consigliere di parità della Regione Abruzzo e se ritiene di intervenire in merito per fare chiarezza».