Allerta meteo, nuova ondata: la situazione a L’Aquila e in Abruzzo

10 febbraio 2012 | 10:04
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Allerta meteo, nuova ondata: la situazione a L’Aquila e in Abruzzo

L’Aquila, 10 feb 2012 – Situazione critica da queste ore in Abruzzo, dove ha ripreso a nevicare. A L’Aquila, dove nella notte sono caduti circa 15 centimetri di neve, dopo una breve tregua, sono ricominciate da poco le precipitazioni nevose. La neve caduta  non ha causato per ora l’interruzione della circolazione nella strade principali. 

Rimane in vigore fino alle 14 di domani, salvo proroga, il provvedimento adottato dal Prefetto dell’Aquila, Giovanna Maria Iurato, con il quale dalla mezzanotte è stato disposto il divieto di transito a tutti i mezzi superiori alle 7,5 tonnellate su tutte le strade della provincia dell’Aquila e sulle tratte autostradali della A/24 e A/25 ricadenti nel territorio. E’ in atto la chiusura in entrata al traffico pesante e verifica pneumatici/catene da neve a bordo per il traffico leggero alle stazioni di: Tornimparte, Assergi, Aquila Est, Celano, Pescina.

MAPPA PREVISIONE DELLA NEVE GLI AGGIORNAMENTI

MINISTERO SALUTE ISTITUISCE UNITA’ CRISI PER EMERGENZE – Il Ministero della Salute ha istituito un’unità di crisi straordinaria, presso il gabinetto del ministro, in relazione all’emergenza maltempo. L’unità di crisi seguirà l’evolversi dell’emergenza maltempo, monitorando la situazione nelle diverse strutture sanitarie nelle Regioni.

ABRUZZOMETEO: TANTA NEVE FINO A META’ NOTTATA – «Ancora neve su tutto l’Abruzzo con precipitazioni nevose che risulteranno abbondanti soprattutto nel teramano e nel pescarese: situazione, questa, che si protrarrà fino a metà nottata quando le condizioni meteo dovrebbero migliorare con attenuazione dei fenomeni intensi. Nella giornata di domani, comunque, è atteso un parziale miglioramento, anche se saranno possibili nuove nevicate ma di durata e portata inferiori a quelle odierne. Probabile peggioramento nella giornata di domenica, con possibili nuove precipitazioni nevose che potrebbero risultare a tratti anche intense». Si legge in una nota di AbruzzoMeteo.

PROTEZIONE CIVILE, INTENSIFICAZIONE NEVICATE NELLA NOTTE – Le nevicate che stanno interessando buona parte del centro sud «continueranno e avranno un’intensificazione nel corso della nottata». Lo dice la responsabile del centro funzionale del Dipartimento della Protezione Civile, Paola Pagliara dopo l’ultimo aggiornamento sulle previsioni meteo fatto nel corso del comitato operativo. Anche a Roma, secondo gli ultimi bollettini, l’abbassarsi delle temperature nelle prossime ore porterà a nevicate che interesseranno buona parte della città.

Secondo quanto segnala il meteorologo Antonio Sanò del sito ilmeteo.it le nevicate sono in intensificazione su tutto il centro e in molte zone di Marche, Abruzzo, Molise e Irpinia si arriverà a 60 cm, mentre a Roma la neve cadrà dalle 19 di questa sera fino alle 7 di domani creando un manto bianco di 4 cm al Colosseo. Secondo il meteorologo per durata e intensità le nevicate sono più forti di quelle registrate nel 1985 e nel 1956, e per trovare un precedente bisogna risalire indietro fino al 1929. Per domani le previsioni indicano maltempo su tutta la Penisola e ancora neve sul nordest, diffusa su Emilia Romagna, su tutto il centro e a 300 metri sul livello del mare in Campania. Nel nord della Sardegna la neve scenderà anche in pianura. Nella notte il maltempo riprenderà su basso Lazio, Marche, Abruzzo e Molise, con tanta neve su ascolano, Abruzzo e frusinate.

CHIODI, NEL POMERIGGIO PEGGIORAMENTO SITUAZIONE – «La situazione meteorologica nel pomeriggio è in netto peggioramento secondo le indicazioni che ci arrivano dalla Protezione civile». Lo ha detto il presidente della Regione, Gianni Chiodi, dopo la conferma dell’arrivo di una bufera di forte intesità. Il presidente della Regione in ragione anche del peggioramento della situazione, invita tutti i cittadini abruzzesi «a non uscire di casa se non per gravi e urgenti motivi e, soprattutto, ad evitare di transitare con le autovetture lungo le strade urbane e extraurbane per evitare di intralciare l’opera dei mezzi tecnici spalaneve».

