Stupro: parlano i ragazzi del Guernica

13 febbraio 2012 | 22:22
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Stupro: parlano i ragazzi del Guernica

L’Aquila, 13 feb 2012 – Fra i ragazzi habituè  del Guernica la vicenda dello stupro è stato l’argomento del giorno di ritorno sui banchi di scuola. Ne hanno parlato in aula, con i compagni di classe e anche con i professori. Sono smarriti, non riescono a credere che questa orribile vicenda sia accaduta proprio fuori dal “loro” locale, a due giorni da San Valentino, la festa degli innamorati.

Pensavano che certe cose potessero succedere solo nelle grandi città. Se i ragazzi hanno paura, i genitori tremano…  Uno degli alunni della quinta (non specifichiamo l’istituto per mantenere riservata la sua identità) era lì, al Guernica, quel maledetto sabato sera. M., questa l’iniziale del nome del ragazzo, ha riferito alla sua insegnante che la serata sembrava tranquilla. Il locale non era neanche tanto affollato. «Lei era lì con una sua amica – ricorda  il ragazzo – sembravano tranquille; si stavano divertendo,  anche se ho avuto l’impressione che avessero bevuto qualche bicchiere. Dopo un po’ di tempo le ho viste chiacchierare con due ragazzi (forse militari) perché comunque bene o male in città ci si conosce tutti».

I ricordi del ragazzo all’interno del locale si fermano qui anche se il suo racconto sembra aggiungere elementi nuovi e soprattutto personaggi nuovi che potrebbero essere utili all’inchiesta tesa ad inchiodare lo o gli stupratori che hanno avuto il buio come complice per quell’atto orribile.  Uscito fuori il ragazzo si è trovato davanti una scena che difficilmente riuscirà a dimenticare. Nella penombra, visto che il parcheggio del locale è scarsamente illuminato, e man mano che si avvicinava M ha notato che uno dei buttafuori del Guernica stava ricomponendo la ragazza priva di sensi che giaceva a terra. «C’era sangue dappertutto – ha detto il ragazzo -, sui pantaloni e sugli slip della ragazza. Quando ho cercato di capire cosa stesse succedendo ho visto che il buttafuori stava tirando su gli slip della ragazza e la stava praticamente rivestendo». I ragazzi sono increduli. La notte dunque è stata la complice principale dello stupratore. Sempre a causa del buio il corpo riverso dalla ragazza è stato notato a fatica. Molti ragazzi hanno preso tranquillamente la navetta per tornare  senza accorgesi di nulla. La navetta, lo ricordiamo nelle serate danzanti copre il tragitto dal Guernica a Pizzoli fino alla Fontana Luminosa.

A.Cal.

PROCURA: APERTA INCHIESTA CONTRO IGNOTI – La Procura della Repubblica dell’Aquila ha aperto un’inchiesta contro ignoti sulla vicenda. Investigatori e inquirenti sono molto cauti e prima di adottare provvedimenti vogliono attendere i riscontri delle analisi tecniche e scientifiche, e la versione della studentessa ricoverata, ancora in stato di choc, al reparto di ginecologia per le profonde ferite riportate soprattutto nella zona genitale. Oggi in procura c’è stato un summit tra il sostituto e i carabinieri nel quale è stato fatto il punto sull’indagine e stilata la strategia di indagine. Intanto i carabinieri continuano a indagare e sentire persone. È libero il militare, originario della provincia di Avellino, lungamente interrogato ieri. L’inchiesta per ora non ha indagati e la sua evoluzione è legata alle dichiarazioni che la vittima farà agli inquirenti e alla sua eventuale querela. Il militare, da quanto si è appreso, prima ha negato ogni rapporto, poi ha ammesso il rapporto sessuale sostenendo che la giovane era consenziente. Il militare è all’Aquila, in servizio nella "Caserma Pasquali".

CGIL L’AQUILA: I FINANZIAMENTI DEL POST-TERREMOTO ALLE STRUTTURE DELLE ASSOCIAZIONI LAICHE E NON ALLE DIOCESI – La Cgil dell’Aquila chiede al presidente della Regione Abruzzo e commissario per la ricostruzione, Gianni Chiodi, una iniziativa che porti alla modifica dell’ordinanza governativa (firmata l’8 novembre dall’ex premier Berlusconi) laddove assegna alle diocesi abruzzesi i finanziamenti ottenuti tramite il Ministero per le pari opportunità. Si tratta di finanziamenti che invece di essere assegnati a  tutti i vescovi abruzzesi, anche al di fuori delle zone colpite dal terremoto, molto meglio potrebbero servire per strutture a favore delle donne, comprese quelle strutture che il Comitato Donne Terre-Mutate, nato nel capoluogo per iniziativa di associazioni laiche femminili, stanno promuovendo nella nostra città, a partire dal Centro antiviolenza aperto nel 2007 e la cui utilità è ulteriormente aumentata dopo il terremoto. D’altra parte è ben noto a tutti che i danni e i problemi che il sisma ha causato in particolare tra le donne rendono necessarie strutture e centri di sostegno che le stesse donne possono gestire con una competenza molto maggiore dei vescovi e delle diocesi alle quali il presidente Berlusconi ha elargito i finanziamenti. E’ per questi motivi che chiediamo al presidente Chiodi una iniziativa nei confronti del governo che punti alla modifica di quell’articolo dell’ordinanza che assegna agli enti religiosi questi fondi e la loro erogazione a favore delle associazioni che sul territorio colpito dal sisma mettono in campo progetti sociali a favore delle donne, a prescindere dall’appartenenza a questa o quella confessione religiosa».