FORESTALE, VALANGHE: PERICOLO ‘FORTE’ IN ABRUZZO – Resta ‘forte’ il pericolo valanghe in Abruzzo, mentre è ‘marcato’ su gran parte dell’arco alpino, in Emilia Romagna e sull’Appennino umbro-marchigiano: lo sottolinea il Corpo forestale dello Stato, che raccomanda sempre di consultare i bollettini meteonivologici del Servizio Meteomont su www.meteomont.org. In particolare, il pericolo valanghe è forte sul versante adriatico e sulla parte meridionale interna dell’Abruzzo e in Molise sulla zona del Massiccio del Matese, dove il distacco è possibile con un debole sovraccarico su gran parte dei pendii ripidi. Sul resto del settore, interessato da nevicate diffuse il pericolo è marcato e la tendenza è stazionaria. Resta marcato il pericolo valanghe in Valle d’Aosta sul settore delle Alpi Grazie, in Piemonte, sulle Alpi Venoste e Passirie, sulle Alpi Breonie, Aurine Pusteresi e sulle Dolomiti nord-orientali nella zona di confine del Trentino Alto Adige. In tutto il resto del settore il pericolo valanghe è ‘moderato’. Pericolo marcato anche nel settore delle Alpi Carniche Occidentali e Giulie, in Emilia Romagna (con tendenza in aumento), sull’Appennino umbro-marchigiano (in aumento sul versante ascolano dei monti Sibillini). Il pericolo valanghe resta infine moderato in Veneto, Lombardia, Appennino Settentrionale Tirrenico, su quello Calabro Lucano e in Sicilia.

ALLE ORE12 SITUAZIONE SOTTO CONTROLLO: DECISIVE LE PROSSIME ORE – «Alle 12 di oggi la situazione è sotto controllo e non si registrano particolari criticità» Gianfranco Giuliante, assessore alla Protezione civile, fa il punto della situazione a metà di una giornata che la stessa Protezione civile ha definito alla vigilia «critica e difficile».

«Attualmente sul campo – spiega meglio Giuliante – stanno operando 300 volontari della Protezione civile e 60 associazioni impegnate. Sul tutto il territorio regionale dobbiamo segnalare le situazioni più difficili nel teramano, nel vastese e nella Valle Roveto dove si concentra il maggior numero di volontari impegnati sul campo. Anche il sistema della Protezione civile nazionale ha fatto confluire in Abruzzo diverse squadre operative, 39 delle quali sono state concentrate all’interporto di Avezzano in modo da garantire il soccorso necessario alla Marsica e Valle Roveto. Voglio sottolineare – aggiunge l’assessore alla Protezione civile – che iniziamo a ricevere con una certa regolarità e insistenza il grido di allarme degli allevatori che hanno animali e aziende agricole in montagna e dunque in forte sofferenza».

Le prossime 12 ore, secondo i tecnici del Centro funzionale della Protezione civile, saranno quelle decisive e su questo aspetto la Regione si è già attivata. «Oltre alle normali attività di emergenza – dice Giuliante – per le prossime ore ci è stato segnalato il pericolo valanghe grazie ad alcune segnalazioni. In ragione di ciò – conclude l’assessore – abbiamo elaborato una sorta di carta dei rischi, individuando le situazioni di maggior pericolo di rischio valanghe con lo spostamento nelle aree interessate delle squadre della Protezione civile in ausilio degli uomini del Corpo forestale».

BERTOLASO: «COMMISSARIAMENTO DELLA PC MOSSA POLITICA CHE PRODUCE SOLO VITTIME» – I comuni «sono rimasti soli a fronteggiare senza risorse adeguate problemi spesso più grossi di loro» per via del commissariamento della Protezione Civile. L’ex capo della Protezione Civile Guido Bertolaso interviene sull’emergenza maltempo e sottolinea che proprio la legge 10 del 2011 ha prodotto una «vicenda grottesca: la dichiarazione dello stato d’emergenza ieri e non una settimana fa. C’é l’emergenza ma non c’é il commissario con pieni poteri per disporre di mezzi, uomini e soldi».

Poi l’ex capo della Prote
zione civile interviene nella polemicasul Dipartimento che ha guidato per dieci anni: «Il commissariamento della Protezione Civile è stata una doppia operazione politica: indebolire, colpendo me, il governo per il quale ho lavorato. E fermare una macchina amministrativa in grado di dare risposte reali alla popolazione lavorando duramente anche in condizioni difficil. Impedirgli di essere tempestivo nel muoversi, produce vittime più che ipotetici risparmi».

«È una legge dello Stato, approvata dal Parlamento sotto il precedente governo, a rendere impossibile al dipartimento la stessa velocità di reazione alle situazioni di emergenza che io potevo esprimere, senza i vincoli dell’attuale normativa – prosegue Bertolaso –  Così come è ormai chiaro a tutti che commissariare l’unica struttura capace di coordinare e gestire situazioni di emergenza, sottoponendo ogni decisione al parere preventivo sia del ministero dell’Economia che della Corte dei Conti ha avuto come unico risultato quello di sprecare il tempo scarso dell’emergenza al suo inizio e di provocare i guasti, e le vittime in più, che è normale aspettarsi se si tarda ad entrare in azione».

Dunque, la soluzione al problema è «riconoscere che ci siamo sbagliati commissariando il Dipartimento e restituirgli la pienezza delle sue responsabilità per poter agire immediatamente – conclude Bertolaso – Personalmente non ci credo perché la legge dovrebbero cambiarla quelli che l’hanno pervicacemente voluta e ottenuta».

Il vero nodo, prosegue l’ex capo della Protezione Civile è dunque «rimettere i rischi» del paese «al centro di una revisione non solo della legislazione sulla Protezione Civile ma al centro della politica del paese»: é ora, dice Bertolaso, «di smetterla con la tesi che mettere in sicurezza l’Italia è un costo e non un’occasione di crescita economica». Oggi infatti c’é uno Stato «dove i comuni sono rimasti soli», dove «i corpi dello Stato, dai vigili del fuoco alle forze di polizia vivono con stipendi da fame e non hanno risorse ordinarie sufficienti a far fronte alle semplice gestione quotidiana, dove il risanamento pubblico si fa pretendendo dai governatori delle regioni di assumersi la responsabilità politica di aumentare» le tasse prima di chiedere lo stato di emergenza e «dove si pretende di assimilare i volontari ai funzionari pubblici per fargli pagare tasse e contributi vari». Così, «taroccando la realtà – conclude – non andremo lontani».

La «gravità e l’imponenza» dell’ondata di maltempo che ha colpito l’Italia e anche Roma, «é stata offuscata» dalle polemiche e «dalle diatribe puerili di chi cerca scuse per giustificare le proprie leggerezze, mentre la gente muore assiderata per le strade perché nessuno è andata a soccorrerla». Lo dice l’ex capo della Protezione Civile Guido Bertolaso in un lungo intervento sul suo sito, sottolineando che «il momento davvero critico» é stato preso «sottogamba».

PARCO NAZIONALE ABRUZZO LAZIO MOLISE, NEVE E FREDDO FANNO STRAGE DI ANIMALI – Freddo e neve stanno falcidiando cinghiali, cervi e caprioli. Nelle ultime ore sono state rinvenute in mezzo alla neve tra Civitella Alfedena (L’Aquila) e il lago di Barrea, una decina di carcasse di animali, tutti morti in seguito all’ondata di maltempo che si é abbattuta nei paesi del parco in questi ultimi giorni.

«Ieri ho interessato l’ente Parco del problema – spiega il sindaco di Civitella Alfedena, Flora Viola, impegnata in prima persona con i suoi concittadini a liberare i tetti delle case e delle strutture pubbliche come il bocciodromo del paese, dai quasi due metri di neve – sono loro che devono intervenire in soccorso degli animali perché è una loro competenza. Di certo si tratta di un fenomeno di grandi dimensioni alla luce dei tanti animali trovati morti alla periferia del paese nelle ultime ore». La notte scorsa anche i lupi dell’area naturalistica di Civitella hanno ululato continuamente mandando il loro segnale di emergenza. «Una sorta di allarme per una situazione che è straordinaria anche per questi animali abituati a ogni tipo di intemperie – conclude il sindaco – e anche per noi di Civitella é stato oltremodo straordinario e suggestivo tornare a sentire la voce dei lupi in un modo così continuo e con il paese sommerso da oltre due metri di neve».

«Stiamo monitorando costantemente gli animali e stiamo sistemando un po’ di fieno in alcune zone che abbiamo individuato, ma senza esagerare. Se morirà qualche cervo pazienza, ma non vogliamo stravolgere le loro abitudini». E’ il presidente del Parco nazionale d’Abruzzo, Giuseppe Rossi, che interviene sull’allarme lanciato di sindaci dei Comuni dell’area protetta che si dicono preoccupati per i numerosi animali che stanno morendo in questi giorni per il freddo e perché non riescono ad alimentarsi. «Questa mattina lungo il fiume Sangro abbiamo lasciato del fieno e un branco di cervi ha iniziato a mangiare – prosegue il presidente del Parco d’Abruzzo, – se il maltempo dovesse persistere vedremo di fare qualcosa di più sostanzioso. Per il resto pensiamo che gli animali riusciranno a cavarsela da soli. Concentrarli tutti in un’unica zona potrebbe rivelarsi controproducente per gli stessi animali: ogni esemplare ha bisogno di un proprio spazio e quindi è consigliabile che in queste situazioni, anche se di grande difficoltà, ogni cervo scelga da solo cosa fare».

STRAGE ANIMALI IN PARCO FAUNISTICO CASTEL DI SANGRO  – Strage di animali nel Parco faunistico di Castel di Sangro: stalle crollate sotto il peso della neve, animali uccisi dai lupi usciti dalle gabbie e oltre la metà delle strutture dello zoo distrutte. A fare la brutta scoperta, oggi, il nucleo della Guardia Nazionale Ambientale Abruzzo, chiamato dal direttore del Parco faunistico, Romolo Bongiorno. «Abbiamo contato 50 caprioli uccisi, 10 pavoni reali morti, 40 conigli e 10 pecore sgozzate – racconta il responsabile regionale delle Guardie Ambientali della sede di Pratola Peligna (L’Aquila), Rosario Zuccarello -. Siamo stati chiamati ieri sera dal direttore del Parco faunistico. Stamattina siamo andati pensando di dover solo portare un po’ di cibo agli animali, invece, una volta arrivati abbiamo trovato una vera e propria catastrofe». Una carneficina messa in atto dagli stessi lupi presenti nel parco ai quali, probabilmente, si sono aggiunti altri animali giunti dall’esterno, come spiega lo stesso direttore dell’area protetta. «In 65 anni non avevo mai visto niente di simile – commenta Bongiorno -. Ci sono ancora molti animali morti, altri rimasti intrappolati nella neve alta e più della metà delle strutture del Parco faunistico sono andate distrutte».

PAGANO, MODIFICARE LEGGE SU CALAMITA’ NATURALI – «Regioni e Comuni che hanno subito danni dal maltempo vanno sostenuti e risarciti. La legge Tremonti che introduce nuove tasse ai cittadini, in caso di calamità, andrebbe immediatamente modificata, perché la considero una norma eticamente riprovevole e ingiusta». Lo sostiene il Presidente del Consiglio regionale, Nazario Pagano, che è tornato ad affrontare il tema dell’emergenza-maltempo, che in queste ore sta colpendo l’Abruzzo. «E’ necessario trovare soluzioni diverse e produttive, quando si tratta di problematiche legate a calamità naturali. In una regione come la nostra – osserva Pagano – che ha un sistema olografico estremamente montuoso, non è giusto far pagare ai cittadini anche i danni economici generati dal maltempo. Danni che hanno penalizzato soprattutto il tessuto produttivo e sociale della regione. E’ importante – conclude il Presidente del Consiglio – chiedere aiuti concreti allo Stato affinché siano ristorati i danni causati dalla neve».

SCANNO E VILLALAGO ISOLATE DA 8 GIORNI – Da otto giorni Scanno e Villalago sono isolati con gravi ripercussioni sulla vita economica e sociale dei due centri turistici dell’Alta Valle del Sagittario. Il pericolo di caduta slavine ha costretto il prefetto a chiudere la strada statale 479, nel tra
tto tra Anversa degli Abruzzi e Scanno. Tremila abitanti Scanno e quasi 700 Villalago stanno vivendo una situazione di piena emergenza anche perché nei due paesi ci sono molti anziani e a Villalago una residenza sanitaria assistita con una cinquantina di ospiti. «Sono 8 giorni che siamo isolati – afferma il sindaco di Scanno Patrizio Giammarco – e il disagio locale è stato sopportato grazie al grande lavoro svolto dal personale del Comune, della Protezione civile e della Croce rossa. Inoltre abbiamo precettato mezzi tecnici privati e anche cittadini con qualifiche particolari indispensabili per risolvere questa grande situazione di emergenza che stiamo vivendo». Secondo le previsioni, la strada dovrebbe essere riaperta con l’inizio della prossima settimana e permettere ai lavoratori e agli studenti di poter raggiungere Sulmona dove lavorano e studiano. «Domani mattina insieme al sindaco di Villalago e a alle forze dell’ordine – prosegue Giammarco – avremo un vertice con il Prefetto e il presidente della Provincia dell’Aquila, per trovare la migliore soluzione e ovviare ai grandi problemi legati alla viabilità e alla chiusura della statale 479».

IN ABRUZZO: SITUAZIONE CRITICA IN ALTO SANGRO, A CHIETI E SULLA COSTASulla costa adriatica si registrano tormente di neve con strade difficilmente percorribili. A Pescara sono già caduti 10 centimetri e la temperatura è molto bassa. Al momento non si registrano situazioni di particolare difficoltà in provincia e i disagi esistenti derivano dalla circolazione dei mezzi pesanti che, proprio a causa della coltre bianca, si bloccano in strada. I mezzi della provincia sono a lavoro.

Ma ancora più critica è la situazione nell’alto Sangro e nel sud della provincia di Chieti. A Lama dei Peligni si è conclusa nella nottata l’operazione di evacuazione di 36 persone che erano rimaste isolate: sono state portate negli alberghi nella zona. A Castel di Sangro c’é forse la situazione più critica con neve, freddo, frazioni e casolari isolati e soccorsi in arrivo. 

Nel teramano nevica incessantemente dalla scorsa notte e in poche ore la neve ha raggiunto i 20 centimetri sulla costa mentre nei comuni dell’entroterra la coltre bianca si è attestata a 40 con punte di 50 centimetri nelle zone montane. A Teramo città si circola solo con obbligo di pneumatici invernali o catene, in diversi comuni e’ scattato fin dalle prime ore il piano neve. I vigili del fuoco stanno intervenendo per i disagi del maltempo.

SINDACO TERAMO CHIEDE STATO DI CALAMITA’ – Il sindaco di Teramo, Maurizio Brucchi – sentito il Governatore della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi – ha deciso di chiedere lo stato di calamità naturale per il territorio comunale. Lo stesso ha fatto il sindaco di un altro paese nel teramano, Sant’Egidio alla Vibrata, Rando Angelini.

100 CAMIONISTI DORMIRANNO IN PALASPORT NEL TERAMANO – Oltre cento camionisti passeranno la notte nel palazzetto dello sport di Roseto degli Abruzzi (Teramo), messo a disposizione dall’amministrazione comunale. Gli autotrasportatori hanno cominciato a riversarsi nella cittadina adriatica dalle prime ore di oggi, soprattutto considerando che le aree di sosta nei pressi del casello Città Sant’Angelo – Pescara Nord dell’autostrada A14, generalmente utilizzate dai camionisti per stazionare, sono tutte piene. Nel palasport gli autisti troveranno brandine e pasti caldi, che saranno distribuiti dalla Croce Rossa. Al momento i tre piazzali messi a disposizione per parcheggiare sono tutti pieni.

PROVINCIA PESCARA CHIEDE STATO CALAMITA’ NATURALE – Con un telegramma inviato al presidente del Consiglio dei ministri Mario Monti, al presidente della Regione Abruzzo Gianni Chiodi e al capo Dipartimento della Protezione civile Franco Gabrielli, il presidente della Provincia di Pescara Guerino Testa ha chiesto di attivare le procedure per il riconoscimento dello stato di calamità naturale per l’intero territorio della provincia di Pescara. Testa, che si riserva di quantificare non appena possibile i danni subiti a seguito delle eccezionali precipitazioni nevose che si sono verificate dal 3 febbraio e sono tuttora in corso, punta anche al riconoscimento dei danni causati dal maltempo alle attività produttive.

COMUNI ABRUZZO CHIEDONO STATO CALAMITA’ NATURALE – Alcuni Comuni della provincia di Pescara, in particolare dell’area Vestina – Picciano, Collecorvino, Loreto, Moscufo, Penne e Città Sant’Angelo (Pescara) – hanno richiesto alla Regione Abruzzo e alla Prefettura di Pescara il riconoscimento dello stato di calamità naturale, per l’eccezionalità delle nevicate in corso in queste ore. «Al termine di questi giorni – spiegano in una nota i sindaci – ci sarà da fare la conta dei danni, che saranno sicuramente ingenti. Il nuovo abbassamento delle temperature, anche se annunciato dalle previsioni meteo, ha bloccato in casa diverse famiglie dei Comuni vestini: imprevedibile la quantità di neve caduta anche a bassa altitudine. Attualmente – concludono – le nevicate troppo intense non consentono, in alcune aree, neppure ai mezzi spazzaneve di intervenire in maniera risolutiva per sgomberare strade e vialetti di ingresso».

TRASPORTI (in aggiornamento)

GRAVI PROBLEMI PER LA CIRCOLAZIONE   – La neve sta provocando grandi problemi alla circolazione, nel pescarese, specie per la presenza in strada di mezzi pesanti che non dovrebbero circolare perchè un provvedimento del prefetto ne vieta il transito sia sulle strade extraurbane che in autostrada fino a domani alle 14. In varie zone la presenza in strada di mezzi pesanti bloccati e per traverso ha creato ulteriori problemi al traffico, oltre quelli generati dalla presenza di neve e ghiaccio. La polizia stradale consiglia di muoversi in auto, anche se muniti di catene, e ricorda ai mezzi pesanti il divieto. Sulla A25, in direzione Roma, non è consentito il transito dei pullman. A Pescara intanto, sempre a causa della neve, la Gtm ha segnalato al Comune la soppressione delle linee di trasporto pubblico 4, 4barrato, 9 e 14, mentre le altre corse sono attive ma a servizio ridotto.

AUTOBUS: NUMERO VERDE AMA – Per avere informazioni sulla situazione degli autobus cittadini e conferme sulle corse i cittadini possono utilizzare il numero verde 800366999

IN A24/A25 SI ENTRA A GRUPPI,PROTESTE AUTOMOBILISTI – Numerosi automobilisti hanno protestato per il passaggio programmato nei caselli delle autostrade A24 e A25. L’ingresso viene consentito dalla polizia stradale a piccoli gruppi di auto e quindi si stanno creando delle file. Il casello dell’Aquila Est, invece, risulta chiuso a causa della neve. «Sono bastati pochi fiocchi di neve – tuonano gli automobilisti – per chiudere o razionare gli ingressi delle autostrade dove ci risulta che ci sia percorribilità».

STRADA REGIONALE 479 CHIUSA La strada regionale 479 che collega Anversa a Villalago è chiusa al traffico per pericolo slavina. Lo comunica in una nota il presidente della Provincia dell’Aquila, Antonio Del Corvo, che ringrazia il Prefetto per aver inviato giàdalla giornata di martedì, esperti al fine di valutare il manto nevoso che incombe sulla strada. Dal rapporto degli esperti, si evince che la neve raggiunge una profondità di 9 mt, per cui l’esercito non ha ritenuto di intervenire. Domani, 11 febbraio 2012, alle ore 10, ci sarà una riunione in Prefettura. «Comunque, – spiega Del Corvo – vorrei sottolineare che la strada in questione, non è mai stata trascurata, anzi, è stata presidiata costantemente da 7 giorni da 2 spazzaneve della Provincia, rimasti a disposizione sul posto appositamente per evitare di abbandonare il territorio e per permettere il passaggio dei Carabinieri che scortano le persone che hanno urgenza di raggiungere Sulmona o tornare a Scanno e Villalago. Per questo, – conclude il Presidente – mi preme ringraziare l’arma dei Carabinieri, in partico
lare il comandante della provincia dell’Aquila, colonnello Savino Guarino».

MORRA: A24 E A25 APERTE E PULLMAN SCORTATI; CHIUSI TEMPORANEAMENTE ALCUNI CASELLI PER ECCESSIVO INNEVAMENTO – «Allo stato, la viabilità regionale funziona e sta rispondendo bene alle criticità del maltempo». Lo afferma l’assessore ai Trasporti, Giandonato Morra, presente da stamattina nella sala del Centro funzionale della Protezione civile all’Aquila. «Le autostrade sono aperte e il trasporto pubblico su gomma é regolarmente garantito almeno sulle linee principali e più importanti. Il divieto di transito in autostrada – dice Morra – riguarda solo i mezzi pesanti di trasporto merci e non il trasporto passeggeri e soccorso. Ci sono state chiusure temporanee di alcuni caselli delle due autostrade per cause non di congestione di traffico ma di controlli da parte delle forze dell’ordine o per un eccessivo innevamento. Ad oggi – aggiunge Morra – il piano di prevenzione è operativo e siamo in contatto con tutte le aziende del trasporto pubblico che hanno potenziato il servizio personale su alcune corse. Le stesse aziende di trasporto ci segnalano poi che alcune corse, soprattutto quelle che interessano i centri montani, sono state cancellate». Ma la giornata di oggi rappresentava anche un importante banco di prova per l’unità di crisi del servizio di trasporto su autostrada. «Finora l’unità di crisi si è mossa bene ed è riuscita a coordinare tutti gli interventi e le criticità in autostrada. Attualmente gli autobus di linea si muovono, almeno su alcuni tratti autostradali, in codice rosso, cioé devono essere scortati. Con l’occasione – conclude Morra – chiediamo ai cittadini abruzzesi di muoversi solo in caso di estrema necessità e urgenza e comunque non prima di essersi informati presso i call center viabilità e gli ordinari mezzi di comunicazione».

AEROPORTO D’ABRUZZO CHIUSO FINO ALLE 6 DI DOMANI – L’Aeroporto d’Abruzzo, a Pescara, rimarrà chiuso al traffico almeno fino alle 6 di domattina, a causa dell’intensa nevicata che rende impraticabile la pista di atterraggio e decollo. Lo rende noto la Saga, società che gestisce lo scalo pescarese. Il volo Ryanair per Orio al Serio (Bergamo) sarà quindi cancellato. La Saga invita pertanto i passeggeri ad effettuare la richiesta di rimborso o il cambio data, collegandosi al sito web www.ryanair.it.

AUTOSTRADE: FORTI NEVICATE SU A24 A25 E A14, CHIUSO AEROPORTO D’ABRUZZO –  Forti nevicate vengono segnalate sul tratto dell’A14 tra i caselli di Val Vibrata (Teramo) e Ortona (Chieti). I punti più critici, secondo il Centro Operativo Autostradale (Coa), sono Pineto, Roseto, Pescara Nord, Pescara Ovest e Pescara Sud. Nessuna precipitazione nevosa, per ora, sul tratto molisano dell’autostrada. Sull’ A24 e A25 il transito per le autovetture è ancora regolare mentre è vietato l’ingresso ai tir. Tra Carsoli e Teramo sono chiuse le stazioni d’ingresso in autostrada, ad eccezione di Valle del Salto ed Aquila ovest, nonchè gli svincoli in direzione dell’Aquila di Castel Madama, Vicovaro Mandela e Carsoli. Per quanto riguarda l’autostrada A/25 Torano- Pescara chiuso lo svincolo nel tratto tra Torano e Pescina.

Si registrano nel tratto Roma-Teramo, nevicate forti (Codice Rosso), sono segnalate da Strada dei Parchi spa tra Vicovaro-Mandela e Bivio A24/SS 80 e sull’A25 Torano-Pescara tra il Bivio A25/A24 Roma-Teramo e Villanova. Provvedimenti di divieto di transito per i mezzi pesanti di peso superiore a 7,5 t. su tutta la rete viaria extraurbana, comprese le tratte autostradali ricadenti nei territori di competenza, sono stati emessi dai Prefetti dell’Aquila, Pescara, Teramo, Chieti e Isernia.

Chiuso da stamani l’Aeroporto d’Abruzzo. Sulla pista, al momento, 30 centimetri di neve. A causa del maltempo, il volo Ryanayr Fr04017 partito da Orio al Serio (Bergamo) alle 7.45 e diretto nel capoluogo adriatico é stato dirottato sullo scalo di Ancona. E’ in corso il trasferimento dei passeggeri a Pescara a bordo di un pullman. Dirottato su Ancona anche il volo BelleAir proveniente da Tirana, mentre atterrerà a Bari quello Ryanair proveniente da Londra. In partenza, invece, sono stati cancellati il volo Alitalia delle 7.30 per Milano Linate, quello Ryanayr delle 8.10 per Orio al Serio, quello BelleAir delle 11 per Tirana e quello Ryanair delle 6.30 per Londra Stansted.

SOCCORSI

GDF ACCOMPAGNA ONCOLOGICI IN CASE ISOLATE  – I militari del soccorso alpino della Guardia di Finanza dell’Aquila (Sagf) stanno proseguendo da stamane l’attività di accompagnamento di medici oncologici nel territori dei comuni di Lucoli e Tornimparte per effettuare prestazioni e visite a pazienti che abitano in case isolate causa neve. I finanzieri sono accompagnati da cani per il forte pericolo di valanghe, circostanza che ha indotto i soccorritori a compiere dei sopralluoghi in prossmità degli impianti sciistici di Campo Felice (L’Aquila).

DAL VENETO SOCCORRITORI IN ABRUZZO – Dal Veneto all’Abruzzo per aiutare con l’emergenza maltempo. E’ da ieri mattina che Veneto Strade sta cooperando con i soccorsi in Abruzzo, utilizzando anche mezzi speciali, cosi’ da liberare strade e autostrade della regione del centro Italia. La richiesta di aiuto e’ arrivata mercoledi’ 8 febbraio, dopo le previsioni della Protezione Civile che indicavano l’arrivo di abbondanti nevicate in Abruzzo: pronta la risposta della societa’ veneta che sta operando da ieri pomeriggio con 2 frese neve "Schmidt supra 4001" presso l’uscita "Valle del Salto" della A24. «I nostri tecnici hanno iniziato ad operare dalle 21, dopo aver visionato i vari tratti di autostrada con i responsabili di turno – spiega l’amministratore delegato di Veneto Strade, Silvano Vernizzi – gli interventi principali sono centrati soprattutto per sgomberare i circa 70/80 cm di neve che e’ riportata sulla corsia di emergenza. Stiamo operando in condizioni climatiche molto difficili, ma tutto sta procedendo in assoluta sicurezza». Altri interventi sono previsti sia sulla A24 tra Tagliacozzo e Tornimparte, che sulla A25 tra Torano (sul raccordo con la A24) e Avezzano (naturalmente in tutte e due le direzioni). Si prevede che l’operazione di soccorso e sgombero duri almeno fino alla prossima settimana, considerato che ha ricominciato a nevicare alle 2.30 di questa notte.

PROVINCIA DELL’AQUILA, SOCCORSI: 3 BASI DI COORDINAMENTO AVANZATO – La prefettura dell’Aquila che guida il centro di coordinamento dell’emergenza maltempo ha istituito tre posti di coordinamento avanzato nella provincia dell’Aquila per far partire la macchina dei soccorsi in maniera più puntuale e mirata vista la presenza in loco delle varie forze dell’ordine e istituzionali: le tre postazioni si trovano a San Vincenzo Valle Roveto, nella sede del comune, a Sulmona, nella zona industriale La Valletta, e Avezzano, nella sede del distaccamento dei vigili del fuoco. I

l primo e il secondo sono coordinati dai carabinieri, il terzo dalla polizia. Le località sono state scelte in riferimento alle criticità più gravi emerse in questi giorni di maltempo. Sono dotati di mezzi e risorse umane per intervenire prontamente. «Sono occhi del centro di coordinamento di soccorso della sala operativa della prefettura – ha spiegato il prefetto dell’Aquila, Giovanna Iurato -, si tratta di braccia operative sui territori per calibrare ancora più efficacemente i soccorsi ed evitare sovrapposizioni di forze e interventi».

CNSAS OPERATIVO IN TUTTE LE REGIONI COLPITE DAL MALTEMPO –  Il Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico ( CNSAS ), presente già da mercoledì sera a Roma nella Sala Italia per l’emergenza mal tempo del Dipartimento della Protezione Civile, sotto il coordinamento dello stesso Dipartimento, ha attivato tutti i servizi regionali del CNSAS delle regioni coinvolte dal maltempo per mettere a dispos
izione, in aiuto alla popolazione, Tecnici e mezzi. Sono stati ulteriormente attivati i servizi regionali CNSAS del Piemonte, Lombardia e Veneto che hanno messo a disposizione squadre di tecnici e mezzi, inviate nelle regioni Lazio, Abruzzo, Molise e Marche in supporto alle Squadre del Soccorso Alpino locali.

Attivate anche 4 unita cinofile da valanga in aggiunta alle unita locali. I tecnici del Soccorso Alpino stanno effettuando Interventi continui  di approvvigionamento viveri e medicinali a famiglie isolate dalla neve nelle proprie abitazioni, in soccorso a persone bloccate nelle macchine e Foraggiamento agli animali bloccati dalla neve.

Il CNSAS sconsiglia vivamente «ogni tipo di pratica sportiva invernale fuoripista visto le condizioni meteo e l’instabilità del manto nevoso. Il Corpo Nazionale Soccorso Alpino e
Speleologico sarà attivo in aiuto alla popolazione fino al termine dell’emergenza maltempo».

LA SITUAZIONE IN ITALIA

Comitato operativo riunito in seduta permanente, contatti costanti con i responsabili delle protezioni civili regionali, oltre 20mila uomini e quasi 2.800 mezzi schierati per far fronte all’ondata di maltempo: nella sala situazione Italia del Dipartimento della Protezione Civile la giornata è trascorsa con la consapevolezza di essere ancora in piena emergenza.

Dopo le polemiche della settimana scorsa con il sindaco Alemanno e il decreto firmato dal presidente del Consiglio Mario Monti per porre una pezza al ‘commissariamento’ della Protezione Civile avvenuto con la legge 10 del febbraio 2011, il capo del Dipartimento Franco Gabrielli ha trascorso tutta la giornata in via Vitorchiano, sapendo bene che gli occhi dell’Italia sono puntati sul suo Dipartimento e su come verrà affrontata questa nuova emergenza. Lo sa anche il governo, tanto che in mattinata l’esecutivo ha spedito il sottosegretario ai rapporti con il Parlamento, Giampaolo D’Andrea, nella sede della Protezione Civile per incontrare Gabrielli e far sentire la vicinanza del governo alla struttura. E il Viminale, in serata, ha sottolineato in una nota il «costante raccordo con il Dipartimento, cui è rimesso il coordinamento delle attività».

Vietato sbagliare, dunque, anche perché la situazione è seria. «Le nevicate abbondanti che hanno interessato le regioni del centro sud per tutta la giornata, come ampiamente previsto – dice a sera il responsabile del centro funzionale del Dipartimento, Paola Pagliara – con l’abbassarsi delle temperature proseguiranno e si intensificheranno nella notte, anche su Roma».

Ci sono da gestire oltre un migliaio di persone isolate in Basilicata, diverse centinaia in Abruzzo, frazioni e paesi sommersi da oltre un metro di neve nelle zone interne di Marche, Umbria, Emilia Romagna, Lazio e Campania, oltre 200 persone sgomberate in provincia di Rimini. Dunque è necessaria la massima attenzione per assistere al meglio la popolazione e mettere in campo tutte le misure preventive per assicurare, come ha scritto ieri lo stesso Gabrielli nella circolare inviata alla Regioni, «assistenza e tutela degli interessi pubblici primari delle popolazioni».

Nel corso della giornata sono stati fatti diversi aggiornamenti delle previsioni meteo, in modo da avere sempre un quadro puntuale della situazione. Così come sono stati frequenti i contatti con i direttori delle protezioni civili regionali: per accogliere le loro richieste e valutare le necessità di ogni singola regione. L’obiettivo è quello di fare in modo che tutti siano assistiti e inviare nelle province colpite i mezzi e gli uomini necessari per far fronte all’emergenza. Attorno al tavolo c’erano tutte le istituzioni dello Stato e i rappresentanti delle aziende coinvolte: un lavoro di ‘squadra’ per cercare di ridurre al minimo i disagi. Qualche problema si è verificato con i filtri sulla rete autostradale per via dei tir che non hanno rispettato i blocchi, ma non c’é stato il temuto blocco alla circolazione. Il comitato operativo rimarrà riunito per tutta la notte, quando sono previste le nevicate più abbondanti: solo domani pomeriggio, quando le previsioni parlano di un miglioramento delle condizioni meteo, al Dipartimento tireranno le somme.